In cauda venenum

Alfano sfida Berlusconi, scissione Pdl.
(la Repubblica, 2 ottobre 2013)
Giovanardi battezza la fronda dei quaranta. “Sarà durissima, ma prima c’è il paese”.
(ibidem)
Napolitano: fare chiarezza piena.
(ibidem)
Montezemolo chiama i moderati. “Basta con l’irresponsabilità, mostrate lealtà verso il paese”.
(ibidem)
Esplode l’inciucio.
(il Fatto Quotidiano, 2 ottobre 2013)
Spartacus Alfano e la rivolta degli schiavi.
(ibidem)
Dal Celeste a Scilipoti, via dalla nave che affonda.
(ibidem)
Il giorno di Letta. “Avanti col Pdl senza Berlusconi”.
(ibidem)
Berlusconi sconfitto vota sì al governo. I cortigiani (forse) si mettono in proprio.
(il Fatto Quotidiano.it, 3 ottobre 2013)

In cauda venenum

Col regista al Quirinale
che con mano magistrale
e presidenzial virtù
guida Letta, il suo Dudù,

il più ormai sembrava fatto,
col campione del ricatto
diventato minoranza
pronto per la sorveglianza.

Con il quid recuperato
Angelino si è trovato
nella posizion di Bruto
con il braccio risoluto

a vibrare il colpo infame.
Il politico ciarpame
dei servil voltagabbana
già intonava il suo peana:

“Larghe intese un po’ più strette,
con le solite ricette:
equità, stabilità,
soldi solo a chi ne ha già

e per gli altri sacrifici
coi conforti pontifici,
maggior disoccupazione
ed iniqua tassazione.

Per il ben di tutti quanti
con l’inciucio sempre avanti,
è l’Europa che lo chiede!”
Giovanardi, uom di fede

ma da Giuda travestito,
se ne andava dal partito
che ad un tratto non lo incanta,
annunciando: “Siam quaranta!”

Formigoni, memor dei,
col soffiar degli alisei
per la traversata buoni,
ciao faceva a Berlusconi.

Per il suo nuovo tragitto
si avviava anche Cicchitto
verso il Cavaliere vile
per la caccia ad un sedile.

Montezemolo gioiva:
“La moderazione arriva
e, da vero riformista
liberale, torno in pista!”

Scelta Civica, in subbuglio
per il venticinque luglio,
era con Casini e Monti
pronta a costruire ponti

alla gang dei migratori,
con sorrisi incantatori:
“Se anche voi venite qui,
rifaremo la Dc!”

Epifani non capiva
che, se un nuovo centro arriva,
il Pd si ridurrà
pressapoco alla metà.

Anche Scilipoti , infine,
al tradir piuttosto incline,
biascicava il suo bla bla:
“Contuinuons notre combat!”

A seguire il funerale
del ben noto criminale
eran tutti quanti pronti,
ma, ahimè, senza fare i conti

con la sua gran fantasia:
“E’ il migliore che ci sia
per il bene del Paese
il governo a larghe intese.

Noi gli diamo la fiducia!”
Sul traguardo tutti brucia
il ducetto di provincia.
Da doman si ricomincia.

5 ottobre 2013

A domanda non risponde

Berlusconi al Pdl: dimettiamoci tutti.
(la Repubblica, 26 settembre 2013)
La setta Pdl si fa esplodere.
(il Fatto Quotidiano, 26 settembre 2013)
Omaggio a Craxi e insulti ai giudici: Napolitano sta zitto.
(ibidem)
Napolitano: “Berlusconi inquietante, assurdo parlare di colpo di stato”.
(la Repubblica, 27 settembre 2013)
Il Colle rompe la trattativa: non interferisco con i giudici.
(il Fatto Quotidiano, 27 settembre 2013)
Berlusconi dimette i suoi ministri, è crisi.
(la Repubblica, 28 settembre 2013)
Il Capo dimette i ministri. Pdl nel caos, aria di fronda.
(il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2013)

A domanda non risponde

“Soddisfatto, Presidente,
d’aver dato a un delinquente
un aiuto settennale,
concedendo al criminale

mille ed una scappatoia?
D’aver, per paura boia,
consentito a un mascalzone
di stuprare una Nazione?

