Renzino la peste

La partita del cuore di Renzi.
(il Fatto Quotidiano, 20 aprile 2014)
Dalla fronda Pd ai falchi di Silvio, l’ira di Renzi contro i “nostalgici”.
(la Repubblica, 24 aprile 2014)
Renzi molla la partita e se la gioca contro Grillo.
(il Fatto Quotidiano, 24 aprile 2014)
Il premier occupa twitter.
(ibidem)
Berlusconi affonda il patto sul Senato. “E’ incostituzionale”.
(la Repubblica, 25 aprile 2014)
Renzi minaccia le urne, salta tutto? Approviamo l’Italicum da soli.
(ibidem)
Ma cosa ha fatto davvero il governo nei primi 2 mesi?
(il Fatto Quotidiano, 27 aprile 2014)
Matteo domina gli spazi tv, Cavaliere al contrattacco.
(la Repubblica, 28 aprile 2014)
Renzi media ma avverte. “Riforme o me ne vado”. Il voto slitta al 10 giugno.
(la Repubblica, 30 aprile 2014)
Matteo c’è posta per te, è gratis.
(il Fatto Quotidiano, 30 aprile 2014)

Renzino la peste

Il fulmine di guerra di Rignano,
nato ben prima d’esser concepito,
sa prender per il cul più del caimano
chi di spirito critico è sfornito.

Si trovano dovunque i creduloni,
destra, sinistra, centro, sopra e sotto,
non è question di Renzi o Berlusconi
ma è question di chi nasce sempliciotto.

Il guitto fiorentino è un gran prodigio
nello stilar programmi e dirle grosse
e il preferito gioco di prestigio
son le tre carte sull’ombrello mosse.

E’ sol questione di velocità
e di avere dei gonzi intorno a sé:
l’Italicum sta qui, sta lì, sta là!
Punti il dito e…l’Italicum non c’è.

La stessa cosa val per il Senato,
per la sistemazione delle scuole,
per il Jobs Act, il debito di Stato,
per gli F 35 ed altre fole.

Cronoprogrammi, slide, dichiarazioni,
ultimatum, minacce, avvertimenti,
centinaia di tweet e di concioni
non fanno che produrre slittamenti.

Un di da Floris, l’altro a Porta a Porta,
un altro ancor con la banana in mano,
ovunque fa promesse d’ogni sorta,
ma ogni traguardo è sempre più lontano.

A marzo faccio questo, a aprile quello,
a maggio si conclude anche quest’altro
per poi scoprir che Chiti, un suo fratello,
e un criminale vecchio, ma ancor scaltro,

vogliono sempre fargli dei dispetti
in cerca sol di visibilità.
E’ spesso autor di squallidi trucchetti
degni di un misero quaraquaquà.

“Tolgo il segreto e tutto sarà chiaro!”
Ma non son fatti, son solo parole,
dove ha promesso di puntare il faro
era già tutto chiaro come il sole.

Ci sveli tre mister la tosca stella:
il patto che lo lega al re dei loschi,
chi sono i centoun di Mortadella
ed il background legal di Monna Boschi.

“Per spedire il santino elettorale
si pagan da domani i francobolli!”
Poi scopri ch’è una balla colossale
raccontata per ingannare i polli.

La posta elettoral senza esenzione
diventerà realtà ma, guarda caso,
non prima, ma sol dopo le elezioni,
se no ai partiti vien la mosca al naso.

Le leggi per Matteo hanno due facce:
per chi si oppon val quella minacciosa,
per sé e per chi segue la sue tracce
vale la faccia misericordiosa.

“La par condicio a me? Ma che coraggio!
Il farmi rinunciare al match del cuore
giocando a fianco di Antognoni e Baggio
è vessazion di Grillo, un eversore!”

Nel mezzo del cammin della sua vita
riman com’era négli anni felici:
voleva sempre vincer la partita.
Quando perdeva, dicono gli amici,

requisiva il pallone e andava via.
Or che nel cambiar verso è in mezzo al guado
fa come allora il giovane messia:
“O fate quel che dico o me ne vado”.

