Anche i sacristi bluffano

Lampedusa, scontro sulla Bossi-Fini. Nuova spaccatura nella maggioranza.
(la Repubblica, 6 ottobre 2013)
Letta: il ventennio è finito.
(la Repubblica, 7 ottobre 2013)
Biancofiore dimissionata in diretta tv.
(ibidem)
Letta: “Ventennio finito”. Alfano: no, B. è il leader.
(il Fatto Quotidiano, 7 ottobre 2013)
Pd-Pdl, nuovo scontro sull’Imu.
(la Repubblica, 8 ottobre 2013)
Berlusconi tenta ancora Angelino. “Elezioni in primavera e sarai premier”.
(ibidem)
Fondi ai partiti, riforma incagliata.
(ibidem)
Nuovo duello Pd-Pdl: scontro su chi paga l’Imu.
(il Fatto Quotidiano, 8 ottobre 2013)
Imu, marcia indietro del Pd sulle case di lusso”.
(la Repubblica, 9 ottobre 2013)
Imu sulle case di lusso, il Pd ora non la vuole più.
(il Fatto Quotidiano, 9 ottobre 2013)

Anche i sacristi bluffano

Di Re Giorgio turafalle,
il felpato cacciaballe
con la faccia da sacrista
bluffa come un pokerista.

Giorni fa disse alla Sky:
“Son finiti tutti i guai
per il popolo italiano,
il ventennio del caimano

finalmente si è concluso!”
Angelino, lecco e annuso,
ha finito di leccare
per poter assassinare

col pugnal di Giunio Bruto
il suo Cesare ricciuto.
“Or che Alfano, il parricida,
ha stravinto la sua sfida,

ha una leadership marcata!
Finalmente è assicurata
una gran stabilità
e il governo non cadrà!”

Che illusione! Chi era morto
in un attimo è risorto
e ha ripreso a dettar legge
alle pecore del gregge.

Senzaquid non è riuscito
a dividere il partito
e il combattimento incombe
tra leal, falchi e colombe.

La stabilità traballa
e già s’apre qualche falla
nella barca di un governo
che oramai sembrava eterno.

Mantener per il riccone
l’Imu sulla sua magione?
Per Schifani è male estremo:
“Certo non arretreremo!”

Riveder la Bossi-Fini
e abolir dei clandestini
il reato d’esser tali?
“No, son il peggior dei mali!”

Sui quattrin per i partiti
fino ad ora son falliti
tutti quanti i tentativi
di far sì che non arrivi,

per color che a destra sono,
del caimano il ricco dono.
Come legge elettorale
la porcata di un maiale

in eterno resterà
dopo tanti bla, bla, bla.
Nonostante il nuovo clima
tutto resta come prima!

Colui che balle racconta
pensa che la gente tonta
creda ancora ad un sacrista
e ad un nonno comunista

e non sa che Berlusconi
vuole già nuove elezioni
e col Bruto segretario
sta sfogliando il calendario.

Ma una cosa va a suo onore:
Michaela Biancofiore
in tivù è dimissionata.
Questa sì ch’è una figata!

blog MicroMega, 11 ottobre 2013

In cauda venenum

Alfano sfida Berlusconi, scissione Pdl.
(la Repubblica, 2 ottobre 2013)
Giovanardi battezza la fronda dei quaranta. “Sarà durissima, ma prima c’è il paese”.
(ibidem)
Napolitano: fare chiarezza piena.
(ibidem)
Montezemolo chiama i moderati. “Basta con l’irresponsabilità, mostrate lealtà verso il paese”.
(ibidem)
Esplode l’inciucio.
(il Fatto Quotidiano, 2 ottobre 2013)
Spartacus Alfano e la rivolta degli schiavi.
(ibidem)
Dal Celeste a Scilipoti, via dalla nave che affonda.
(ibidem)
Il giorno di Letta. “Avanti col Pdl senza Berlusconi”.
(ibidem)
Berlusconi sconfitto vota sì al governo. I cortigiani (forse) si mettono in proprio.
(il Fatto Quotidiano.it, 3 ottobre 2013)

In cauda venenum

Col regista al Quirinale
che con mano magistrale
e presidenzial virtù
guida Letta, il suo Dudù,

il più ormai sembrava fatto,
col campione del ricatto
diventato minoranza
pronto per la sorveglianza.

