Dal Porcellum al Crinettum

Alla Consulta già affiorano i dubbi. “Mai dato l’ok alle liste bloccate”. E’ alto il rischio che la nuova legge possa finire di nuovo davanti alla Corte. Perplessità anche sulla soglia per il premio.
(la Repubblica, 21 gennaio 2014)
Renzi-Berlusconi, ecco la riforma. Accordo sulla soglia al 37%.
(la Repubblica, 30 gennaio 2014)
Alessandro Pace. “Si deve arrivare al 40%, così la Costituzione è lontana”.
(ibidem)
“E per la prima volta si saprà chi ha vinto”.
Premio di maggioranza, sbarramento, ballottaggio, ecco l’Italicum.
(ibidem)
La minoranza dem non arretra. “Questa legge non va, la cambieremo.
Cuperlo: “Obiezioni sulla costituzionalità”. Sel e piccoli partiti sulle barricate.
(ibidem)
“Renzusconi”: c’è l’accordo, ora si aspetta l’inganno.
(il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2014)
Legge elettorale al debutto in aula. Sel e Lega: tornare in commissione. Presentati 400 emendamenti. L’incognita delle votazioni.
(la Repubblica, 31 gennaio 2014)

Dal Porcellum al Crinettum

Malgrado i Don Abbondio e i tanti bravi,
il bel sogno d’amore è ormai realtà
e, fra un fiorir di messaggin soavi
e promesse di eterna fedeltà,

i due son già ben oltre il ritual sì.
Forza Italia, la sposa chiacchierata
e il suo vecchio e cornuto amor Pd
han partorito il bis della porcata:

la legge elettorale con la qual
ritorneremo alla democrazia!
Il nonno che gioisce al Quirinal
si è sistemato già alla scrivania

con la sua penna ed il regal sigillo
e si allena a firmar con gli svolazzi.
E, come nel passato, assai tranquillo,
senza remore, dubbi né imbarazzi

nel firmar leggi che per la Consulta
non rispettano la Costituzione.
Infatti nonno Giorgio proprio esulta:
“Son lieto di firmar questo bidone

che alla democrazia vuol dar l’assalto.
Liste bloccate, senza preferenze?
Soglia bassa con premio troppo alto?
Dei piccoli partiti le esistenze

azzerate da maxi sbarramenti?
Con l’eccezion per quello della Lega,
partito dei padani indipendenti?
Lasciatemi esclamar: Chi se ne frega?

Quando la Corte Costituzionale
questa nuova porcata boccerà
sarò molto lontan dal Quirinale
ed in ancora più avanzata età”.

Il Porcellum, Crinettum diventato,
già muove i primi passi in Parlamento,
prima alla Camera, dopo al Senato,
dove lo punta un folto schieramento

di donne non difese dalla norma,
di senator vicini all’estinzione,
di partitini avversi alla riforma,
di grillini in eterna agitazione,

di ostili minoranze del Pd.
Sono i famosi franchi tiratori
che nel segreto invece di dir sì
tenteranno il Crinettum di far fuori.

“Finalmente sapremo chi avrà vinto!”
esclama Renzi fiero della legge
che ha partorito col briccone tinto,
fra gli applausi scroscianti del suo gregge.

Il poveretto ancor non ha capito
che se la legge un dì arrivasse in porto
non vincerebbe certo il suo partito,
ma, al primo turno già, il caiman risorto

il quale, con le abitual maniere,
assolderà gli amici della Lega,
alfanidi, dc, camicie nere,
vincendo il premio. “Svegliati, stratega!”

blog MicroMega, 3 febbraio 2014

Il Padre della Patria

Patto del Nazareno Renzi-Berlusconi. Legge elettorale e via il Senato.
(la Repubblica, 19 gennaio 2014)
Miracolo Renzi: torna B. e fa il padre costituente.
(il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2014)
Berlusconi ai servizi sociali, udienza il 10 aprile.
(la Repubblica, 21 gennaio 2014)
A dieta con Toti: 7 chili in 3 giorni.
(il Fatto Quotidiano, 21 gennaio 2014)
Ruby-ter, Olgettine senza paga. Berlusconi taglia gli stipendi per paura degli arresti domiciliari.
(la Repubblica, 23 gennaio 2014)
Ruby-ter, indagato Berlusconi, i suoi avvocati e altri 40. “Hanno corrotto i testimoni”
(la Repubblica, 24 gennaio 2014)
Interdizione del Cavaliere, la Cassazione accelera. Fissata l’udienza il 18 marzo.
(ibidem)
Ruby-ter, ancora Berlusconi. E’ indagato insieme ad altri 44.
(il Fatto Quotidiano, 24 gennaio 2014)
Aiuti, Toti non ha perso un etto.
(ibidem)
Toti delfino spiaggiato: sarà solo consigliere.
(il Fatto Quotidiano, 25 gennaio 2014)

Il Padre della Patria

Già Padre della Patria si pensava,
acclamato da amazzoni e da schiavi,
già la chiamata al Colle si aspettava
col Re che a Renzi e a lui dicesse: Bravi!

In mezzo a questo lercio letamaio
anziché due statisti illuminati
vi pensavo un bandito e un parolaio.
Ma mi ricredo, visti i risultati!”

Era un miraggio, una fantasia,
poiché un potere infame era in agguato:
la Giustizia ad orologeria
la qual da sempre l’ha perseguitato.

