Il Conte pop fra il top e il flop

Nel segno di Casalino la nuova comunicazione di Palazzo Chigi.
Tra i ragazzi del cinema America l’ultimo trionfo del Conte pop.
(la Repubblica, 5 luglio 2020)

Il Conte pop fra il top e il flop

Partì come Nessuno dall’inizio
quando tutti chiedevan: “Chi è quel Tizio
che si è piazzato a Palazzo Chigi
dei suoi due vice agli umili servigi?”

Or Conte si è ambientato nel Palazzo
e per continuar col lieto andazzo
lavora sulla comunicazione
per apparire sempre più piacione.

A farlo sono stati tutti pronti
a cominciar dal bocconiano Monti:
col can della Bignardi alla tivù
imitava il caimano con Dudù

oppur giocava con il nipotino.
Adesso Conte grazie a Casalino
sulla sua immagine sta lavorando
per i sondaggi. Se non ora, quando?

Ringiovanisce di gambe e di mente
e con la fidanzata intermittente
va al cine America seduto a terra
col nervo sciatico scendendo in guerra.

Seguito da ploton di paparazzi
fa quattro passi in centro fra i ragazzi,
le signore adoranti e premurose,
le belle squinternate e ardimentose

che si propongono per selfie osé
a distanza tenute dal premier.
Su Instagram le fan Bimbe di Conte
lo mostran con corone sulla fronte,

trentadue pagine di fiorellini,
immagini, canzoni e cuoricini.
Ha imparato il mestiere il presidente
e fa il simpaticone fra la gente.

Berlusconeggia a volte addirittura
sul taglio della tasse, vecchia cura
e col sogno del ponte sullo Stretto
che piace tanto anche al toscan ducetto.

Per aumentare i fan e la clientela
va nella vecchia casa di Candela
per mostrare la vasca ove il brighella
diguazzava con qualche paperella.

O si mostra con casco ed occhialoni
travestito da schiavo dei padroni
per fare l’operaio di Bagnoli.
Compaiono animal, cuccioli a stuoli

che amano Conte come fan le donne
dalle più giovani alle vecchie nonne.
Gli oppositori sempre più incazzati,
i Cinque Stelle sempre più agitati,

le critiche che vengon dal Pd
e il timore di Draghi fanno sì
che il premier scopra toni da battaglia
per salvar la poltrona che si squaglia.

Dal tuonar: “Vado avanti come un treno!”
al dir: “Mi gioco tutto!” in un baleno,
al vecchio: “Non mi lascio logorare!”
Che s’ha da far, Giuseppi, per campare!

blog MicroMega, 10 luglio 2020

Il Giornale dell’Ammucchiata

Panna smontata.
(il Fatto Quotidiano, 20 giugno 2020)

Il Giornale della Ammucchiata

Un tempo c’eran tanti quotidiani
e potevano sceglier gli italiani
fra i titoli e i diversi contenuti.
Oggigiorno purtroppo son fottuti:

infatti restano tanti i giornali
ma i contenuti sono tutti uguali
per formare il Giornal dell’Ammucchiata
che l’obiettività ha dimenticata.

Il target del momento è il premier Conte
che deve attraversare l’Acheronte
per lasciar la poltrona al successore.
“Vuole i pieni poteri, è un dittatore!”

“Bypassa senatori e deputati!”
“Re travicello, senza risultati!”
“Un democristo indeciso a tutto
che per potere fornire qualche frutto

arruola le task force con tanti saggi!”
“No, le distrugge con i sabotaggi!”
“Di Colao sta facendo lo schiavetto!”
“Anzi vuol farlo fuor con un diretto!”

“Un premier succube del Cinque Stelle
per coprire le loro marachelle.
Perciò vien scaricato dal Pd!”
“Anzi ai piddini dice sempre Sì

e i Cinque Stelle voglion liquidarlo!”
“Gli Stati general sono il suo tarlo!”
“Non li farà perché il Pd non vuole!”
“Anzi li sta facendo, ma son fole!”

“Non vuol parlare con le opposizioni!”
“Anzi le invita con i giusti toni:
Villa Pamphili è il luogo dell’evento”.
“No, noi veniamo solo in Parlamento”.

“In Parlamento? Ok, udienza avranno”.
Ma Conte arriva e loro se ne vanno.
“Cadrà al più presto sulla prescrizione!”
Non cade e dice un altro giornalone:

“Cadrà sulla fiducia a Bonafede!”
Non cade ed al suo posto ancora siede.
“Cadrà per la scission dei Cinque Stelle
con Di Battista che Di Maio svelle!”

“Cadrà perché Pisano è un’incapace
e perché Immuni agli italian non piace!”
“Cadrà per la mancanza di bidelli!”
“Cadrà perché i forconi fan sfracelli!”

“Cadrà perché la scuola non riapre!”
“Cadrà perché i ministri sono capre!”
“Cadrà perché di notte è buio pesto!”
“Cadrà perché si vota troppo presto!”

