A proposito della condanna di Ottaviano Del Turco a 9 anni e 6 mesi
AMARCORD
Del Turco in cella d’isolamento. “Ma almeno datemi i miei libri”.
Scandalo sanità in Abruzzo, altri nomi nel mirino della Procura.
(la Repubblica, 16 luglio 2008)
Del Turco: “Oggi chiarirò tutto ai giudici”. Il pianto nell’incontro con un deputato.
Il gip: guidava un’associazione a delinquere.
(la Repubblica, 17 luglio 2008)
La volpe perde il pelo, ma non lo sfizio
Parla l’elemosiniere,
Angelini, il timoniere
della sanità privata
e una storia ha raccontata
sulla leadership d’Abruzzo.
Dai verbali emana un puzzo
che si sente da lontano:
concussion, mazzette in mano
e associati delinquenti.
Premettiam: sono innocenti,
oggi e fino al terzo grado,
inquisiti, parentado,
portaborse ed assessori,
lacché ed amministratori,
ma il sol leggere i verbali
fa ruotare i genitali:
“Di’, fratello, quante volte?”
“Diciannove…” “Sono molte
e…per renderli contenti
dove hai fatto i versamenti?”
“In cucina, in libreria,
un dì fu in pasticceria,
se ricordo, a Chieti scalo.
Altri dì feci il regalo
nelle sedi della giunta,
una volta a un uom di punta
del Pd, a Francavilla,
dove lui tiene una villa,
a Pescara, a Collelongo,
dove chiedono…li pongo.
Dall’arrivo del Pd
dissi diciannove sì,
sei milioni m’hanno munto,
ma, arrivato a questo punto,
i coglioni mi hanno rotto,
dico tutto e me ne fotto…”
Non sappiam se è tutto vero,
ma Del Turco prigioniero
ed in carcere piangente
è una cosa sconvolgente.
Poi leggiam chi va a trovarlo
e ci rode un vecchio tarlo
sul partito di Bettino,
l’esiliato tunisino.
Andò Lehner, giornalista
già craxiano, ora forzista,
che parrebbe condannato
per avere diffamato
di Milano la Procura
con un pamphlet spazzatura,
andò Pera, ex presidente
del Senato, un dì piangente
sulla tomba di Bettino,
andò, terzo, il birichino
che col nome di Betulla
la sua profession maciulla
e, dall’Ordine radiato,
si trasforma in deputato,
l’onorevole Farina,
giornalista in naftalina.
Ma non è finita qui.
Disse Lehner, come uscì:
“La promessa è questa qua:
non appena in libertà
volerem con Ottaviano,
un garofano per mano,
sulla tomba di Bettino.”
“Ottaviano, un momentino…
Speravam fossi innocente,
ma se vai con certa gente
a pregare in Tunisia,
è un ben che tu in cella stia!”
Carlo Cornaglia
17 luglio 2008