Ma che caldo fa

Renzi ora cerca l’allenatore Tv.
(il Fatto Quotidiano, 9 luglio 2015)
Il problema non è la narrazione, è che non sanno farla.
(ibidem)

Ma che caldo fa

Poiché scendono i sondaggi
e cominciano i più saggi
a capire che il messia
non è il meglio che ci sia,

sol parole e niente polpa,
Renzi vuol darne la colpa
a quei quattro deficienti
nei talk show sempre perdenti.

Lo statista immaginario
organizza un seminario
sulla comunicazione.
“Chi va alla televisione

a parlar per il Pd
sappia almeno l’abc,
perciò è bene che studiate
per non dir troppe cazzate.

Prima cosa da sapere:
vi dovete rivedere.
Registrate l’intervento
poi, con calma ed occhio attento

controllatene efficacia,
combattività, sagacia.
La platea monitorate
e in dettaglio esaminate

quando il pubblico è distratto,
irritato o soddisfatto.
Correggete i vostri errori
o ciao ai televisori.

E’ fantastico il governo,
lesto, energico, moderno,
con un capo, non nascondo,
ch’è il miglior di tutto il mondo.

Se la gente non lo apprezza
debbo dirvi con franchezza
che la colpa è tutta vostra
perché non mettete in mostra

i miracoli che ho fatto.
o lo fate o via vi sbatto!
Col Jobs Act l’economia
imboccò la giusta via,

le assunzioni son cresciute,
tante mai ne abbiam vedute.
Tutti avete visto che
discutendo con la Ue

li stracciò la Mogherini:
manderemo oltre i confini
carovane di migranti.
Son felici gli insegnanti:

la riforma della scuola
non sarà certo una sola
con un preside padrone
e la santa elargizione

di quattrini alle private.
Ma perché non lo spiegate
ch’è l’erede la Giannini
di Maria Stella Gelmini?

E la legge elettorale?
Abolito quel maiale
che la Lega partorì,
il suo sosia eccolo qui:

un maiale più elegante,
lindo, non maleodorante.
Per non dire del Senato
che all’Italia ho preparato

con l’aiuto della Boschi:
saran cento esseri loschi
dei Consigli regionali,
ma non tutti criminali…

e poi non ci costan niente.
Su, spiegatelo alla gente
o a calcion vi caccio via
come la democrazia!”

Mentre parla all’adunanza,
lesta arriva un’ambulanza
con il suon della sirena.
Matteo Renzi si dimena,

ma son quattro gli infermieri
grandi come corazzieri
che lo tengono ben saldo.
Fa davvero troppo caldo!

blog MicroMega, 10 luglio 2015

Ballottaggio con sorpresa

I segnali di Renzi all’ex Cavaliere nascosti nell’Italicum.
(la Repubblica, 6 maggio 2015)
Senato, il governo è appeso a un filo.
(la Repubblica, 8 maggio 2015)
Si salvi chi può: Forza Italia al 4%.
(il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2015)

Ballottaggio con sorpresa

Or che l’Italicum è in cassaforte
coi nani di sinistra strapazzati
si dà da fare l’uomo della sorte
per scansar del Senato gli attentati.

Senza il Senato delle autonomie
non è l’Italicum il toccasana
poiché solo il sommar due porcherie
al fanfaron toscano la via spiana.

I voti del Senato son preziosi
e il golden boy corteggia Berlusconi
perché compensi quanto i rivoltosi
gli negheranno nelle votazioni.

Ma c’è un’altra ragion per aiutare
quello ch’è ormai il fantasma del caimano:
fare sì che riesca a trasformare
Forza Italia in un team repubblicano.

Fra cerchio magico, Verdini e Fitto
di Forza Italia non rimane niente,
men del dieci per cento e Renzi è fritto
se Silvio non sarà il miglior perdente

nel caso si proceda al ballottaggio.
Una cosa è lottar col Cavaliere
quasi ridotto all’accattonaggio
con le distrutte e vagolanti schiere

ad ogni inciucio sempre ben disposte
in cambio di brandelli di ingiustizia,
di qualche forte sconto sulle imposte
o di qualche cadeau sull’edilizia.

