Lo sbruffoncello

Decreto antisbarchi, diktat di Salvini ai 5S: “La pacchia è finita”.
(la Repubblica, 8 luglio 2019)
Salvini: navi militari anti-sbarchi.
(la Repubblica, 9 luglio 2019)
Ma solo uno su dieci arrivano con le Ong, gli altri sono fantasmi.
Nel 2019 le navi umanitarie hanno sbarcato 297 migranti su gli oltre 3 mila approdati da soli con barchini o pescherecci.
(ibidem)
Tornano i barchini, le Ong sono marginali. E la propaganda ignora i corridoi umanitari.
(il Fatto Quotidiano, 9 luglio 2019)

Lo sbruffoncello

Quel cialtron del Capitano
offre al popolo italiano
soprattutto sicurezza
che è la magica schifezza

con la qual rastrella i voti
di milion di utili idioti.
“Porti chiusi!” Battimani.
“Vengon prima gli italiani!”

Plausi, grida, selfie, ole
pur se è chiaro come il sole
che dai porti poi si passa
nonostante la grancassa

dell’astuto sbruffoncello.
E dai porti, questo è il bello!,
passan sol pochi migranti
mentre gli altri, e sono tanti,

poco a poco, tutti i dì
vengon senza le Ong.
Il governo non ne parla
per non sputtanare il Ciarla.

C’è di più ché il Capitano
con il suo furore insano
ha azzerato l’accoglienza
e ogni forma di assistenza.

A Sprar chiusi, senza scuola,
senza letti né lenzuola,
senza vitto, senza alloggio,
senza cure e senza appoggio

i migranti in libertà
se ne van di qua e di là,
evitando ogni controllo
cosicché il padan rampollo

fa dei poveri tapini
potenziali malandrini…
Lui per metterci una pezza
fa un decreto sicurezza.

Dei rimpatri poi che dire?
Ricordiamo quando il Sire
con promessa marinaia
centinaia di migliaia

a gran voce ne annunciò.
Dove son finiti? Boh.
Per por fine a questo inferno
i ministri dell’Interno

si riuniscono alla Ue,
ma Salvini dà forfait.
Il problema ha da restare
perché possa blaterare:

“Qui ci vuol più sicurezza!”
ed il popolo lo apprezza,
come sempre credulone.
Se nessuno gli si oppone

il presunto salvatore
sarà il nostro dittatore
fra le croci ed i rosari.
Sveglia gente, via i cazzari!

blog MicroMega, 11 luglio 2019

Sinistra maldestra

Il cretino prevalente.
(il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2019)

Sinistra maldestra

Io sono un disperato di sinistra
che quel che gli succede lo registra
e a tutti può pertanto raccontare
i cinque lustri da dimenticare.

Novantaquattro, Achille Occhetto sferra
l’attacco con la macchina da guerra
che marciava con solo tre pistoni,
ragion per cui stravinse Berlusconi,

autocrate e evasore, un dilettante
da eliminare fin dal primo istante,
ma a eliminarlo è stato Umberto Bossi
e non noi altri, i cosiddetti rossi.

Fu grazie a Bossi, Scalfaro e D’Alema
che arrivò Dini, uomo del sistema.
Poi venne Prodi nel novantasei,
campion dei democristi farisei,

che convinse i marpioni del Pci
a coltivar l’Ulivo coi Dc.
Fin quando il Conte Max fu micidiale
nel far con Silvio la bicamerale

per fottere Romano e i magistrati
e Fausto Bertinotti ci ha salvati
dall’Ulivo e dal santo usurpatore
col trucco delle trentacinque ore.

Giunse D’Alema del governo auriga
e, imbarcato Mastella con Cossiga,
la Jugoslava prese a bombardare
mentre in patria continuò a trescare

con Berlusconi contro i magistrati.
Cadde D’Alema e Amato ci ha scippati
col depredare i nostri conti in banca
per uno Stato senza una palanca.

Dopo Amato è tornato il Cavaliere:
cinque anni di triste miserere,
simulando di fare opposizione.
Caduto Silvio, arrivò l’’Unione,

una banda di poveri sfigati
che soltanto due anni son durati
a causa di litigi e trabocchetti
nei qual noi di sinistra siam provetti.

A questo punto, ahimè, nacque il Pd
cui rossi e democristi han detto sì,
partito a vocazion maggioritaria
che tutte le alleanze mandò all’aria.

