En Marche!

Le sigle, i nomi. Così la sinistra si trasformò in una nebulosa.
(la Repubblica, 17 febbraio 2017)
Macaron.
(il Fatto Quotidiano, 26 aprile 2017)
Renzi fa il bis. Rieletto col 72%.
(la Repubblica, 1 maggio 2017)

En Marche!

Con un premier che galleggia
e Macron che furoreggia,
è tornato il fanfaron,
atteggiandosi a Macron.

Si riparte! E’ il trenta aprile,
stessi gesti, stesso stile.
“Sta seren!” non l’ha ancor detto,
ma il pugnale è nel corsetto,

dritto, lucido, affilato,
pronto ad essere piantato
nella schiena al nuovo Letta.
Si sa quello che ci aspetta:

un ritorno al Nazareno
con il trio che ha dell’osceno,
fra il decrepito caimano
ed il duo Verdini-Alfano.

Col governo a larghe intese
la rovina del Paese,
che a dicembre si fermò
per il piovere dei No!,

verrà presto completata
dall’ignobile brigata.
Torna la stabilità
del sistema fra gli hurrà.

Un aspetto va chiarito:
il gruppetto è sì agguerrito,
ma in realtà non conta un cazzo.
A gestir tutto l’andazzo

che ci manda gambe all’aria
è la destra finanziaria,
della Nato, dell’Europa
e di chi i mercati dopa,

delle multinazionali,
dei poter sovrastatali,
mentre i nostri personaggi
sono solo gli ingranaggi

dell’oliato meccanismo
che, col nom, capitalismo,
dei diritti fa falcidia
e controlla tutti i media.

Che per vincere sicuro
garantendosi il futuro
sceglie pure il suo avversario
nel politico bestiario,

accrescendone il valore
e infondendone il terrore
senza limiti né fren,
come in Francia la Le Pen

e da noi Matteo Salvini,
in realtà due moscerini
che hanno i media trasformati
in giganti smisurati.

Questa destra liberale
spiana lo stato sociale,
i diritti del lavoro,
scarso ormai come un tesoro

ed avaro di palanche,
spende i soldi per le banche
e le guerre umanitarie
che son truffe planetarie,

mette in giro falsi allarmi
e fa traffico di armi.
Grazie a lei la schiavitù
non è certo più un tabù.

La sinistra cosa fa?
Detto in tutta verità,
dal dì in cui nacque il Pd
dalla scena, ahimè, sparì.

Riman gente che fa cine,
microscopiche stelline
da galassia siderale,
una salma al funerale

col rosario, il lumicino,
con il prete ed il becchino
che son pronti a seppellirla,
una manica di pirla

qual da noi sol si registra.
C’è l’Italica Sinistra
di Landini e di Fassina,
di D’Attorre e Castellina.

Poi c’è Campo Progressista
e la vecchia comunista
immortal Rifondazione.
Poi i campion della scissione

con Bersani e con D’Alema,
De Magistris con la Dema
e Possibil di Civati.
Tutti insiem questi sfigati,

microbi in agitazion,
valgon men di Melénchon
Per la gente come noi,
il ben noto parco buoi,

è impossibile capire
chi più ci farà soffrire
fra un boss Capitan Fracassa
e di nullità una massa.

Sceglier porta con certezza
o a uno schifo o a una schifezza.
“Dall’Italia scappiam fuori!
Meglio Lourdes o Medjugorje?”

blog MicroMega, 1 maggio 2017

Paolo sta sereno

Sospetti, faide interne e paure, la guerra fra governo e Renzi.
L’attacco al “trio che decide da solo” Gentiloni, Padoan, Calenda. Dietro la mazzata d’autunno.
(il Fatto Quotidiano, 15 aprile 2017)
Viale vaccini.
(il Fatto Quotidiano, 20 aprile 2017)
Iva, Renzi rottama Padoan e le sue promesse alla Ue.
(ibidem)
Attacco a Cantone, il governo ci prova e poi si smentisce.
(il Fatto Quotidiano, 21 aprile 2017)
Il governo governato da altri. A sua insaputa.
Dal caso Cantone alla manovra, Palazzo Chigi non decide nulla.
(il Fatto Quotidiano, 23 aprile 2017)

Paolo sta sereno

E’ dal venti di febbraio
che il toscano parolaio
se ne andò da segretario.
Da quel giorno leggendario

diventò un signor Nessuno
che non ha potere alcuno.
Non esercita un mestiere,
non l’han fatto Cavaliere

e nemmeno baronetto,
da nessuno è stato eletto
e pertanto il suo giudizio
vale come quel di un tizio

che si incontra per la via,
dal gommista o in pizzeria.
Si può dir senza imbarazzo
che il boy scout non conta un cazzo.

