Via Olgettina, 65

A proposito della sentenza del processo prostituzione minorile-concussione.

CATOTOLO II

Ove vengono presentate alcune fra le Olgettine segnalate dalla Corte alla Procura quali possibili false testimoni.

Scandalo Ruby, indagato Berlusconi.
(la Repubblica, 15 gennaio 2011)
Concussione e prostituzione.
(il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2011)
Via Olgettina 65, il palazzo delle veline.
(il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2011)
Berlusconi: “Non pago le donne, solo feste, ho una fidanzata stabile”.
“Attacchi dai pm dopo il voto di fiducia”. Giallo sulla deposizione in Procura.
(la Repubblica, 17 gennaio 2011)

Via Olgettina, 65

Iris, Elisa, Annina, Marystelle,
Imma, Arisleida, Barbara, Eleonora
sono un gruppo di giovani pulzelle
che ha in via Olgettina preso la dimora

grazie alle cure di Nicole Minetti,
l’attiva consigliera regionale
accusata di rifornire i letti
del premier da un piemme criminale.

Alloggio, vitto, utenze e prestazioni
son pagati dal Ragionier Spinelli,
fedele servitor di un Berlusconi
il quale si lamenta dei tranelli

di chi vuole che il suo governo cada
non grazie ad una opposizion corretta,
ma con l’accusa che una brutta strada
ha preso un presidente da marchetta.

“Ad un principio fui sempre fedele:
di non pagare mai per far l’amore.
Come le api per produrre il miele
mi suggono le donne come un fiore.

Ho approntato perfino un didielle
per sanzionare la prostituzione
che poi Mara Carfagna e il Pdl
han fermato ad un pel dalla prigione…

Infine son legato a un nuovo amore
che non permetterebbe in assoluto
il bunga bunga nelle mie dimore”.
Il nome della donna l’ha taciuto

e il totoamore in tutta Italia impazza.
A chi Cupido consegnò il suo strale?
Si dice sia una timida ragazza
vestita sol di un filo interdentale.

blog il Fatto Quotidiano, 18 gennaio 2011

La verità di Ghedini Mavalà

Nei prossimi giorni la rubrica Amarcord riporterà alcuni contributi scritti nel corso del processo Ruby-Concussione per il quale eri è stata emessa la sentenza di primo grado.

CAPITOLO I
La sentenza di primo grado, oltre a condannare Berlusconi a 7 anni ci carcere e alla interdizione perenne dai publici uffici, segnala alla Procura i nominativi di una trentina di probabili falsi testimoni per le indagini del caso.
Fra di loro Carlo Rossella del quale viene di seguito riesumata la pretestimonianza riportata su una memoria preparata dai suoi legali, fra i quali, guarda caso, Ghedini.

“Niente sesso e poco alcol”, nella verità di Berlusconi Ruby diventa maggiorenne.
Alla Camera la memoria dei suoi legali.
(la Repubblica, 26 gennaio 2011)
Rossella: “Io sono un cronista, so riconoscere l’età delle donne. Lì girava solo Coca Cola light”.
(ibidem)
Ad Arcore festini per educande. Parola di Carlo Rossella.
Ma le intercettazioni e i verbali sul 19 settembre lo smentiscono.
(il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2011)

La verità di Ghedini Mavalà

Le minorenni, il bunga bunga, il sesso?
Panzane raccontate dai pm
che voglion farlo fuori col processo.
Contano i testi che Matusalemme

ha fatto interrogar dai suoi legali,
camerieri, dj, cronisti, amici.
“Eleganti serate conviviali,
momenti di relax proprio felici,

ragazze rispettose del premier
al qual si rivolgevano col Lei”.
Palpeggiamenti, nudità? “Macché!”
Minorenni? Rossella: “Non direi,

io son uomo di cine e di tivù
e sol con un’occhiata so l’età:
di certo tutte dai vent’anni in su!”
Stupefacenti? “No, per carità!”

Alcolici? “Per nulla, Coca Cola,
soltanto quella light, naturalmente,
acqua frizzante ed una vodka sola,
presa da me… A tutti gli altri niente”.

La cosa più impudica? “Le canzoni,
di Aznavour, di Apicella, di Trenet,
sussurrate da Silvio Berlusconi
alle pupe…Lo scandalo dov’è?”

Eran presenti Fede e Lele Mora?
“Fede leggeva passi dal breviario,
mentre a fine serata, a tarda ora,
recitava con noi Mora il rosario”.

E Berlusconi stava lì con voi?
“Assiso in trono, con l’aureola in testa,
circondato dagli inginocchiatoi,
benediceva le gran gnocche in festa”.

Pubblicato a suo tempo sul sito Facebook del Misfatto

Il prefetto valletto del ducetto

Eterni ritorni. Lombardi, riecco il prefetto “della” Polanco.
(il Fatto Quotidiano, 20 giugno 2013)
Gian Valerio Lombardi, l’ex prefetto di Milano che accoglieva amichevolmente Marystell Polanco, stella del bunga bunga, è stato nominato da Maroni Commissario all’ALER, l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale, ricco centro di potere.
“La persona giusta al posto giusto” l’ha definito Roberto Maroni, governatore della Lombardia.
Ecco i suoi precedenti.

“Sono Marysthell, mi manda Papi”: il Signorsì del prefetto.
(il Fatto Quotidiano, 28 gennaio 2011)
Notti da prefetto. Il Partito democratico ne ha chiesto le dimissioni.
Lui si dedica alle feste della Milano da bere.
(il Fatto Quotidiano, 1 febbraio 2011)

Il prefetto valletto del ducetto

A inchieste triplicate in corso d’anno,
con in ballo gli appalti dell’Expò,
c’è a Milan chi è capace dell’inganno
di dire: “Mafia qui? Certo che no!”

Senza mafia Milano è un posto serio,
la città dove il vivere è perfetto,
non fosse per Lombardi Gian Valerio
il qual da più di un lustro n’è il prefetto.

L’insigne servitore dello Stato
i rom dalla città tiene lontano
e infatti con Letizia ha un dì tentato
di fregar quelli di via Triboniano

negandogli gli alloggi popolari,
salvati solo in quanto il tribunale
fermò l’ordine infam dei due compari.
Ma quando una straniera mica male

gli disse: “Sono amica del premier…”,
la ricevette al volo in prefettura,
svelando la natura del lacché:
“Parcheggiare qui intorno sarà dura,

entri senza problemi nel cortile…”
ed al secondo incontro passò al tu.
Soltanto verso i rom Lombardi è ostile,
non verso gnocche di dubbia virtù

conviventi con trafficanti in droga,
purché ne sia garante il presidente
che nel letame la Nazione affoga.
Il cittadino teledipendente

queste piccole storie non le sa,
ha tutt’altre opinioni dei prefetti
che lo Stato impersonano in città.
E invece…“A Silvio, cara, i miei rispetti!”

blog il Fatto Quotidiano, 3 febbraio 2011

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