E fu così che il prode Walterloo
il caimano Berlusconi riesumò.
Dall’otto all’undici mille calvari
fra sexi scandali e malaffari

e quando l’avventura poi finì,
grazie alla Merkel ed a Sarkozy,
invece di votar fummo sì tonti
da sostenere il bocconiano Monti

sotto l’egida di Napolitano
e in combutta fatal con il caimano.
Fu un biennio di attacchi scatenati
contro lavoratori e pensionati,

finchè stanchi di tante marachelle
cominciammo a votare cinque stelle
ed arrivò il pareggio alle elezioni.
Bersani fu il campion dei tontoloni

nel mancare l’aggancio coi grillini
che gli hanno detto: “Mai con i piddini!”
Poi Grillo ci ha tentati, mai noi altri,
veri Tafazzi, fummo così scaltri

da rifiutare a capo dello Stato
il nostro Rodotà e abbiam votato
per il ritorno di Napolitano
che ci impose le nozze col caimano

scegliendo come sposa Enrico Letta.
Con Silvio condannato, che disdetta!,
ci siamo messi pur con Angelino
e…qui è arrivato Renzi a far casino.

Tutti attaccò: la scuola, i magistrati,
l’ambiente, le Ong, i sindacati,
gli operai a favore del padrone
e soprattutto la Costituzione.

Al referendum son fioccati i no
ed il messia novello si schiantò.
L’erede fu er moviola Gentiloni,
nuovo calvario fino alle elezioni

con gli elettor che invece dei piddini
han votato i leghisti ed i grillini.
Rifiutato il contratto con Di Maio
per mangiare i pop corn col parolaio,

ora ci lamentiamo della Lega…
Nicola Zingaretti, neo stratega,
ci conduce al riscatto e alla riscossa
e infatti ha scelto come prima mossa

l’alleanza col mitico Calenda.
Ben cinque lustri di tragedia orrenda
a quanto pare non ci son bastati.
Noi di sinistra quanto siam sfigati!

blog MicroMega, 17 giugno 2019

Bye bye Matteo

Il balcone e il grembiule.
(la Repubblica, 5 maggio 2019)
La penisola dei nervosi.
(la Repubblica, 11 maggio 2019)
Il Viminale tenta il blitz. Multa fino a 5 mila euro per ogni persona salvata”.
(ibidem)
Cori e fischi a Catanzaro e Salvini si infuria: “Solo moscerini rossi”.
(ibidem)
L’affondo di Di Maio: “Basta follie coi mitra ora serve una fase 2”.
(la Repubblica, 12 maggio 2019)
Selfie, cori e contestazioni, il Capitano va fra gli Alpini. “Togliti il nostro cappello”.
(ibidem)

Bye bye Matteo

Salvini sembra andare fuori giri:
per la turpe cacciata del suo Siri.
Per la flat tax che gli boicotta Tria
col Cinque Stelle Gigi nella scia.

Perché ogni dì peggiorano i sondaggi
e a meno sette pare adesso viaggi.
E’ tempo di reagire ed alla grande
con aggressioni sempre più nefande.

Dopo i “Non mollo!” alla fascista guitto,
i “Me ne frego!” e i “Tirerem diritto!”,
dopo i “Molti nemici molto onore!”
e la dichiarazione che fa orrore:

“Casa per casa pulizia faremo,
strada per strada a cercarli andremo!”,
dopo litigi e insulti coi cri cri,
dopo la turpe arringa di Forlì

sparata dal balcon mussoliniano,
dopo la foto con il mitra in mano,
predica l’ordine e la disciplina
coi grembiul per il bimbo e la bambina

nel nome di quell’eguaglianza che
grazie ai suoi sindaci proprio non c’è,
visto che i ricchi mangiano alla mensa
e per i poveri vuota dispensa.

Impreca a Bella ciao, canto sfigato,
al 25 aprile declassato
a derby fra fascisti e comunisti
e torna al vecchio sogno dei leghisti:

la pronta riapertura dei bordelli
per il piacere dei verdi piselli,
per le tasse, il sanitario igiene
e l’onor delle femmine per bene.

Magnifica il servizio militare,
la castrazion per chi ama stuprare
ed un bis del decreto sicurezza
che è ancora più del primo una schifezza

con modifiche al Codice penale,
con maggiori poteri al Viminale
e forti multe a chi salva i migranti.
Si impegna al fin che la Nazion si schianti

con nuove norme sulle autonomie
delle region, letal castronerie
che sono contro la Costituzione.
Dobbiam dunque temer questo cialtrone?

Nessun timor poiché il prode Matteo,
raggiunto l’apice dell’apogeo,
ha già iniziato una fatal discesa.
Ovunque il Capitano si palesa

stanno crescendo le contestazioni:
è tutto uno spuntare di striscioni
che prendono Matteo per il sedere
“Vattene via!”, “Non farti più vedere!”,

un fiorire di selfie traditori,
di grida e insulti, di proteste e cori,
da Brembate a Milano a Catanzaro.
Ed ecco che il padan peracottaro

fa intervenir caramba, celerini
nonché i pompier con scale e con rampini
per levar gli striscioni irriverenti
e tacitare i giovani irridenti.

Ma spunta, urrà! l’error più clamoroso,
lo stesso che mandò Renzi a riposo:
propone un referendum su di sé!
“Milion saranno i Vaffa…, Matteo tié!”

blog MicroMega, 20 maggio 2019

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