AAA Supertecnico referenziato offresi

L’Imu può essere cambiata”.
Monti apre il fronte delle tasse. “Irpef più leggera e Iva congelata, è possibile”.
(la Repubblica, 7 gennaio 2013)
Bankitalia. “Un altro anno di recessione, la ripresa sarà lenta e difficile, disoccupati al 12% nel 2014”. Reddito nazionale giù di un punto e deficit verso il 3%.
(la Repubblica, 19 gennaio 2013)
Bankitalia boccia Monti: “Nel 2013 grave recessione”. Il nuovo governo dovrà gestire un Pil molto più in calo del previsto. Visco: in gran parte colpa del rigore dei tecnici.
(il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2013)
Monti: “Un nuovo contratto di lavoro”. “Più flessibilità e più tutele”.
(la Repubblica, 20 gennaio 2013)
Le soluzioni dell’ex ministro hanno fallito.
Aziende spinte a non rinnovare i lavoratori precari, soprattutto giovani.
(il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2013)
Rischio manovra, lite Monti-Bersani. “Dipende dal voto”. “Più modestia”.
Il premier: abbasserò tutte le tasse.
(la Repubblica, 29 gennaio 2013)
Addio quaresime e penitenze fiscali. Ecco i giorni del Professor Promessa.
(ibidem)
Monti elettorale vuol tagliare anche l’Imu.
(il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2013)

AAA Supertecnico plurireferenziato offresi

Un pensiero frulla in mente:
questo è un tecnico da niente
se, in politica salito,
ora vuol sia demolito

quel che ha fatto lungo un anno.
Bankitalia illustra il danno:
per il Pil stime al ribasso,
con l’economia al collasso

ci sarà più recessione
e più disoccupazione.
Ha inventato l’esodato
ed il debito è aumentato.

Evasion: fu finta lotta
e i consumi un’altra botta
prenderanno quanto prima.
Questo è il dopo-Monti clima.

Ora ch’è salito in campo
indica le vie di scampo:
“L’Imu è stata una stangata
e verrà rimodulata.

L’Irpef, equa fino a ieri,
ridurrò se avrò i poteri.
L’Iva ch’era da aumentare
cercherò di non toccare.

Redditometro: prometto
che non tocca il poveretto,
ma chi evade, ed alla grande
e non ho messo in mutande.

La riforma del lavoro?
La Fornero, il mio tesoro,
non piangeva per la pena
ma perché, di dubbi piena,

paventava una cazzata:
ciò che poi si è rivelata.
Rifarò quella riforma,
correggendone ogni norma.

La manovra? Non ci vuole,
ma sia chiaro come il sole
che se perdo ci vorrà
o l’Italia fallirà”.

Bocconian, ci sei o ci fai?
Ti han chiamato contro i guai
e privati ci hai di tutto.
Ora, come un farabutto,

in politica salito,
prendi per rincoglionito
tutto il popolo italiano.
Ma che fa Napolitano?

Ti chiamò, tutto felice,
come esperto…ed or che dice?
Sta in silenzio il poveretto
ed il suo rosso cornetto

tocca per scaramanzia
nel timor che un’avaria
gli danneggi la caldaia
ed un tecnico gli appaia

per far le riparazioni.
“Vada fuori dai coglioni!
Con i tecnici mai più,
meglio al gelo nel mio igloo!”

blog MicroMega, 2 febbraio 2013

Il Tafazzi di Bettola

Mps, Monti e Bersani ai ferri corti. “Il Pd c’entra”. “Solo ora trova i difetti”.
(la Repubblica, 26 gennaio 2013)
L’allarme dei democratici. “Ora tutto è più difficile, c’è chi non vuole farci vincere”.
La preoccupazione del segretario.
(ibidem)
Monti: “Possibile il dialogo col Pdl, ma deve liberarsi di Berlusconi”.
(ibidem)
La paura del Cavaliere per il dopo voto. “Il Professore vuole provocare una scissione”.
(ibidem)
Monti scarica tutta la colpa del caso Monte dei Paschi sul Pd.
(il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2013)

Il Tafazzi di Bettola

Forse in crisi da sondaggi,
Monti, saggio fra i più saggi,
ogni giorno va all’attacco
del Pd per fargli il pacco

di una mutila vittoria.
Or la mena con la storia
dei legam, non certo laschi,
che fan del Monte dei Paschi

la pastura del Pd.
Pierluigi lo smentì,
ma il premiér ci andò giù duro:
“Il Pd c’entra, sicuro!”

