Non ci sono più i ladri di una volta

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Le telefonate della Cancellieri. Ai Ligresti: “Contate su di me”. Bufera sul ministro: chiarirò in Parlamento.
(la Repubblica, 1 novembre 2013)
La ministra dei Ligresti. Cancellieri non si dimette.
(il Fatto Quotidiano, 1 novembre 2013)
Ligresti: “Una tonnellata di aragoste per i politici”.
(il Fatto Quotidiano, 2 novembre 2013)
“Non mi dimetto neanche per sogno. Giulia Ligresti poteva morire”.
Il guardasigilli: “Mai favori da Berlusconi. Lasciate stare mio figlio”.
(la Repubblica, 3 novembre 2013)
Dalla telefonatina al debituccio, i miserabili scandali dei politici nuovi.
(ibidem)
Come è umana la Cancellieri.
(il Fatto Quotidiano, 3 novembre 2013)

Non ci sono più i ladri di una volta

Il politico che impazza
sembra di una nuova razza:
misero non sol nel dire,
ma ancor più nel trasgredire,

è incapace di grandezza
pur nel far ogni schifezza
che lo stomaco rivolta.
I misfatti di una volta

non ci sono proprio più.
Nessun grande Belzebù
con la mafia stringe accordi,
mentre son lontan ricordi

le speculazion sui suoli,
le tangenti sui petroli
e sugli aeroplan comprati
da ministri intrallazzati.

Dei misfatti il cabotaggio
si è ridotto a accattonaggio
e se leggi ti convinci.
Un biglietto al gratta e vinci.

Uno shampoo per capelli.
Un peluche. Finti gioielli.
Della casa il pavimento.
Un drink., un ricevimento.

Consulenze fantasiose.
Funghi. Slip. Cozze pelose.
Ristrutturazioni ad ufo.
Cene a base di tartufo,

di aragoste e di caviale.
L’elicottero col quale
la governatrice nera
Polverini andò alla fiera

dei peperoncin piccanti.
Paghe in nero alle badanti.
Una tassa non pagata
da una crucca assai stimata

che un futuro manda all’aria.
Una scelta umanitaria
che era meglio assai non fare.
Uno squillo al cellulare.

Un veicolo lasciato
nel parcheggio del Senato.
Le vacanze senza eguali
fatte in mari tropicali

sugli yacht di altar muniti.
Malaffar da parassiti.
Qualche furto da sfigato.
L’alloggetto del cognato.

Qualche affitto di favore.
Un figliol che non fa onore.
L’escort da portarsi a letto.
In avorio un bel cornetto

che a duemila euro arriva.
La piscina, ovvio, abusiva.
Finanziarie scorribande
di padane verdi bande.

False lauree in Albania.
Nell’Italia in agonia
la politica è l’ostaggio
di banditi di passaggio

e d’infam quaraquaquà
privi di moralità.
Delinquenti da strapazzo
buoni sol per l’intrallazzo,

per lo scippo, il furtarello
fatto con il grimaldello
ed il palo sulla strada
che ai vicin di casa bada.

Senza stil né dignità,
ladri che fanno pietà
e guardandosi allo specchio
si fan schifo, ma parecchio.

blog MicroMega, 5 novembre 2013

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2 Pensieri.

  1. La Cancellieri intercettata da Obama?

    Un Hurrà per la ministra Cancellieri
    che ha salvato l’anoressica Ligresti.
    Ma modesta come son gli eroi più veri
    senza chiasso ha fatto tutto, e senza testi.

    Ma la CIA, che ormai ci legge anche i pensieri,
    l’ha ascoltata, con chissà quali pretesti,
    che implorava perché i biechi carcerieri
    concedessero domestici gli arresti.

    I pettegoli l’han messa tosto in piazza
    perché ignoran che da noi la carità
    si fa anonima e a nessuno guarda in faccia,

    non si bada al censo, al nome o alla razza.
    Accusare la ministra è crudeltà
    per un empito materno, poveraccia.

  2. La galera (non)è uguale per tutti

    Son tossico, anoressico e un po’ stitico,
    al gabbio sto perché facevo spaccio.
    Qui il vitto e alloggio certo non è mitico
    e sto conciato peggio di uno straccio.

    I bagni fan pensare al paleolitico:
    la doccia a volte è fredda come ghiaccio
    e il cesso tira un po’ per il mefitico.
    Sto in piedi solamente se mi faccio.

    Siccome il babbo mio, coglione onesto,
    è un semplice impiegato delle Poste,
    a me non mi si incula neanche Cristo.

    Non c’ho lo zio in Egitto, ma del resto
    non posso darla via per caldarroste.
    E se mi rivolgessi a ‘Chi m’ha visto’…?

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