Il dieci aprile si deciderà
se Silvio finirà ai domiciliari
o ai servizi sociali se ne andrà,
a pulir cessi con i volontari.

La Cassazione, poi, è già in cammino
per comminargli quella interdizione
che lo farà sol mezzo cittadino,
privato d’ogni pubblica funzione.

Ma c’è di peggio. Silvio è un indagato
in un processo detto Ruby-ter
con l’accusa di avere subornato
dei testimoni per non far saper

che le cene non erano eleganti,
le ragazze eran troppo generose,
come le buste piene di contanti
destinate alle più peccaminose,

che c’era in giro qualche minorenne,
come ad esempio Ruby Rubacuori,
ricompensata con robuste strenne
per pagarne gli erotici favori.

Indagati con Silvio, le Olgettine,
Apicella, il brillante chitarrista,
qualche sodale alla menzogna incline,
i legali e Rossella, il giornalista.

Per le ragazze piene di virtù
dal caiman finanziate tutti i mesi
parte immediata la spending review
e tutti i pagamenti son sospesi.

Addio auto, addio buste di Spinelli,
addio studi, vacanze, appartamenti,
son purtroppo finiti i tempi belli
poiché i giudici sono dei fetenti,

capaci di mandar Silvio in prigione
se, pagando ogni mese le pulzelle,
persevera nella subornazione
per celar le focose marachelle.

La splendida stagione è ormai finita
sia per le pupe piene di virtù
che per il Cavalier che cambia vita
al fianco di Francesca e di Dudù.

Ma la Giustizi ad orologeria
non è il maggior motivo di tormento
che preoccupa Sua Cialtroneria.
C’è una più grave causa di sgomento:

Giovanni Toti, fresco consigliere,
per Silvio Berlusconi è grassottello
e fra i lacchè non può farsi valere
se non diventa in fretta un po’ più snello.

Dopo tre giorni di severa dieta
a base solo di verdura cruda
il consigliere, diventato asceta,
davanti alla bilancia si denuda.

Via la felpa, le calze, i pantaloni,
con le mutande sal sulla bilancia,
e l’ago, dopo un po’ di vibrazioni,
il verdetto sul meschinello sgancia:

non è sceso nemmen di un ettogrammo
e la dieta non è servita a niente!
Dramma finale. Toti dice: “Smammo!”
e singhiozza il Papà Costituente.

blog MicroMega, 28 gennaio 2014

Ci rubò l’oggi e il domani

Berlusconi rompe le larghe intese. Il Cavaliere: “Tutti in piazza ed è solo l’inizio”.
(la Repubblica, 27 novembre 2013)
La notte più lunga del Cavaliere: “Giuro che tornerò a Palazzo Chigi”.
(ibidem)
Quel che resta del ventennio.
(ibidem)
Berlusconi è fuori. Ieri dal governo, oggi dal Parlamento.
(il Fatto Quotidiano, 27 novembre 2013)
Berlusconi, leader decaduto. Il voto del Senato lo espelle.
(la Repubblica, 28 novembre 2013)
Goodbye Silvio, ex senatore.
(il Fatto Quotidiano, 28 novembre 2013)
“Marciamo sul Colle”. Ma Berlusconi ferma i falchi.
(ibidem)

Ci rubò l’oggi e il domani

Capolinea. Silvio è sceso
ma, attenzione, non si è arreso
e la turpe anomalia
non è ancor spazzata via.

Pur se il nano è decaduto
chi si illude è sprovveduto
nel considerar concluso
il ventennio dell’abuso.

Scorre il film delle sue azioni:
dall’inganno ai creduloni
con la sua discesa in campo
al famoso primo inciampo,

quella salva-ladri, legge
che i suoi simili protegge
evitando il chiavistello
ai briccon come il fratello.

E da allora fu un crescendo
con curriculum tremendo:
dal conflitto di interessi
alle fughe dai processi.

Dagli insulti ai magistrati
ai quattrini rapinati
grazie alle evasion fiscali.
Da gaffe internazionali

alle leggi fai da te.
Dalle bande dei lacchè
in perenne leccamento
agli acquisti in Parlamento.

Dai plotoni di olgettine,
di lenoni, di sgualdrine,
di compagne di una notte
poi politiche mignotte

agli affari coi mafiosi.
Da reati poderosi:
corruzione, concussione,
minoril prostituzione

alla macchina del fango.
Da massone d’alto rango
a promesse disattese.
Dalle Istituzioni offese

allo spregio alla morale.
Un disastro ventennale,
una droga che ha nutriti
i politici, i partiti,

maggioranza e opposizione
rovinando la Nazione.
Del caiman la decadenza
non ha come conseguenza

il salvare la baracca,
ma è la solita patacca
da ammannire alle tribù,
visto che soldi, tivù

e feral berlusconismo
ancor portan l’organismo
a moral putrefazione,
tal che una generazione

perlomeno resterà
priva di moralità.
Una guerra, anche feroce,
certo a una Nazion non nuoce

quanto l’era del caimano,
anche se pelato e nano.
Alla fine di un conflitto,
lavorando a capofitto,

si rifanno abitazioni,
scuole, comunicazioni,
ospedal, stabilimenti,
grattacieli, monumenti,

con impegno e sofferenze.
Per rifare le coscienze
che ha distrutto il Cavaliere
ahimè è necessario avere,

perché un popolo si addestri,
tempo ed ottimi maestri.
Ma i maestri dove stanno?
Quanti anni ci vorranno?

blog MicroMega, 29 novembre 2013

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