Tutto al fin di sputtanare
chi fu ieri suo compare
nel vessare i poveretti,
i precari, i non protetti,

chi è malato, chi lavora,
chi ha una piccola dimora.
Giunse a dir che servi e ancelle
che stan dentro il Pdl

son politici assai buoni
senza Silvio Berlusconi
e Camusso più Fassina
del Pd son la rovina.

Il disegno è molto chiaro:
il tecnocrate magliaro
vuol spaccare i due partiti
e assemblare gli infiniti

baciapile che vi stanno
che, per cominciar, faranno
una Grande Koalizione.
Poi vedremo la creazione

del partito-novità:
un miracolo e… voilà!,
la Democrazia cristiana.
Pierluigi si scalmana:

“Fino a quando gli servì
apprezzò sempre il Pd.
Ora è pieno di difetti,
uno dei peggior soggetti”.

Pierluigi, il credulone,
nel vedere che il marpione
si prepara a bidonarlo,
sarà vittima di un tarlo

che gli rosica il cervello:
“Segretario, che macello
nel lasciar perdere Ingroia!”
E ora è tardi, porca troia!

blog MicroMega, 31 gennaio 2013

Il pifferaio di Arcore

Monti accusa Berlusconi: “Pifferaio magico, tasse colpa sua”. La replica: parole da mascalzone.
(la Repubblica, 15 gennaio 2013)
“Nei prossimi giorni un nuovo contratto con gli italiani.
Abbiamo commesso degli errori, ma i nostri elettori torneranno a votarci”.
(ibidem)
Bugia del giorno. Il caimano: promesse sempre mantenute.
(il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2013)
B e Schettino: la colpa è sempre degli altri.
(ibidem)

Il pifferaio di Arcore

Dodici anni son passati
da che il re dei processati
ebbe un lampo eccezionale:
un contratto elettorale!

Fu di Vespa la regia:
una grande scrivania,
carta in bollo, testimoni
e di palle tre vagoni.

“Gli obiettivi sono cinque:
riduzion di chi delinque,
per il fisco meno tasse,
più lavoro per le masse,

forti aumenti alle pensioni,
ponti, strade e costruzioni.
Tre soltanto ne realizzo?
Vado via, mi polverizzo!”

Così con Vespa notaio
esordì quel pifferaio,
copyright Monti in tivù,
nel magar topi in tribù:

carampane religiose,
malfattor, schiere mafiose,
anzianotti senza denti,
preti e suore dei conventi,

evasori, piduisti,
creduloni, camorristi,
ladri, zoccole, ruffiani,
faccendier, vip vaticani

han seguito il pifferaio,
per promesse marinaio.
E sappiam come finì.
Il signor Ghepensimì

non ha mantenuto un cazzo
e con sordido strombazzo
ne spiegò pure la causa:
magistrate in menopausa

toghe rosse e femministe,
tivù e radio disfattiste,
Corte Costituzionale,
Parlamento demenziale,

alleati, partitini,
traditori come Fini,
Angie Merkel, Sarkozy,
banche crucche e del Malì,

quotidiani, opposizione
e, infin, la Costituzione
fatta da politicanti
con dei vincoli aberranti

per i qual non può un premier
farsi i fatti suoi per sé.
Nonostante ciò che avvenne,
il caiman, quasi ottantenne,

al suo ruolo è ritornato,
imbolsito, restaurato,
non più l’Unto del Signore,
ma ancor grande mentitore.

Gnocche, servi, piduisti,
carampane ed affaristi
a lui tornano entusiasti
in attesa dei suoi guasti

e di scarsi guiderdoni.
Torneranno i creduloni
a seguire il pifferaio.
Ma è successo un grosso guaio

che può l’uomo dei prodigi
privar di Palazzo Chigi,
la vittoria decretando
di un oppositor nefando.

Non lo vuol più Benedetto
e ha un dilemma il poveretto:
o ad Antigua col suo amore
o in galera a San Vittore.

blog MicroMega, 21 gennaio 2013

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