La discesa in campo

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AMARCORD

Nel ventennale della discesa in campo di Silvio Berlusconi, il suo primo messaggio agli italiani.
Fonte: Berlusconeide, poema cavalieresco. Aliberti editore 2010

La discesa in campo

E’ l’Italia il paese che amo
e dove imprenditor son diventato.
La mia discesa in campo qui proclamo
perché questo paese disgraziato

possa riconquistar la libertà.
Basta con la nazione illiberale
a causa delle rosse nullità
che son capaci sol di far del male!

Per superar degrado e fallimento
dai precedenti ruol mi son dimesso
così da garantire il cambiamento
a partir da doman, anzi da adesso.

Deciso a porre fine ad ogni imbroglio
dei comunisti perfidi e marrani,
so quel che voglio, so quel che non voglio,
come lo sanno tutti gli italiani.

Ai comunisti, vili malfattori
capaci solo di condanne e grida,
gente senza obiettivi né valori
che non siano il poter, lancio la sfida.

Con gente che abbia testa sulle spalle,
creatività, esperienza e innovazione
riusciremo a tappar tutte le falle
di una sinistra senza religione.

Col cattolico mondo farò un polo
col nom di libertà per garanzia
e di capoccia interpretando il ruolo
mi batterò per la democrazia!

Amici, Forza Italia vi presento
che non sarà partito né fazione,
ma un nuovo favoloso movimento
votato solo al ben della nazione,

una forza creata per unire,
con impegni concreti molto chiari
alla qual non potrete che aderire
sommersi da montagne di denari.

Arruolerò in futuro gente nuova
che opererà con spirito fraterno,
alle ministre toccherà l’alcova
ed ai ministri toccherà il governo.

Aiuteremo poveri e sfigati,
rispetteremo fedi e religioni,
vivran sereni i vecchi pensionati,
ma saremo la pacchia dei ricconi.

Nelle industrie e nelle società
per sicurezza, contributi e tasse
ognuno i cazzi propri si farà
a patto che fregar sappia le masse.

Vivrete in paradiso nel futuro,
circondati da saggi governanti
e sulla testa dei miei figli giuro
che non vedrete più politicanti,

ma Cicchitto, Sacconi, la Gelmini,
Dell’Utri, Giovanardi, la Brambilla,
Prestigiacomo, Bondi, Scapagnini,
Mara Carfagna – e qui l’occhietto brilla. –

Se volete che il vostro grande sogno
diventi molto presto la realtà
di me, di Berlusconi c’è bisogno:
sinonimi son Silvio e libertà!”

l’Universale

24 gennaio 1994

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