La vecchia Signora è davvero così grande?

La nuova Signora. Rivoluzione bianconera. La Juve cambia tutto, via Agnelli e il Cda.
(la Repubblica, 29 novembre 2022)
Juventus: Agnelli & C. rischiavano l’arresto.
(il Fatto Quotidiano, 30 novembre 2022)
La procura vuole il processo per Agnelli. La Juve: “Contestazioni infondate”.
(la Repubblica, 1dicembre 2022)

La vecchia Signora è davvero così grande?

Sulla Juve tre domande:
“E’ davvero così grande
o è il poter che la fa tale?”
“E’ una squadra eccezionale

per abilità e blasone
o è una squadra che si impone
grazie a trucchi ed intrallazzi?”
“E’ la squadra dei Palazzi,

degli snob, della ricchezza
o di chi il bel gioco apprezza?”
Vince in casa, vince fuori,
ha dei buoni giocatori

sia in difesa che all’attacco:
dribbling, stop, colpi di tacco,
tunnel, scatti, cross, parate,
corse, lanci, rovesciate…

e non mancano le reti.
Gli arbitri son così lieti
nel vedere un tal tesoro
che, voilà, giocan per loro

nel far uso del fischietto.
Juve ed arbitro, un duetto.
A scudetti è a più di trenta
ed un paio se li inventa,

ma per purtroppo nelle coppe
non dan latte le sue poppe:
nella Champions non è in palla,
in Europa non sta a galla.

Nel lontan duemilasei,
nonostante i suoi trofei,
grazie a Moggi e a suoi maneggi,
fra gli italici sbeffeggi

è finita in serie B.
La Signora, ebbene sì!
gli arbitri se li sceglieva
e nel far così vinceva.

Per il doping fu inquisita:
pare che fosse imbottita
di pasticche e beveroni
che mutavano in leoni

e gazzelle con i fiocchi
anche i giocator più brocchi.
La Giustizia fu sconfitta,
la Juventus fu prescritta.

Andrea fu pur condannato:
il suo staff ha intrallazzato
con le bande degli ultrà
senza avere il suo altolà.

Regalavano gli addetti
in gran quantità biglietti,
pass e abbonamento annuale
alla ‘ndrangheta locale

per tener le curve buone.
Ora l’ultima abiezione:
gli intrallazzi nel bilancio
fatti con astuto slancio.

Menzognere plusvalenze,
trucchi sulle competenze,
false comunicazioni,
mega surfatturazioni

e domiciliari in vista
con magistratura in pista
che consiglia al comandante
di dimettersi all’istante.

La moral su Juve e Andrea?
La sua squadra è un’epopea
sia nel bene che nel male,
nella cacca e col caviale.

pubblicata su Domani del 6 dicembre 2022

La lunga corsa che ha portato dalla devolution all’autonomia

La lunga corsa che ha portato
dalla devolution all’autonomia

La devolution da Bossi inventata
col passare degli anni è diventata
l’attual differenziata autonomia,
della Lega la nuova terapia

per arricchir del nord i polentoni
a spese degli ignobili terroni.
Per l’occasion Roberto Calderoli,
fior fiore dei leghisti pennaioli,

ritorna in scena come a Lorenzago
quand’era della devolution mago
e con i pinocchietti tirolesi
alla Costituzion facea cosmesi.

Fatta la legge a Bossi la donò
ma il popolo italiano la bocciò.
Ora ministro alle Regioni fatto,
nel far l’autonomia cerca riscatto.

Su ventitré materie le Regioni
dello Stato faranno le funzioni
e ad un grande casino dando il via
procederanno in piena autonomia.

Ogni Regione la sua storia insegna:
giunge alla fin la pantomima indegna
di Mazzini e Giuseppe Garibaldi
a Quarto con i suoi mille ribaldi.

Quelli del meridion che son terroni
studieranno la storia dei Borboni
e in Piemonte con infinita gioia
impareranno quella dei Savoia.

Studieran Cecco Beppe in Lombardia,
dei Medici i toscan la signoria
e gli studenti a Roma capitale
della Chiesa il potere temporale.