Altra cosa è affrontare il ballottaggio
con un nemico vero come Grillo,
i cinque stelle pronti all’arrembaggio
e un verdetto final niente tranquillo.

Poiché a tutto ha pensato il fanfarone
nello studiar la legge elettorale
nonché lo stupro della Costituzione,
meno che a un ballottaggio nel finale

con chi senza conflitti d’interessi,
senza gli scheletri dentro l’armadio,
senza gli scandali dei mille amplessi,
senza televisioni e senza radio,

senza amici mafiosi e delinquenti
possa dare battaglia in campo aperto.
Arruolando i delusi, gli scontenti,
tutti i precari dal futuro incerto,

i giovani idealisti, gli astenuti,
i pensionati senza più pensioni,
tutti coloro che Matteo ha fottuti.
Sicuro che sian men dei creduloni?

“Caro Matteo, la legge elettorale
che con la Boschi avete messa al mondo
ti fa dormir tranquillo sul guanciale
sol se il caimano arriverà secondo.

Devi perciò pregar tutte le sere
sia la Madonna che il Bambin Gesù
che il Signor ti conservi il Cavaliere,
il cerchio magico, Toti e Dudù”.

blog MicroMega, 13 maggio 2015

Un caudillo alla ribollita

La Consulta risuscita il proporzionale.
(il Fatto Quotidiano, 14 gennaio 2014)
Renzi costretto a trattare ancora con Letta e Colle.
(ibidem)
Renzi: “Falliti, vado da Silvio”.
(il Fatto Quotidiano, 17 gennaio 2014)
I ricatti di Forza Italicum.
(il Fatto Quotidiano, 28 aprile 2015)
La quinta volta di Nazarbaev eletto col 97,7%.
(la Repubblica, 28 aprile 2015)
Renzi impone la fiducia come Scelba e Mussolini.
(il Fatto Quotidiano, 29 aprile 2015)

Un caudillo alla ribollita

Col Porcellum bocciato alla Consulta
quando al governo c’era ancora Letta
Renzi, lanciato da una catapulta,
al Quirinal piombò con la ricetta

per una nuova legge elettorale.
“Maestà Napolitano, quell’Enrico
ci sta portando dritti al funerale
se non facciamo in fretta quel che dico:

la nuova legge la preparo io
con l’aiuto di Silvio e di Verdini”:
Giorgio rispose con un balbettio:
“Fa quel che vuoi con tutti i tuoi lecchini,

ma risolvimi in fretta questa rogna.
Promisi la riforma alla Nazione
che aspetta che la porti una cicogna,
ma Enrico sta facendo il lumacone”.

Il bulletto partì seduta stante
cacciando Letta da Palazzo Chigi,
rinvigorì il caimano agonizzante
e cominciò la serie dei prodigi.

Una riforma al mese innanzitutto,
il salvataggio dell’economia,
di Monna Boschi il fulgido debutto,
la Ue condotta sulla retta via,

l’abolizione del vecchio Senato
che diventò assemblea condominiale
nonché il prodigio da tutti aspettato:
l’Italicum, la legge elettorale.

Stordito dal cianciar, l’italo gregge
con la nota passion per l’uomo forte,
non capisce che con la nuova legge
e del vecchio Senato con la morte

giunge le fine della democrazia.
Grazie ai trucchetti del toscan macaco
e delle minoranze alla follia,
Nazarbaév, il dittator kazako,

al confronto di Renzi è un dilettante:
governa infatti con il novantotto
per cento del suo popolo votante,
mentre in Italia il tosco giovanotto

governerà col trenta ed anche meno.
Almeno fino a quando la Consulta
non boccerà questo sistema osceno
che la Costituzion purtroppo insulta.

Ma Renzi ben di più vorrebbe avere:
col sette e trenta che, già pronto, piove
su chi ha delle tasse il dispiacere,
il parolaio ha fatto le sue prove

per ottenere l’ùnanimità
per sé e per i fedeli del partito.
Quando presto l’Italia voterà,
ancora un passo ed ecco il plebiscito,

con il cento per cento dei votanti
che il bullo avrà con l’ultima trovata:
la scheda elettorale a tutti quanti
arriverà…per Renzi già votata.

blog MicroMega, 2 maggio 2015

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