Rignano, paradiso perduto

“Sì, il generale disse: Tiziano stai lontano da certi personaggi”. Daniele Lorenzini, sindaco di Rignano, riferì la frase di Saltalamacchia ai pm. E da allora è gelo con Renzi senior.
(la Repubblica, 15 aprile 2017)
Lotti accorre al comizio di Rignano dove si promettono anche aeroporti. A sostegno di Uccella. La candidata del “babbo” contro il sindaco uscente ex dem.
(il Fatto Quotidiano, 10 giugno 2017)
Babbo Renzi sbaragliato in casa dal superteste. Dolori. Vince Lorenzini che accusa Tiziano.
(il Fatto Quotidiano, 13 giugno 2017)

Rignano, paradiso perduto

Il paese di Rignano,
celestial borgo toscano,
fu dai più lontani dì
roccaforte del Pd

che ebbe come segretario
cittadino il leggendario
babbo con la barba bianca
sempre in cerca di palanca.

Sindaco, tal Lorenzini
fra gli amici più vicini
alla santa Trinità
di Matteo, mamma e papà.

E’ il paese delle fate
fra gustose braciolate
e cin cin fra bevitori,
fra una gita a Medjugorje

e una messa al dì di festa.
Tutti amici, mai tempesta,
un paese che è una pacchia
dove pur Saltalamacchia,

dei caramba comandante,
spesso è commensal brillante.
Ecco, il voto è ormai vicino
ed il gotha cittadino

con Tiziano ha decretato:
“Lorenzini è candidato
poiché ha amministrato bene”.
Qui comincian le sue pene…

Babbo fa una braciolata
e qui arriva la soffiata
del caramba che, suadente,
“Stai lontan da certa gente…”,

alludendo a Russo, un tale
che lo porta verso il male,
dice al babbo del ducetto.
Lorenzini, poveretto,

ha sentito la battuta
ed, ahimè, non l’ha taciuta
a chi indaga su Tiziano
non più buon samaritano,

diventando lì per lì
un nemico del Pd.
“Lorenzini è un traditore!”
La candidatura muore

ed arriva il ribaltone
per far fuori quel cialtrone
che da canarino canta.
Eva Uccella lo soppianta

e da sua vice qual era
contro il sindaco si schiera.
A Rignano in pochi dì
piomba almen mezzo Pd

a sostegno della Uccella.
Tutti fanno passerella,
Renzi e tanti suoi compari,
Lotti e sottosegretari,

con la mercanzia più varia:
la stazione ferroviaria,
una bella via fluviale
con recupero ambientale,

i laghetti, l’aeroporto.
Pur Tizian, dato per morto
perché troppo intrallazzone,
ai giardini del Bombone

ricompare in stile alfiere
sventolando le bandiere.
Lorenzini, il contendente,
corre come indipendente,

senza sponsor, senza soldi,
senza appoggi di Leopoldi.
Giugno, è l’undici, si vota.
Eva Uccella, la devota,

al trionfo si prepara…
Ma, ahimè, l’urna è stata avara,
Lorenzini l’ha stracciata
e la Uccella fu uccellata.

blog MicroMega, 18 giugno 2017

Il Fregoli di Rignano

Venghino signori: comincia lo show del compagno Renzi. Siamo tutti Corbyn. Il vocabolario andrebbe aggiornato. Più che trasformismo, si tratta della dottrina Fregoli: più cambi d’abito in pochi minuti.
(il Fatto Quotidiano, 7 giugno 2017)
Renzi mimetico: ora è ambientalista.
(il Fatto Quotidiano, 9 giugno 2017)
Da Berlusconi a Corbyn, un Pd che guarda alla sua sinistra deve cambiare identità.
(la Repubblica, 10 giugno 2017)
E ora Renzi vuole fare la coalizione di centrosinistra.
(il Fatto Quotidiano, 10 giugno 2017)
Il listone, l’offerta fuori tempo di Renzi a Pisapia.
(il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2017)

Il Fregoli di Rignano

Quanti Renzi abbiam già visto?
Esordisce democristo
all’inizio di carriera.
Poi, piccone a bandoliera,

è il brutal rottamatore
di un partito che fa orrore.
Tre. Veltroni, già disastro,
divien solido pilastro

dell’Italia del domani
e…via, coi panni blairiani!
Nel frattempo giunge Obama
che il toscan Fregoli acclama

come fulgido modello
che ci guida verso il bello.
Da Marchionne si camuffa
e i lavoratori truffa

con l’articolo diciotto
che va a carte quarantotto.
Eccolo, tre anni fa,
per la Festa all’Unità

della Ue con le promesse,
oggidì bollite, lesse.
Cinque, con camicia bianca,
che il vederli il cuor spalanca,

baldi giovani, abbronzati,
alla Erasmus pettinati
con i bei capelli corti,
cultor dei poteri forti,

ma lontani dalla casta,
liberisti quanto basta,
falso amor per chi lavora,
sindacati alla malora

e i normali paroloni
per sedurre i creduloni:
“L’uguaglianza, che delizia!”
“Viva la social Giustizia!”