Molto grande sarà la varietà
delle cure che dà la sanità.
Ci sarà la Region che fa i trapianti,
quella che partorir fa le gestanti,

quell’altra che in nuovissimi reparti
saprà curare molto ben gli infarti,
quell’altra ancor che ricca di infermieri
ai malati farà flebo e clisteri

e infine le Region che non han niente
lasceranno morire ogni paziente.
I treni, velocissimi in Padania,
molto lenti saran nella Campania

mentre le frecce rosse dell’Emila
carrozzelle saran nella Sicilia.
La neo differenziata autonomia
val pur per la gestion dell’energia.

Chi ha il sol la produrrà con i pannelli,
chi ha il vento con le pale a più livelli,
chi ha i monti la farà con una diga,
chi non ha dighe o vento o sole ha sfiga.

Le Region ricche si terran le tasse
ogni giorno riempiendo più le casse
e per quelle che son senza denari
come sempre saran cavoli amari.

La moral della storia questo spiega:
l’autonomia voluta dalla Lega
sarà soltanto un’orrida porcata.
Un’altra Calderoli ne ha inventata.

pubblicato su Domani del 29 novembre 2022

Elogio del Pd

Pd, lite sulle primarie. “Tardi votare a marzo”, la fronda degli under 40.
(la Repubblica, 30 ottobre 2022)
Il niente dopo la sconfitta, ecco il male da cui il Pd deve subito liberarsi.
(la Repubblica, 4 novembre 2022)
La doppia assemblea. I delegati furiosi: “Ci avete umiliato, altro che orgoglio…).
(il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2022)

Elogio del Pd

Giorgia Meloni fa Giorgia Meloni
mentre sbraita la banda dei cialtroni
che l’ha donata ai poveri italiani
commettendo gli errori più marchiani.

Parliamo del partito del bla bla
che ha dimostrato la sua nullità
fin dal giorno nel quale babbo e mamma
l’han messo al mondo: è stato un vero dramma.

I due sposi, ahimè, senza cervelli,
dei genuflessi il capoccion Rutelli
e dei compagni il capataz Fassino,
hanno dato la vita all’esserino

dopo mesi d’amor senza diletto,
senza entusiasmo alcuno, senza affetto.
Chi poi si son trovati nella culla?
Non un nuovo partito bensì il nulla.

Da quel giorno restò sempre uno zero
come un povero morto senza un cero,
un timido Romeo senza Giulietta,
un bausciòn di Milano senza fretta,

un Silvio Berlusconi senza Ruby,
un assurdo gasdotto senza tubi,
un ossobuco senza dentro l’osso.
Ogni giorno è sparito un po’ di rosso,

ogni giorno si è fatto un po’ più bianco
man mano diventando un po’ più stanco
e attestando la propria nullità.
Un complesso di superiorità,

pure se ha meno del venti per cento,
gli fa pensare di essere un portento
ed autosufficiente alle elezioni
fin dai tempi di Walterloo Veltroni.

Tre lustri di maldestri segretari,
di continui litigi da comari,
di direzion, congressi ed assemblee,
di ricerca di folgoranti idee,

di chi spera in primarie toccasana
e a loro lode canta il suo peana
e di chi pensa che siano dannose
pur se spacciate per miracolose.

Un partito in cui soffiano correnti
che cambian direzion tutti i momenti,
di capi e di capetti assatanati
e di renziani fan ben imboscati.

Chi è contro i 5 Stelle, cosa orrenda,
vuol allearsi con Renzi e Calenda,
chi vuol la fin dell’era democrista
apprezza Conte fresco socialista.

Ovviamente nessuno dice nulla
e regna sempre un’unità fasulla
per l’eterno terrore di una conta
ed il timor che la scission sia pronta.

Se per il voto regional del Lazio
vive il Pd un quotidiano strazio
per l’analogo voto in Lombardia
vive il Pd giornate di agonia.

Tutti i giorni si ricomincia ab ovo
alla ricerca di un partito nuovo
poiché questo Pd non è un partito
ma un signoril bordello mal gestito.

20.11.2022

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