Biotestamento

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AMARCORD

Dopo cinque anni dalla morte di Eluana Englaro, il Parlamento non è ancora riuscito a legiferare sul testamento biologico, malgrado qualche tentativo di blitz fortunatamente non andato a buon fine.
In questo Amarcord se ne ricorda uno del luglio 2011.

Biotestamento, blitz della maggioranza. “Si applica solo ai malati terminali”.
(la Repubblica, 7 luglio 2011)
Una legge che vale se il paziente è già morto.
(il Fatto Quotidiano, 7 luglio 2011)
Sì al biotestamento tra le polemiche. “Una legge inutile e disumana”.
(la Repubblica, 13 luglio 2011)
E’ vietato morire: la Camera approva il biotestamento.
(il Fatto Quotidiano, 13 luglio 2011)

Biotestamento

Con il neo biotestamento
un sereno invecchiamento
a ciascun sembra concesso,
sempre che sia un genuflesso.

Tu volevi lasciar detto:
“Della mia agonia al cospetto
ed ormai fuori di testa,
la mia decisione è questa,

scritta quando ancor capivo:
“Bello è vivere da vivo,
mentre il coma non mi piace,
preferisco andare in pace

senza macchine, sondini
né superflui flaconcini,
senza troppe sofferenze
né avvilenti decadenze

che di me faccian relitto”.
Caro amico, quanto hai scritto
è sì la tua volontà,
ma così non si farà.

Serviran da orientamento
per quel tuo triste momento
le tue inutili parole,
ma il dottor fa quel che vuole,

anzi, meglio, quel che può.
Pur per lui ci son dei: no!
Stop all’alimentazione?
Por fin all’idratazione?

No! E’ vietato dalla legge
ed ahimé non ti protegge
il tuo bel biotestamento,
morir devi nel tormento.

Nella legge disumana
dell’Italia vaticana
c’è il dovere di soffrire
e il divieto di morire.

Vuoi morir quando è finita?
Non si può, poiché la vita
non è tua, ma del Signore.
Non si muor quando si muore,

cara mia testa di rapa,
si muor quando vuole il Papa.
E lo Stato bacchettone
fotte la Costituzione

dando sì l’eutanasia,
ma della democrazia
alla qual stacca la spina:
Stato e Chiesa … all’aguzzina!

Ma di buon c’è la certezza
che l’Italia è sempre avvezza
ad infrangere la legge.
Quel che sembra un mite gregge

tutto fede e ipocrisia
fa qualunque acrobazia
per far quello che gli pare.
Se ne fotte dell’altare,

della Chiesa, del Papato,
delle leggi dello Stato
e pertanto morirà
quando lo deciderà.

13 luglio 2011
l’Universale, 12 febbraio 2014

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