Sua Presidenza

Le motivazioni di un gioco

Perché scrivere un altro libro su Silvio Berlusconi? Già molti biografi e giornalisti si sono cimentati con lo stesso soggetto e certamente questo volumetto nulla aggiunge a quanto sappiamo sull’illustre personaggio.
Ed allora perché spendere tempo nella lettura di biografie, di raccolte di quotidiani e settimanali, nella stesura dei testi, nella ricerca delle rime, per fare qualcosa che non serve a nessuno?
Semplice, perché è stato un gioco e questo gioco mi è piaciuto molto. Il desiderio era quello di illustrare in modo ironico le “qualità” di un personaggio con il quale non ho la minima sintonia. Per molte ragioni: i suoi trascorsi, la sua filosofia di vita, i suoi programmi, il suo modo di proporsi, il suo desiderio di incantare i semplici, la sua certezza di essere sempre nel giusto, la sua irritante volubilità, la sua ostinata arroganza, la sua mania di persecuzione, il suo disprezzo per gli interlocutori non consenzienti, la sua costante denigrazione degli avversari, la sua totale ostilità verso qualunque giudizio critico nei suoi confronti.
Un personaggio, pertanto, da contrastare con ironia e leggerezza, essendo per me ormai passati gli ardori della militanza politica. D’altra parte siamo sinceri: il nostro protagonista si presterebbe a non essere preso troppo sul serio, se non fosse per la posizione che ha raggiunto e per le aspirazioni che coltiva di ulteriori progressi in carriera.
Intendiamoci, non tutto è stato rose e fiori perché, studiando in modo sistematico, confrontando biografie, consultando documenti processuali, ritrovando vecchi articoli sui giornali, lo spirito di leggero compatimento dal quale ero partito si è via via trasformato, sino a diventare profonda indignazione, non solo nei confronti del Cavaliere, il che sarebbe ovvio, ma nei confronti di tutti coloro che, addetti ai lavori, avendone la responsabilità ed il dovere politico, non hanno voluto o saputo fare nulla per contrastarlo.
L’attuale opposizione, divisa, vociante, senza un leader da tutti riconosciuto come tale, in tanti anni di inciuci più o meno palesi si è quasi sempre accontentata della divisione della posta, fino a quando non ha trovato qualcuno che, fingendo l’inciucio, fra un sorriso ed un lamento, un’invettiva ed un piagnisteo, dell’intera posta si è appropriato.
A questo punto la situazione è compromessa, almeno fino alla prossima puntata. Mi piacerebbe che, sfogliando queste pagine, molti depressi ricominciassero a giocare come me e, rifacendo lo stesso percorso, riacquistassero una buona capacità di indignazione ed una ferma volontà di reazione. Facciamo in modo che alla prossima puntata si combatta, uniti, in nome degli ideali e non dei piccoli mercati. E se perderemo di nuovo, pazienza. Almeno non dovremo vergognarci.

 

Ringraziamenti

Rimando alla bibliografia per un elenco delle fonti che hanno ispirato questo lavoro. Desidero qui ringraziare quegli Autori che hanno saputo descrivere particolari situazioni ed avvenimenti, cogliendo alla perfezione gli spunti umoristici che offrivano. Ne sono nati dei testi che sembrano del tutto inventati ed incredibili, ma non lo sono.

Grazie dunque a Massimo Fini, Alessandra Longo, Curzio Maltese, Sebastiano Messina, Claudio Rinaldi, Vittorio Testa, Marco Travaglio, Elio Veltri che hanno ispirato i testi relativi agli anni 1988 (Un calcio alla lealtà), 1990 (La vera storia degli amori di Silvio), 1996 (Vostro Onore, mi consenta), 1998 (Una lacrima sul viso), 1999 (Senilità), 2000 (Sul balcone di Giulietta son fioriti i crochi e L’Imprenditore d’Italia).
Un grazie di cuore va anche al Cavaliere ed ai suoi agiografi per l’esilarante numero speciale di Linea Azzurra “Una Storia Italiana”, dal quale ho attinto con entusiasmo gli spunti per i testi relativi a molti anni, come riportato nelle pagine dedicate alla cronologia ed alle fonti.
Una pubblicazione, quella di Linea Azzurra, che mi ha riportato ai primi anni quaranta, quando, alle scuole elementari, studiavo sui libri che inneggiavano ad un altro Cavaliere di moda a quei tempi.
Un sentito ringraziamento, infine, ad Alessandro Rivoir, giovane pittore torinese. Con rara generosità mi ha permesso di utilizzare una sua opera, che per gli strani casi della vita illustra il mio stato d’animo durante la stesura di questo libro, per realizzarne la copertina.

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