Sei forte papà di Boschi, Morandi

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Banca Etruria, parla Carboni(P3): “I miei tre incontri con papà Boschi”.
(il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2016)
Maria Elena Boschi, un po’ cattolica, un po’ liberale.
(La Stampa, 16 gennaio 2016)
Il piano Boschi-Carboni giunse al Cda. Ma lo bloccò Bankitalia.
(il Fatto Quotidiano, 17 gennaio 2016)
L’ombra della P3 sul governo.
(il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2016)

Sei forte papà di Boschi, Morandi

Piano piano, poco a poco
ogni dì vien messa a fuoco
qualche strana novità
sulle gesta del papà

che lavora a Banca Etruria.
La polemica che infuria
non inquieta la figliola
che, in versione calderola

con il premier fanfarone,
sfascia la Costituzione
provocandone il decesso.
Avvocato di successo,

valida clarinettista,
già Madonna e catechista
in parrocchia a Laterina,
faccia da santarellina

e statista senza eguale,
è una cattoliberale,
metà mite francescana,
metà fiera gobettiana.

Il suo forte è la famiglia,
una vera meraviglia:
babbo, mamma ed un fratello,
nonna e nonno molto bello,

un Paul Newman stil toscano,
il buonanima Gloriano,
contadino resistente
e apprezzato combattente

che, tornato dalla guerra,
la promessa sposa afferra
e la sposa lì per lì.
Non c’è più gente così.

Ma purtroppo il suo papà
qualche cruccio glielo dà.
Lavorare a Banca Etruria
non è certo una goduria,

gli affar non van così bene
ed intorno è pien di iene
sempre pronte ad attaccare
un banchier più che esemplare

verso gli obbligazionisti
che ha ridotto a dei nudisti
senza il becco di un quattrino
per comprarsi un costumino.

Lo difende monna Boschi:
“Non ha fatto affari loschi!
Mio papà è persona retta
e ha anche perso una sommetta,

come tutti noi in famiglia,
nel bancario parapiglia.
Il mio babbo è un galantuomo!”
Poi si scopre che il buonuomo

per trovare un direttore
competente e di valore
per la banca al miserere
si è rivolto a un faccendiere

alle cronache ben noto
e di Gelli un dì devoto,
grembiulin Flavio Carboni,
il fior fiore dei massoni,

un passato da leggera
con più visite in galera,
un campion della P3
e di Silvio tra i lacchè.

Al papà lo ha presentato
tal Mareddu, uno stimato
frammassone che a Rignano
è un amico di Tiziano,

babbo del prode Matteo.
Ci troviamo all’apogeo
del potere del Paese
e su queste belle imprese

nessun ha niente da dire?
Cosa ancor deve avvenire
perché il popolo italiano
a calcion nel deretano

cacci tutta ‘sta gentaglia?
Chi non vuole farlo sbaglia
e sarà in loro balia
senza più democrazia.

blog MicroMega, 19 gennaio 2016

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