Eppur, non si sa perché,
tutti fanno i suoi lacchè
e ne accettan le opinioni.
Ad esempio Gentiloni:

nominato presidente
del Consiglio non fa niente
che non piaccia all’ex ducetto.
Lo sappiamo ben, l’ometto

rintanato al Quirinale
più che un uomo è un caporale
ed ha nominato il Conte
per voler del rodomonte.

Gentiloni è una crescenza
con la data di scadenza
ed è noto che un formaggio
non governa col coraggio

delle proprie decisioni.
Se lo mangiano i ghiottoni.
Per le aziende dello Stato
il governo ha nominato

tutti i vertici voluti
dal campion dei linguacciuti.
C’è dei voucher il problema
e il governo studia il tema

per depotenziarli un po’?
Matteo Renzi dice: “No,
van del tutto eliminati!
Qui ci son troppi incazzati

e coi referendum basta!”
ed intanto il cul si tasta
ancor molto dolorante.
Paolo esegue sull’istante.

Qualche vil giocherellone
depotenzia un po’ Cantone
con un comma che sparisce?
Renzi non interloquisce,

ma gli basta un’occhiataccia…
ed il comma si rintraccia
e ritorna al posto giusto,
come vuole il bellimbusto.

La Ue vuol la manovrina?
“Aumentiamo la benzina,
giochi, sigarette e bolli!”
“Queste son proposte folli,

non si aumentano le tasse
o mi bocceran le masse
col futuro molto tetro!”
Padoan fa la marcia indietro.

Per i conti di un altr’anno
il governo è già in affanno
e vuol aumentare l’Iva,
suscitando il pronto evviva

della Ue delle supposte?
Fanno i conti senza l’oste.
Matteo Renzi pone il veto
con lo stile consueto.

Se già oggi fa così
tuonerà fra pochi dì,
ritornato segretario
di un partito straordinario:

“Presidente del Consiglio,
a calcioni non ti piglio.
e al momento sta sereno.
Ma nell’auto fatti il pieno!”

blog MicroMega, 27 aprile 2017

Lorenzo Guerini, politico mini

Il progetto sbagliato della piscina coperta e l’appalto taroccato per “salvare” Guerini.
(il Fatto Quotidiano, 5 maggio 2016)
A Lodi si indaga sulla piscina di Guerini.
(il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2016)
Guerini, la politica è una cosa bella. Ma a volte anche no.
(il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2017)

Lorenzo Guerini, politico mini

Il parlare di Guerini,
il più inan dei manichini
di un partito che è una frana,
può sembrare cosa vana,

come raccontare il nulla
di un cervello che non frulla,
di un motore che non romba,
di un leghista che non tromba.

In più c’è il dubbio che esista
pur se par vero alla vista,
un Rosato, ma civile,
una Debora al maschile,

la friulana pasionaria
con lui vice segretaria.
Nato a Lodi, nella bassa,
vegeta nella melassa

della bella cittadina
con onore e disciplina,
la politica lo tenta,
la Cattolica frequenta.

Dottor in Scienze politiche,
nutre convinzion granitiche
sul valore di Andreotti
e di tutti i suoi picciotti.

Democristo pien di ardore,
consigliere ed assessore
per la mitica Dc
e l’erede Ppi,

diventato popolare,
il marpion si dà da fare
ed è eletto, come niente,
in Provincia presidente,

il più giovane d’Italia,
un politico che ammalia
poiché a meno di trent’anni
poggia il cul sugli alti scranni.

Dopo il bis la sua carriera
sembra il Re sulla scacchiera
e fa il sindaco di Lodi,
precedendo i tempi e i modi

del toscan peracottaro
che in futuro sarà il faro
del burocrate Guerini.
Per far lieti i cittadini

questo sindaco emergente
nel Pd allora nascente
vuol far un polo sportivo
del valore complessivo

d’oltre dieci milion d’euro.
Manca chi chiami la neuro
e il progetto con piscina
parte con il nom Faustina.

I quattrin son del privato
che un doman sarà pagato
ottenendo la gestione,
ma a pagare è Pantalone

poiché la cooperativa
va ben presto alla deriva:
non ci sono più quattrini
e incominciano i casini

che poi porteranno al flop
coi ritardi per gli stop,
le penal non incassate,
le fideiussion pagate

coi quattrini comunali,
le infrazioni contrattuali,
le varianti dei progetti
con le frodi ed i trucchetti.

Di Guerini la piscina
sarà pure la rovina
del suo successor brighella
che andrà dritto dritto in cella.

Ma Guerini vien premiato
e diventa deputato
alla corte di Bersani.
Fiuta l’aria e l’indomani

salta sopra il carrozzone
del toscano fanfarone
che lo nomina suo vice
ed inutile appendice.

Portavoce del partito,
ogni tanto quel vagito
che vien fuori dalla gola
fa intuir qualche parola,

ma in realtà non dice niente
che sia logico e coerente:
serve solo al democristo
per dir: “Sono qui ed esisto!”

blog MicroMega, 21 aprile 2017

Top