Nudo alla meta

Berlusconi, in campo le figlie. Barbara: “Papà non è un criminale”. E Marina lo scorta anche a Roma.
(la Repubblica, 25 settembre 2013)
Via Ruby, Minetti e le olgettine. Silvio schiera le donne di famiglia.
Anche alla fidanzata Pascale un ruolo più in vista, con tanto di ipotesi matrimoniali.
(ibidem)
Macché Giunta, per difendere Silvio schierate le donne di famiglia.
Su Vanity fair intervista sulle storia con la Pascale. Lei: “L’amavo già da minorenne”.
(il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2013)

Nudo alla meta

Undici chili di meno,
persi in un battibaleno,
per cinquanta notti insonne,
il caimano cambia donne:

dalle pupe posa e piglia
passa a quelle di famiglia.
Non ci son più le olgettine,
le Nicol, le Api regine,

le fanciulle culo e tette.
Non ci son più statuette
col pisello da baciare.
Non ci son le perle rare

alla Ruby e alla Noemi,
della giovinezza emblemi,
ma vogliose di contanti
dopo le cene eleganti.

Mentre Silvio, triste e mesto
va tuonando: “Sono onesto!”
e, accusando: “Questo è un golpe!”,
dice d’esser senza colpe,

per timor della galera
è cambiata l’atmosfera.
Ora figlie e fidanzata
son le donne del pirata.

Barbara, l’intellettuale
in politica non male,
a parere di Cacciari.
Poi Marina che in affari

ha una grinta gigantesca.
Ed, infin, l’amor, Francesca,
donna piena di virtù,
che ama il boss come Dudù.

Per dar al Berlusca scampo
il terzetto scende in campo.
Barbara, d’etica esperta,
giorni fa in avanscoperta

è comparsa a Ballarò
difendendo a suon di “No!”
il suo babbo. “Un delinquente?
No! Lo dice stranamente

chi con lui fa larghe intese.
In qualunque altro paese
mio papà sarebbe stato
un premier molto apprezzato!”

Anche la fidanzatina
nel veder Silvio in rovina
interviene dichiarando:
“Me lo state massacrando!”

Ed aggiunge: “Minorenne,
per lui la passion mi venne.
L’ho cercato, corteggiato
e di me si è innamorato,

poi l’ho fatto fidanzare.
Son io sola a comandare
e a dir. “Fai così e così!”
Lui mi dice sempre: “Sì!”

Veder Barbara in tivù
che decanta le virtù
del suo babbo eccezionale
e sentir che la Pascale

dove vuole lo indirizza,
provoca la grande stizza
di Marina, l’affarista,
che veloce scende in pista

per salvar non il papà,
ma la ricca eredità.
Per question di portafogli
fra i figlioli di due mogli

e una nuova fidanzata
sarà guerra ed il pirata
giungerà nudo alla fine.
Peggio che con le olgettine!

blog MicroMega, 28 settembre 2013

O la Borsa o l’uscita

Pdl: vincono i falchi, crisi più vicina.
(la Repubblica, 25 agosto 2013)
“Il Cavaliere ha già deciso. Noi falchi abbiamo vinto, ora faremo cadere il governo”.
Santanché: da Napolitano e Letta non avremo nulla.
(ibidem)
Arcore, le ultime volontà. “Salvate il pregiudicato”.
(il Fatto Quotidiano, 25 agosto 2013)
Harakiri dopo mesi di sogno. Il Biscione brucia 148 milioni.
(la Repubblica, 27 agosto 2013)
Il Cavaliere ordina il silenzio ai falchi.
(ibidem)
Crollo Mediaset, B. avvisa: “Zitti, la Borsa ci sente”.
In poche ore i titoli dell’azienda di famiglia perdono 266 milioni.
E lui interviene per frenare i falchi del partito.
(il Fatto Quotidiano, 27 agosto 2013)

O la Borsa o l’uscita

Grazie a nonno, soprattutto,
si è salvato il farabutto
con i lodi a lui firmati,
con gli stop ai magistrati,

con consigli e esortazioni,
con nefaste dilazioni,
con Costituzion ferita,
con un senatore a vita

inventato lì per lì
alla faccia del Pd
cui il governo ormai spettava,
con la rava e con la fava.

Fino a quando una sentenza
ha affibbiato a Sua Innocenza
anni quattro di prigione
ed un tot di interdizione.

Dopo avere sempre detto,
nell’attesa del verdetto,
che anche in caso di condanna
non sarebbe andato a nanna

il governo a larghe intese,
per il bene del Paese
e il doman degli italiani,
Capezzon, Verdini e Dani

scatenò il perseguitato
col ricatto incorporato
e il suo fare da gradasso,
minacciando uno sconquasso.

Poi il Berlusca, all’improvviso,
atteggiò il volto al sorriso
e, sparito l’umor tetro,
innestò la marcia indietro.

Il caiman non si decide,
nei dì pari lancia sfide,
spinge i falchi, fa il leone,
dà la larga a Capezzone

e a Daniela dice: “Azzanna!”
ma nei dispari è una panna,
mette in campo le colombe,
fa disinnescar le bombe

da Schifani e da Angelino.
Va capito il poverino:
quando pensa alla prigione
o alla sua rieducazione

col vecchietto o la ramazza
come minimo s’incazza,
ma Marina poi gli spiega:
“E’ la Borsa che ci frega.

Se fai il duro su internet,
crollano le Mediaset
e perdiam molti denari.
Se vai ai domiciliari

e non rompi più i coglioni,
saliran le nostre azioni”.
E il caiman perciò tentenna:
un dì fuori di cotenna,

di Daniela alla mercé,
l’altro con Marina che
gli sussurra “Mediaset”.
Meglio Craxi ad Hammamet!

blog MicroMega, 28 agosto 2013

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