Da il Fatto Quotidiano di oggi 27 luglio 2013. Mafia, no archiviazione: Scifani resta indagato. Berlusconi: “Gli sono vicino” . Alfano: “Profonda stima”. Vediamo di cosa si tratta
Il presidente del Senato e quelle strane amicizie.
Accadde in Sicilia. Da giovane avvocato difese mafiosi (ancora incensurati).
(il Fatto Quotidiano, 27 agosto 2010)
L’alfiere dell’antimafia
Pare Schifani, capo del Senato,
dotato di una strana calamita:
i tipi con i quali ha lavorato
la legge hanno sovente poi tradita.
Sicula Broker fu una società
della quale fu socio il presidente:
c’erano D’Agostino, Mandalà,
Maniglia e De Lorenzo, tutta gente
che fu per mafia poi mandata in cella.
Fu per il sindaco di Villabate,
a sentire il pentito Campanella,
autor di consulenze ben pagate
a favor degli sporchi suoi interessi,
un fatto che Schifani poi negò.
Un’altra cosa che lascia perplessi
è la cooperativa dove entrò
per la palermitana abitazione:
col costruttor Sansone, poi mafioso,
socio ne fu un altro bel campione,
Vito Buscemi, poi malavitoso.
La casa a Cefalù, in riva al mare,
ha comprato Schifani da Alamia
che poi di Ciancimino fu compare
e indagato per mafia e compagnia.
Fra i suoi clienti ebbe personaggi
poi legati alla mafia vecchia e nuova,
esperti in corruzione e riciclaggi,
gente che il suo buon nom mette alla prova.
E c’è il timor che prima o poi succeda
che chi l’ha fatto capo del Senato
per corruzione il cielo a scacchi veda…
Moral? Schifani ietta od è sfigato.
Carlo Cornaglia
27 agosto 2010