Or che male son finiti,
Renzi è lì a cambiar vestiti.
E fa il populista Grillo:
“Men politici? Tranquillo,

nelle urne basta un Sì!
e li ridurrà il Pd!”
A Parigi ecco Macron
ed il nostro fanfaron

parte. “En marche!” e prontamente
si interessa dell’ambiente.
“Come lui voglio un futuro
con l’ambiente lindo e puro!”

dice chi vuol trivellare
mezza Italia, in terra e in mare.
Di Greenpeace sembra attivista
e alla Al Gore ambientalista

chi il decreto Sblocca Italia
anti ambiente tiene a balia,
con cemento dappertutto,
chi da sempre è farabutto

contro le Sovrintendenze
e le loro competenze.
Ma ecco Corbyn che compare
e la May fa vacillare…

Il campion dei fanfaroni
scorda Silvio Berlusconi
e il governo a larghe intese
e con dietro front palese

concupisce Pisapia.
“La sinistra è la mia via!”
va gridando a più non posso
da sbandieratore rosso,

in divisa socialista
sopra slip da liberista.
Fino a quando il vil messere
prenderà per il sedere

con i suoi travestimenti
gli italian grulli contenti?
“Attenzion, compatrioti!
poiché se gli date i voti,

Matteo più potere avrà
e un bel dì succederà
che da Renzi si travesta.
Non sarà giorno di Festa”.

blog MicroMega, 14 giugno 2017

Lazzaro e lazzarone

Tutto è perdonato.
(il Fatto Quotidiano, 25 maggio 2017)
Vi ricordate chi è? “Delinquente abituale” e “finanziava la mafia”: il nuovo alleato di Renzi.
(ibidem)
“Mai con la destra” e altre balle. Quando Silvio era il puzzone.
(il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2017)
Gratti il tedesco, esce l’Italicum.
(il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2017)

Lazzaro e lazzarone

Mente sempre, è nel suo stile.
“In un Paése civile
quando è un leader condannato
se ne va a casa, è scontato!”

“E’ colpevole il Berlusca:
per chi la prigion si busca
con condanna conclusiva
non esiste alternativa,

è game over, la partita
in politica è finita!”
“Per il bene del Paese
mai più inciuci e larghe intese

col birbante Berlusconi,
senza dubbi e esitazioni!”
“Come ognun può ben sapere
è il passato il Cavaliere

e io parlo del futuro.
In pensione andrà il figuro
con i suoi persecutori
che di lui non son migliori!”

Fatte queste affermazioni,
il campion dei lazzaroni
le ha scordate prontamente
ed è pronto a un indecente

e novello Nazareno
con quel Berlusconi osceno,
per sentenza in tribunale
delinquente naturale.

Tutto quanto è perdonato
del suo lurido passato:
le sue tante leggi ad hoc,
di menzogne un grande stock,

il conflitto di interessi,
i suoi mandrilleschi eccessi,
la Costituzion stuprata,
la Giustizia malmenata,

le tangenti, i fondi neri,
i mafiosi, gli stallieri,
il controllo della Rai,
i flirt coi guerrafondai

in Iraq e Afghanistan,
a Gheddafi il baciaman,
le azion contro i magistrati,
i parlamentar comprati,

dell’Europa i sabotaggi,
dei tiranni i vassallaggi,
le sentenze a pagamento,
corna e gaffe a ogni momento

e nel mondo in ogni dove,
le minori nelle alcove.
Matteo Renzi è un arrivista
e pur di tornare in pista

molto in fretta ad evitare
che qualcun si dia da fare
e gli freghi la cadrega,
vengon buoni Grillo, Lega

e il caimano sempre amato.
Il quartetto ha concordato
una legge elettorale
che è una truffa colossale:

definita alla tedesca,
è in realtà un’orrenda tresca
per fregare gli elettori
e piazzare i servitori

sugli scranni in Parlamento.
E’ il sistema fraudolento
dell’ignobile boy scout
che dà al popolo il knockout.

Dopo il voto, larghe intese
con il turpe vecchio arnese,
già in passato una rovina:
“Silvio, alzati e cammina!”

Matteo corre senza freno.
“Gentiloni sta sereno!”
sarà il la per l’avventura
che ha già un nom: democratura.

Nel frattempo Mattarella,
un’eterna pennichella,
ogni dì sembra più triste.
“Forza, Presidente! Esiste?”

blog MicroMega, 8 giugno 2017

Top