Il corto dei miracoli
IV
Il Berlusconi quattro è una realtà,
non è un dream team, piuttosto un trampolino
da cui sul Colle si proietterà
l’ex guitto, adesso boss del predellino.
C’è di tutto nel suo quarto governo:
da Umberto Bossi, il vero vincitore
a Maroni, ministro dell’Interno,
da Calderoli Semplificatore
battezzato il Signor della porcata,
a Stefania, ministro dell’Ambiente,
da chi presto farà terra bruciata
della Legge, l’Alfano deferente
a colui che ha tappato i buchi rossi
a furia di sparate pinocchiesche,
scavandone, però, di ben più grossi.
Ci son altre presenze pittoresche.
Il ministro Gelmini Mariastella,
chiamata per distruggere la scuola.
Bresciana, diventata terruncella
per fare l’avvocata, la figliuola
ne farà d’ogni tipo e ogni colore:
licenzierà docenti a vagonate,
d’insegnamento ridurrà le ore,
regalerà quattrini alle private,
attaccherà chi vien dal Meridione,
riscoprirà il voto di condotta
trasformato dal premier capellone
rapidamente in voto di mignotta.
V
Pari Opportunità alla Carfagna
che contro il mercimonio sulla strada
s’impegna con durissima campagna:
se vai con la baldracca che ti aggrada
sei causa di sociale, grave allarme
e in gattabuia assieme alla battona
accompagnarti può qualche gendarme,
poiché Mara Carfagna non perdona.
Se è vero che i clienti sporcaccioni
che abbordan prostitute sulla via
ad occhio e croce son cinque milioni,
imprigionarli tutti è una follia
ed ai domiciliari finiranno,
dotati di elettronici bracciali
che Mara e le assistenti metteranno
con ritrosia pudica ai genitali.
Ad un tratto la legge Mara stoppa
perché non vada in cella il Cavaliere:
guardando nella stanza dalla toppa
l’han visto nel peccato, ahimè, cadere.