A proposito della recente sentenza del processo prostituzione minorile-concussione.
CAPITOLO IV
Dove il Cavaliere cerca un legittimo impedimento per ritardare l’inizio del processo stabilito per il 6 aprile 2011 da parte della Corte composta da Giulia Turri, Carmen D’Elia e Orsola De Cristofaro, le tre megere.
Berlusconi a giudizio il 6 aprile per concussione e prostituzione. Il Gip: “Le prove sono evidenti”.
Sì al rito immediato: “Competenti i pm milanesi”.
(la Repubblica, 16 febbtaio 2011)
Giudicato dalle donne Giulia Turri, Carmen D’Elia e Orsola De Cristofaro “sorteggiate” per il processo al premier. Ecco chi sono.
(il Fatto Quotidiano, 16 febbraio 2011)
Dalle porche alle Parche
Sei di aprile, difficile momento
per il miglior statista del paese,
necessita un legale impedimento
per tenere lontano il bell’arnese
dal terzetto di donne che lo aspetta.
Fumano per trovarlo i cervelloni
di Gasparri, Ghedini, Paniz, Letta,
Longo, Frattini, Santanché, Sacconi:
la prima comunion di un nipotino,
con Gheddafi un incontro solidale,
la firma di un trattato col Kremlino,
l’anticipo per legge del Natale.
Un lampo a Bondi illumina la mente:
l’anniversario del gran terremoto
che L’Aquila distrusse totalmente!
Detto fatto, Angelino, il suo devoto,
alla Corte segnala quell’inghippo
ed a L’Aquila vola il Cavaliere
dicendo: “Della Corte me ne impippo,
me ne frego di quelle tre megere…!”
Ma a L’Aquila ha trovato gli aquilani
che dentro il centro storico silente
spostano la macerie con le mani.
Nel veder lo spergiuro presidente
il popolo ricorda le promesse,
i discorsi col casco rosso in testa,
i soldi che lo Stato non concesse
e a calci nel sedere gli fa festa.
E’ dolce immaginar che sia scappato
dalla Corte e da L’Aquila l’umét
ed esule ad Antigua diventato,
come Bettino Craxi ad Hammamet.
blog il Fatto Quotidiano, 22 febbraio 2011