Con il quid recuperato
Angelino si è trovato
nella posizion di Bruto
con il braccio risoluto

a vibrare il colpo infame.
Il politico ciarpame
dei servil voltagabbana
già intonava il suo peana:

“Larghe intese un po’ più strette,
con le solite ricette:
equità, stabilità,
soldi solo a chi ne ha già

e per gli altri sacrifici
coi conforti pontifici,
maggior disoccupazione
ed iniqua tassazione.

Per il ben di tutti quanti
con l’inciucio sempre avanti,
è l’Europa che lo chiede!”
Giovanardi, uom di fede

ma da Giuda travestito,
se ne andava dal partito
che ad un tratto non lo incanta,
annunciando: “Siam quaranta!”

Formigoni, memor dei,
col soffiar degli alisei
per la traversata buoni,
ciao faceva a Berlusconi.

Per il suo nuovo tragitto
si avviava anche Cicchitto
verso il Cavaliere vile
per la caccia ad un sedile.

Montezemolo gioiva:
“La moderazione arriva
e, da vero riformista
liberale, torno in pista!”

Scelta Civica, in subbuglio
per il venticinque luglio,
era con Casini e Monti
pronta a costruire ponti

alla gang dei migratori,
con sorrisi incantatori:
“Se anche voi venite qui,
rifaremo la Dc!”

Epifani non capiva
che, se un nuovo centro arriva,
il Pd si ridurrà
pressapoco alla metà.

Anche Scilipoti , infine,
al tradir piuttosto incline,
biascicava il suo bla bla:
“Contuinuons notre combat!”

A seguire il funerale
del ben noto criminale
eran tutti quanti pronti,
ma, ahimè, senza fare i conti

con la sua gran fantasia:
“E’ il migliore che ci sia
per il bene del Paese
il governo a larghe intese.

Noi gli diamo la fiducia!”
Sul traguardo tutti brucia
il ducetto di provincia.
Da doman si ricomincia.

5 ottobre 2013

Accanimento terapeutico

Le notizie del giorno sono sempre le stesse.
(il Fatto Quotidiano, 4 luglio 2013)

Accanimento terapeutico

Se i giornal sfogli su e giù,
la notizia non c’è più.
Passa un giorno, un altro passa,
ma è la solita melassa:

l’Imu che va eliminata.
L’Iva che non va aumentata.
Saccomanni che si ingegna.
Il Pd che è cosa indegna:

c’è chi vuol capo Matteo,
chi vuol fargli marameo,
chi, un po’ fuori di cotenna,
nei dì pari lo depenna

e nei dispari lo invoca.
C’è la Ue che con noi gioca:
un dì i soldi ci concede,
l’altro indietro ce li chiede.

Tutti i giorni Sua Onestà
chiede l’agibilità
e minaccia Enrico Letta
sempre più premier macchietta.

Tutti i giorni i pidiellini
fanno un mucchio di casini
tra chi vuole Forza Italia
con la Santanché per balia

e chi non ne vuol sapere.
Tutti cercan di vedere
chi gli salva la cadrega:
le colombe o quella strega?

Tutti i giorni Umberto Bossi
sembra aver problemi e grossi.
Tutti i dì fra i Cinque Stelle
Grillo sgrida, grazia, espelle.

Ogni giorno il Quirinale
fa una bella paternale.
I quattrin per i partiti
al mattin sono aboliti,

ma alle cinque della sera
di salvarli ancor si spera.
A ogni sole che si affaccia
si discute circa i caccia

F 35 che
son l’amor di Giorgio Re.
Le notizie ogni mattina
sono queste, una dozzina,

mille volte ripetute.
La moral? Non si discute:
“Visto come va il Paese,
il governo a larghe intese,

Giorgio e Letta, il nipotino,
son per noi come il sondino
che ci fa restare in vita
anche a storia ormai finita”.

25 agosto 2013

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