Che cosa dire al fiorentin statista?
“Evviva! Puoi tornartene a Rignano.
Eccoti l’auto blu, ecco l’autista…,
ma porta via con te Napolitano!”

blog MicroMega, 2 maggio 2014

Il Boy Scout Costituente

Lasciatemi lavorare.
(il Fatto Quotidiano, 1 aprile 2014)
Renzi si scrive le riforme. Il Quirinale fa sapere: è ok.
(ibidem)
Il progetto (per adesso) è questo.
(ibidem)
“Con quel nuovo Senato fare le leggi sarà un caos”.
(il Fatto Quotidiano, 2 aprile 2014)
Camere a rischio blocco: 12 modi per fare leggi.
(il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2014)
Hombres Horizontales.
(il Fatto Quotidiano, 9 aprile 2014)
Riforma del Senato, fronte anti-Renzi da Forza Italia al Pd.
(la Repubblica, 24 aprile 2014)
Senato, riforma a rischio. Forza Italia: va eletto o non c’è la maggioranza.
(ibidem)

Il Boy Scout Costituente

Riforma del Senato. Solo un pazzo
può averla concepita in buona fede,
poiché soltanto chi ragiona a cazzo
quello che poi succederà non vede.

A partire dal suo funzionamento:
di semplificazione non v’è traccia
e la trafila cambia a ogni momento,
dentro ad un labirinto di cartaccia.

Vien l’iter da seguir differenziato
fra leggi e cambi costituzionali,
leggi per il bilancio dello Stato,
leggi e trattati internazionali,

leggi terrtiorial, leggi ordinarie,
con tanto di va e vien, ping pong, navette,
diverse maggioranze necessarie,
assolute, normali, larghe e strette.

Confusionario bicameralismo
che coinvolge la Camera e il Senato
con un aggrovigliato meccanismo
peggior di quello che verrà lasciato.

Per il Senato delle Autonomie
non verranno più eletti i senatori
che arriveran dalle periferie
con ventun fortunati primi attori

nominati dall’uom che sta sul Colle.
Eran già troppi cinque e con ventuno
contesteranno assai le opposte folle:
nessun si fida del Numero Uno.

Col senatore che non vien votato
maggioranze diverse di sicuro
ci saranno alla Camera e al Senato
e sarà sempre muro contro muro.

Questa masnada di raccogliticci
eletti, ma per far altri mestieri
con i ventuno, del Colle i capricci,
un dì saranno dei votanti veri,

senza aver ricevuto alcun mandato,
per votar leggi costituzionali,
per l’elezion del Capo dello Stato,
per i trattati internazionali.

E poi che dir della democrazia?
Del Senato con lo sconvolgimento
e con l’Italicum, pura follia
per l’elezion di mezzo Parlamento,

equi giammai saranno i risultati.
Il Capo dello Stato sarà eletto
ancor da deputati nominati,
ciascun dei quali resta lo schiavetto

di un segretario boss del suo partito,
grazie a liste più corte ma ancor chiuse.
Le minoranze avranno il benservito,
a causa degli sbarramenti escluse.

Il premier sarà il boss del Parlamento
grazie a un premio di maggioranza abnorme,
con un partito da venti per cento
e, della ghigliottina per le norme,

ogni suo didielle otterrà il via
entro un massimo di sessanta giorni.
Diamo l’addio alla democrazia,
sperando sol che prima o poi ritorni.

Della Costituzione ai difensori
che han tentato di dargli l’altolà
ha risposto il boy scout degli oratori:
“Non già su Zagrebelsky e Rodotà,

giurai, bensì sulla Costituzione.
Questi professoroni da strapazzo
debbono farsene una ragione:
quello che dicono non vale un cazzo”.

