Santo dubito

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Renzi: “Partito Nazione”. E dentro Scelta civica e Sel scatta il progetto fusione.
(la Repubblica, 30 maggio 2014)
Anche Squinzi si ravvede: viva il governo.
(il Fatto Quotidiano, 30 maggio 2014)
“Zitti tutti”, il 40% del premier rottama il dissenso interno.
(ibidem)
Quel nuovo asse tra Marchionne e il premier.
(la Repubblica, 2 giugno 2014)
Ora pure Marchionne è super renziano.
(il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2014)
Senato, 5200 emendamenti alla riforma. E Forza Italia minaccia: “Così è inaccettabile”.
(il Fatto Quotidiano, 4 giugno 2014)
Parate parallele. Matteo il pedone e Silvio il pavone.
(ibidem)
Senato, intesa lontana. Presto un nuovo incontro fra Renzi e Berlusconi.
(la Repubblica, 5 giugno 2014)

Santo dubito

Una festa assai sobria e a buon mercato
è stata la parata del due giugno,
il qual sol due milioni ci è costato,
praticamente di monete un pugno.

Per la gioia dei tanti patrioti
son tornate le Frecce tricolore
che, grazie agli acrobatici piloti,
han reso ancor più grande il vincitore.

Uscito a piedi da Palazzo Chigi
vestito da premier, giacca e cravatta,
si reca ai Fori l’uomo dei prodigi
col passo elastico di una cerbiatta.

Viene osannato ovunque dalla gente,
qui la famiglia e il bimbo in carrozzina,
lì la motociclista sorridente,
là il frugoletto con la bandierina

e la elettrice molto emozionata.
Fra gli applausi, gli osanna e i “Dai Matteo!”
giunge a Piazza Venezia alla sfilata
dell’ultra sobrio militar corteo.

Scambia il cinque e viril strette di mano
con chi lo acclama dietro le transenne
ed il popolo, sempre cortigiano,
gli promette la fedeltà perenne.

Al ritorno la storia si ripete
con Renzi che, slacciata la cravatta,
attira il popolo come un magnete
mentre a ogni passo un osanna scatta.

Giunto a Palazzo Chigi il vincitore
in una bagno di folla travolgente,
per mostrare ai suoi fan tutto il suo amore,
si fionda alla finestra, sorridente.

Ha già indossato una maglietta bianca
ed agitando un braccio nei saluti
fa capire che il premier non si stanca
ed è fornito di ottimi attributi.

Ma il suo trionfo non finisce qui,
col popolo italiano che lo adora.
Conquistato oramai tutto il Pd,
aumenta i propri amici ad ogni ora.

Ci sono i Cinque Stelle dissidenti
già cacciati da Grillo e Casaleggio
ed altri ancor che son così scontenti
da pensar che il Pd sia il meno peggio.

Pare che Scelta civica sbaracchi
per dire a Matteo Renzi: “Siamo qui!”
Dicon che Sel in due metà si spacchi
ed una voglia andare nel Pd.

C’è Squinzi che con l’Irap che si abbassa
ed i precari sempre più precari
si prepara ad entrar nella melassa
lodando Renzi e tutti i suoi compari.

C’è Marchionne che, dopo i malintesi
col guitto fiorentino tempo fa,
proclama: “Renzi ha fatti in sol tre mesi
ciò che chiedevo da un’eternità:

ha rinunciato alla concertazione,
ha fatto a pezzi tutti i sindacati,
del precariato ha fatto una missione
e due gemelli siamo diventati!”

L’ammirazion per Renzi è universale
e Giorgio ne ha parlato con Bergoglio
per ottener l’approvazion papale
a far subito santo tal germoglio.

“Manca un miracolo, – gli ha detto il Papa –
se lo portate al mio postulatore,
il tosco fanfaron che tutti arrapa
vi farò santo in sol ventiquattro ore!”

Ed il prodigio è giunto prontamente.
Al Cavaliere ormai dato per morto
ha detto Renzi: “Sveglia, delinquente!”
Com’è, come non è, Silvio è risorto!

blog MicroMega, 9 giugno 2014

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2 Pensieri.

  1. Renzi, culturista della personalità

    Leggo sulla copertina di ‘Gente’:
    (titolone) ‘Lady Renzi segreta’.
    Retroscena di vent’anni – discreta –
    d’amore con Matteo. Roba bollente!

    L’Italia è per davvero un bel pianeta:
    nemmeno quattro mesi Presidente
    e già si scatenò a tambur battente
    la vasta propaganda apologeta.

    Per vincer le elezioni il Marajà
    Matteo batté ogni studio alla tivù
    e adesso ciccia fuori anche la moglie.

    Il culto della personalità…
    Tra poco ci diran che la pupù
    la fa perfino lui, ma senza doglie.

    Anche Renzi darà un calcio alle riforme?

    Le elezioni le abbiamo già archiviate;
    stiam sudando a stanar la corruzione;
    affrontiamo la disoccupazione
    e i problemi della torrida estate.

    Travagliata è l’italica nazione
    da una crisi che impone le sue rate.
    Non di certo di rimette baciate
    c’è bisogno, ma di rivoluzione.

    E infatti con il vento nella poppa
    Matteo Renzi va avanti come un treno
    con un ritmo da sembrare febbrile.

    Ma la grande riforma qui si stoppa
    e il Paese vuol solo star sereno:
    Nazionale nel pallone in Brasile!

    E se Renzi vincesse anche i mondiali?

    Metti caso che vinciamo anche i Mondiali,
    dopo avere già trionfato alle Europee,
    Matteo Renzi te lo togli dalle idee
    che soccomba dentro i seggi elettorali.

    Lui con tutte le vestali e le sue dee
    ci si ficca dentro i cuori e i genitali
    con governi pure più che decennali,
    nelle classi tanto ricche che plebee.

    Nuovo Ercole, farà le sue fatiche,
    tipo toglier la monnezza dalle strade
    o levare a Silvio il vizio del trombare

    o evacuar la corruzione via vesciche.
    Porteranno dritte a lui tutte le strade
    … e nessuno lo potrà più disturbare! *

    • Cit. da Guccini

  2. Renzi domatore del Circo Orfini

    Tra Mattei ci s’intende, ci vuol poco,
    vedi Renzi con quel turco di Orfini
    e sarebbe così anche con Salvini.
    Don Matteo, pure lui starebbe al gioco.

    Con Cuperlo, Civati e gli abatini
    che scherzano, ingenuotti con il fuoco,
    invece il Segretario pressappoco
    c’ha il feeling di Ezechiel coi porcellini.

    Così coi giovin turchi ha fatto lega
    perché lui c’ha il quaranta virgola otto
    e del buon Machiavel non è digiuno.

    E il furbo ragazzetto di bottega
    del circo Orfini adesso è l’aquilotto,
    emblema di quel club dei centouno.

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