Calcio , tango e vanità
Vaticano. E’giunto al soglio
l’argentin Jorge Bergoglio
con la gioia e con le lodi
di entusiastici rapsodi.
Vero, ha detto “Buona sera!”
Vero, ha chiesto una preghiera
come vescovo di Roma.
Vero, parla un altro idioma,
tutto meno che papale.
Vero che da cardinale
è salito sulla metro
per andare avanti e indietro.
Vero, il nome di Francesco
non ha nulla di guerresco
e non fa pesare il rango.
Vero: apprezza il calcio e il tango.
Vero, fu un capolavoro
rifiutar la croce d’oro
per usar la precedente,
fatta in ferro non splendente.
Vero che pagarsi il conto
fa pensare che sia pronto
a correggere lo Ior.
Vero che sembra il terror
della vaticana Curia,
ormai suk, soldi e lussuria.
Tutto vero, tutto bello,
ma fu pure un po’ monello.
Disse no alle nozze gay,
posson sol due lui e due lei
stipulare qualche accordo.
Si mostrò del tutto sordo
sugli infam civil diritti
che saranno ancor sconfitti
come sempre nel passato.
Spesso il diavolo ha evocato.
Ed, infin, l’ultimo dubbio:
cosa ha fatto l’uom di Gubbio
per combattere Videla?
Lo trattò con la cautela
di Pio dodici coi nazi
e che ha usato Papa Ratzi
coi pedofili all’inizio,
sottraendoli al giudizio?
Fu soltanto timoroso
oppur complice operoso?
Per gli evviva forse è presto
e aspettar sembra più onesto.
Sempre val questa morale
su ogni novità papale:
“Se un pontefice ti arrapa,
non scordar che un Papa è…un Papa!”
Nota. A seguito delle dimissioni di Benedetto XVI il 13 marzo 2013 il conclave elegge Papa il cardinale argentino di origine italiana Jorge Mario Bergoglio che prende il nome Francesco.
Puoi capire al 48
quanto sia per un bigotto
micidial l’incazzatura
per l’amor “contro natura”.