E pensar che nessuno fu presago
che dopo i quattro pirla sull’alpeggio,
fra i monti del Cadore a Lorenzago,
con Renzi avremmo visto ben di peggio.

blog MicroMega, 27 aprile 2014

Qualis pater talis filius

Il 40% del bonus Irpef mangiato dalla Tasi e dalle addizionali locali.
(la Repubblica, 10 aprile 2014)
“In Rai spazio solo al televenditore Renzi”.
(il Fatto Quotidiano, 12 aprile 2014)
Camusso, gelo e fischi al congresso della Fiom.
(il Fatto Quotidiano, 13 aprile 2014)
Berlusconi da Renzi, confermato il patto. “Ma voglio modifiche”. Il premier: Senato subito.
(la Repubblica, 15 aprile 2014)
Le riforme con lo zoppo sono a rischio: Renzi vede B.
(il Fatto Quotidiano, 15 aprile 2014)
L’allarme di Berlusconi: “Bisogna cambiare l’Italicum”. Renzi frena: “Non si vota ora”.
(la Repubblica, 16 aprile 2014)
Italicum all’ultimo respiro.
(il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2014)
Dopo l’Italicum, il Senato. Slitta un’altra riforma.
(il Fatto Quotidiano, 17 aprile 2014)

Qualis pater talis filius

Ormai sono due vecchie conoscenze
Berlusconi ed il guitto fiorentino
che già quand’era sindaco a Firenze
corse a trovarlo a Villa San Martino.

Da allora, come fra vecchi compari,
si son moltiplicati rendez-vous,
chiamate e messaggini ai cellulari,
incontri in compagnia ed a tu per tu.

Così l’inciucio del primo momento
si è evoluto da complice bisbiglio
in liaison fra docente e allievo attento
e in rapporto di un padre con il figlio.

Il padre e professore Berlusconi
ha consegnato al pargolo suo allievo
le dispense con tutte le istruzioni
per diventar statista di rilievo.

“Prometti ottanta euro ai sempliciotti
come in passato io tolsi l’Imu e l’Ici
e al tempo di pagarli glieli fotti
con un gioco di trucchi ed artifici”.

“Nel proporre una legge elettorale
sostieni che è miglior della porcata. .
Basta che sia, pur se tale e quale,
da una ministra gnocca presentata.

Con liste chiuse, premio e sbarramenti
la Consulta un bel dì la boccerà,
ma gli eletti saranno a te obbedienti
e sul momento questo basterà”.

“Tieni le luci accese nella notte
e la mattina twitta presto assai,
la massa di babbei che tutto inghiotte
con questi gesti ti conquisterai”.

”Fatti fotografar coi candidati,
ho visto che a Torino l’hai già fatto,
pur se sembrate due veri sfigati
per queste cose il popolo va matto”.

“Vai sempre alla tivù, mi raccomando
poiché gli spettator sono dei pirla
che bevon le bugie che stai sparando.
E’ cosa che già fai, ma è ben ridirla!”

“Prometti tanti posti di lavoro
e col Jobs Act poi frega i cigiellini.
I sindacati litigan fra loro
ed il colpevole sarà Landini”.

“Non toccare il conflitto d’interessi
e prima o poi te ne potrai giovare”.
“Con i preti moltiplica gli amplessi
e la Tasi non fargliela pagare”.

“Rottama le auto blu come Tremonti,
gli italiani ci sono già cascati
ed a farsi fregar son sempre pronti.
Decine di governi li han gabbati”.

“Per la scuola non devi fare nulla.
I miei governi l’han tolta di mezzo
grazie alle cure di quella fanciulla.
Al massimo puoi far qualche rappezzo

e dare qualche soldo alle private.
Ho visto la Giannini già in azione…”.
“L’evasione fiscal non la toccate,
sia in Italia che in Confederazione”.

“Le donne van promosse ed ovviamente
non per i meriti del bunga bunga.
Per farti bello, falle presidente
così che almeno qualcheduna giunga

ad avere uno straccio di potere.
I presidenti non contano nulla
e costan poco più di un consigliere”.
“Con gli F 35 si trastulla

il nostro amato Capo dello Stato,
pertanto di ridurli fai sol finta”.
“Per la trasformazione del Senato
datti da far con tutta la tua grinta.

Con una sola Camera ed in più
eletta con l’Italicum potrai
alla democrazia fare cucù”.
“Segui questi consigli e vincerai!”

Fu così che seguendo le istruzioni
dell’anziana macchietta meneghina
il più sveglio dei nuovi fanfaroni
portò questo Paese alla rovina.

blog MicroMega, 18 aprile 2014

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