D’aver fatto di un bandito
l’alleato riverito
nel governo a larghe intese?
D’aver spinto il suo Paese

al disastro più sicuro
nel trattar questo figuro
come fosse uno statista?
D’aver fatto di un artista

degli inganni e dei ricatti
l’uom col quale fare patti?
Inquietante Berlusconi?
Presidente, ci perdoni,

ma lo scopre solo adesso
sol perché i lacché ha dimesso?
O, da vecchio comunista
che di sozzeria ne ha vista,

se n’è mitridatizzato
e allo schifo si è avvezzato?
O negli ultimi trent’anni
non ha visto che d’inganni,

evasione e corruzioni
è campione Berlusconi?
Non lo ha letto sulla stampa?
Forse in riva al Lete campa,

occhi e orecchi ben tappati
come fan certi primati?
Si è scordato di Bettino,
socialista birichino,

che ha salvato a Berlusconi
le sue tre televisioni,
foraggiato con dovizia
per beffare la Giustizia?

L’altro giorno da Stefania,
che da sempre la dilania,
Lei fu timido e silente,
il sodal di un delinquente.

Non ritiene che il caimano,
visto che Napolitano
fece già tanto per lui,
si sia illuso, in tempi bui

di sentenze decisive,
Lei mettesse sul chi vive
chi lo deve giudicare?
E’ difficile pensare

che chi vuol le larghe intese
con un malfattor palese
non capisca che il birbone
farà la rivoluzione

ove la condanna arrivi?
Pur essendo comprensivi
per la sua avanzata età,
il dilemma è questo qua:

o lei è tanto sprovveduto
che al miracolo ha creduto
di un caiman che, condannato,
si dimette dal Senato

o ha promesso al galeotto
un tombal salvacondotto,
sottinteso o manifesto,
che lo dichiarasse onesto.

Poi la cosa è andata male.
Nei due casi al Quirinale
Lei per certo non fa onore.
Lasci il posto a un successore!”

blog MicroMega, 2 ottobre 2013

Nudo alla meta

Berlusconi, in campo le figlie. Barbara: “Papà non è un criminale”. E Marina lo scorta anche a Roma.
(la Repubblica, 25 settembre 2013)
Via Ruby, Minetti e le olgettine. Silvio schiera le donne di famiglia.
Anche alla fidanzata Pascale un ruolo più in vista, con tanto di ipotesi matrimoniali.
(ibidem)
Macché Giunta, per difendere Silvio schierate le donne di famiglia.
Su Vanity fair intervista sulle storia con la Pascale. Lei: “L’amavo già da minorenne”.
(il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2013)

Nudo alla meta

Undici chili di meno,
persi in un battibaleno,
per cinquanta notti insonne,
il caimano cambia donne:

dalle pupe posa e piglia
passa a quelle di famiglia.
Non ci son più le olgettine,
le Nicol, le Api regine,

le fanciulle culo e tette.
Non ci son più statuette
col pisello da baciare.
Non ci son le perle rare

alla Ruby e alla Noemi,
della giovinezza emblemi,
ma vogliose di contanti
dopo le cene eleganti.

Mentre Silvio, triste e mesto
va tuonando: “Sono onesto!”
e, accusando: “Questo è un golpe!”,
dice d’esser senza colpe,

per timor della galera
è cambiata l’atmosfera.
Ora figlie e fidanzata
son le donne del pirata.

Barbara, l’intellettuale
in politica non male,
a parere di Cacciari.
Poi Marina che in affari

ha una grinta gigantesca.
Ed, infin, l’amor, Francesca,
donna piena di virtù,
che ama il boss come Dudù.

Per dar al Berlusca scampo
il terzetto scende in campo.
Barbara, d’etica esperta,
giorni fa in avanscoperta

è comparsa a Ballarò
difendendo a suon di “No!”
il suo babbo. “Un delinquente?
No! Lo dice stranamente

chi con lui fa larghe intese.
In qualunque altro paese
mio papà sarebbe stato
un premier molto apprezzato!”

Anche la fidanzatina
nel veder Silvio in rovina
interviene dichiarando:
“Me lo state massacrando!”

Ed aggiunge: “Minorenne,
per lui la passion mi venne.
L’ho cercato, corteggiato
e di me si è innamorato,

poi l’ho fatto fidanzare.
Son io sola a comandare
e a dir. “Fai così e così!”
Lui mi dice sempre: “Sì!”

Veder Barbara in tivù
che decanta le virtù
del suo babbo eccezionale
e sentir che la Pascale

dove vuole lo indirizza,
provoca la grande stizza
di Marina, l’affarista,
che veloce scende in pista

per salvar non il papà,
ma la ricca eredità.
Per question di portafogli
fra i figlioli di due mogli

e una nuova fidanzata
sarà guerra ed il pirata
giungerà nudo alla fine.
Peggio che con le olgettine!

blog MicroMega, 28 settembre 2013

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