“Cadrà perché si vota troppo tardi!”
“Cadrà per gli arancioni Pappalardi!”
“Cadrà per i decreti sicurezza!”
“Cadrà nel dir che il Mes è una schifezza!”

“Lo fa cader di certo Franceschini
che è sempre pronto a far grandi casini!”
“Lo fa cadere Sergio Mattarella!”
“Anzi il boy scout, il solito brighella!”

“Cadrà per Alessandro Di Battista!”
“No, per Di Maio!” e avanti con la lista.
Ci son già i premier per la successione
dopo le dimissioni del cialtrone:

Cottarelli, Gualtieri, Franceschini,
Colao, Mario Draghi oppur Guerini
o il salvatore Guido Bertolaso.
Del premier Conte dopo il triste occaso

si sparan le destinazion future:
“Dei Cinque Star si prenderà le cure!”
“Andrà alla Corte costituzionale!”
“Sarà il Presidente al Quirinale!”

“Farà di Sassari il senatore!”
“Il sindaco, di Roma salvatore!”
“Il ministro che gli Esteri amministra!”
“L’amato leader del centro sinistra!”

Alla lettura sembrano scemenze
ma tutti i santi giorni son sentenze
sul ben noto Giornal dell’Ammucchiata,
del sistema l’ignobile testata.

blog MicroMega. 1 luglio 2020

Scalfarotto, a ogni mossa un cazzotto

Ivan Scalfarotto. L’uomo che perse varie volte: un sottosegretario #senzadime.
(il Fatto Quotidiano, 19 ottobre 2019)
Scalfarotto: “Mi candido in Puglia contro Emiliano. Il vero progressista sono io”.
(la Repubblica, 21 giugno 2020)

Scalfarotto, a ogni mossa un cazzotto

Il curriculum di Ivan Scalfarotto
non pare quello di un cavallo al trotto
che ad ogni corsa fa un grande sfracello,
ma quello di un patetico asinello

che ad ogni uscita prende bastonate,
inverno, primavera, autunno e estate.
Spunta a Londra nel cinque e con furbizia
si attacca al team di Libertà e Giustizia,

corre per le primarie dell’Unione
ed incassa il suo primo scapaccione,
sesto su sette e zero sei per cento.
Piero Fassino scopre il suo talento

e nel sette lo accoglie nei Ds:
la miglior fra le giovani promesse.
Per le politiche corre nell’otto
incassando un secondo bel cazzotto.

Nel nove candidato per la Ue,
un’altra bocciatura e … sono tre!
Per i successi avuti fino a lì
lo fan vice presidente del Pd.

Nel dodici di Renzi si innamora:
“Ho atteso tanti anni e è giunta l’ora
di fare innovazione a piene mani!”
Ma alle primarie a vincere è Bersani.

Nel tredici diventa deputato,
il Porcellum infine lo ha premiato.
Grazie allo “Stai sereno!” leggendario
Ivan diventa sottosegretario

e dà una mano a Renzi, il suo sodale,
sul referendum costituzionale.
Alle tivù compare tutti i dì
col motto: “Mi hai convinto, voto sì,

le obiezioni del No sono smontate!”
E infatti vince il No, voti a palate.
Nel diciotto è di nuovo deputato
col bis del Rosatellum di Rosato

e pronto ad affrontare nuove prove
Primarie del Pd nel diciannove,
le affronta con Giachetti e con la Ascani:
terzi su tre, non piacciono i renziani.

Sol pochi mesi e la scissione arriva,
aderisce con Renzi a Italia viva.
Dopo aver detto in mille passerelle:
“Mai al governo con i Cinque Stelle!”

con una retromarcia clamorosa
partecipa al governo giallo rosa
da sottosegretario di Di Maio.
Passano pochi mesi ed a febbraio

lamenta d’esser sottovalutato
e preannuncia alla stampa il suo commiato:
“Dopo il coronavirus me ne andrò,
senza deleghe serie non ci sto!”

Gli italian vivon mesi disperati
da un tremendo dilemma spaventati:
meglio stare col virus che ti ammazza
o senza Scalfarotto che starnazza?

Ma nessun dramma, il virus ci abbandona
ed Ivan resta sulla sua poltrona
scordandosi gli annunci battaglieri.
Difficile scollar certi sederi!

La storia di Ivan non finisce qui.
“In Puglia correrò contro il Pd
perché Emiliano è un vero populista
mentre io sono un grande progressista!”

Con Renzi e la Bonino e con Calenda
il Trio Sciagura cambia in Trio Leggenda
per conquistare la Regione Puglia
e Scalfarotto ne sarà la guglia.

Dorme sonni tranquilli il buon Michele
che alle elezioni andrà a gonfie vele
visto il curriculum di Scalfarotto:
un fallimento lungo e ininterrotto.

blog MicroMega, 24 giugno 2020

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