Un Paese spaesato

La Cancellieri sulla corruzione.
La norma anticorruzione non è un priorità, ci sono problemi più importanti che attendono da 30 anni.
(la Repubblica, 18 giugno 2013)
Il piano del Cavaliere per fermare i giudici. “Niente crisi, ma chiedo un patto al Pd”.
Vuole la garanzia che il Senato voti contro l’interdizione.
(la Repubblica, 20 giugno 2013)
Il premier: “Il governo tiene, l’ineleggibilità non lo riguarda”.
(la Repubblica, 21 giugno 2013)
L’emendamento fantasma del Cavaliere. Spuntano tetti più alti per l’interdizione.
(ibidem)
I berluscones avvertono il Colle: “Mantieni i patti”.
(il Fatto Quotidiano, 21 giugno 2013)
Il Pd getta la maschera: “B non è più ineleggibile”.
(ibidem)
Ecco perché l’amnistia aiuta Berlusconi.
(ibidem)
L’ineleggibilità può attendere. Per sempre.
(il Fatto Quotidiano, 22 giugno 2013)
Il governo getta la maschera: “Amnistia per B”.
(il Fatto Quotidiano, 24 giugno 2013)

Un Paese spaesato

Che Paese è quello dove
la politica si muove
sempre e inesorabilmente
in aiuto al delinquente?

Nel qual un governo inetto
per proteggere il ducetto,
di reati antologia,
scorda la democrazia?

Nel qual una maggioranza
verso il precipizio avanza
fra i proclami e i bla, bla, bla
di campion di nullità?

Dove un giovane lacchè
nelle vesti di premier
danza come un burattino
nel politico teatrino?

Dove il massimo garante
di una plebe agonizzante
ogni giorno scende in pista
in versione pacifista?

E, accusato di tradire
la promessa fatta al Sire
di evitargli la prigione,
tace, senza indignazione?

Dove il voto non consente
il diritto della gente
ad optar per candidati
scelti e non catapultati,

poiché quella legge immonda,
che anche l’alto Colle affonda,
resta sempre tale e quale:
la porcata elettorale?

Qual Paese di delizia
quello dove alla Giustizia
c’è un ministro col vocione
che sostien la corruzione

non aver la priorità
fra le leggi che farà!
Quello dove un’amnistia
fan passar come la via

d’un sollievo a chi sta in cella,
ma, in realtà, salva il brighella!
Quello in cui l’interdizione
a ogni pubblica mansione

può sparire immantinente
per salvare il delinquente
in ricatti specialista
che si spaccia per statista!

Che Nazion sarà mai quella
dove tutti i dì un brighella
studia qualche emendamento
da inserire a tradimento,

ben nascosto in una legge
che il caimano poi protegge?
Qual Paese boccerà
l’ineleggibilità

del caiman che sempre fu
il padron di tre tivù?
Qual premier con crisi enorme
finge di far le riforme,

dimostrando incompetenza
nel gestire l’emergenza?
Chi nel presidenzialismo
vede il giusto meccanismo

per correggere gli errori
di una gang di malfattori
che con le sue orrende gesta
la Costituzion calpesta?

Chi gli autor di queste imprese?
E’ l’Italia quel Paese.
Monitando ad ogni istante,
Giorgio Re ne fa il garante
che ha un difetto: che si schiera.

Letta affronta la bufera
con il piglio democristo:
“Non fo’ un cazzo, quindi esisto!”

Berlusconi è il delinquente
dal ricatto permanente.
Il ministro è Cancellieri
Gi altri son servi e scudieri.

blog MicroMega, 25 giugno 2013

L’Interdizione, chi era costei?

Consulta, no al ricorso di Berlusconi. “Non era legittimo impedimento”.
Va in Cassazione il processo Mediaset. L’ex premier: è accanimento, sostengo comunque il governo.
(la Repubblica, 20 giugno 2013)
Il piano del Cavaliere per fermare i giudici. “Niente crisi, ma chiedo un patto al Pd”.
Vuole la garanzia che il Senato voti contro l’interdizione.
(ibidem)
La Corte sbugiarda Berlusconi. Lui abbaia ma non morde.
(il Fatto Quotidiano, 20 giugno 2013)
Il Pdl punta dritto al Colle. Incontro col Presidente.
Aventino. Gasparri: “Se lo interdicono dai pubblici uffici, ci dimetteremo tutti dal Parlamento”.
(ibidem)

L’Interdizione, chi era costei?

La Consulta ha detto: “No,
truffar troppo non si può!
Non si usa a piacimento
il legal impedimento!”

Per il noto piduista
c’è la Cassazione in vista
e la vita si fa dura.
Si prospetta, addirittura,

del caiman l’interdizione
da ogni pubblica mansione.
S’alza il coro dei lacché,
delle simil Santanché, Continua a leggere

Dov’è la Vittoria?

Cappotto del centrosinistra, 16 a 0. Marino strappa Roma ad Alemanno.
Débacle di Lega e Pdl in tutta Italia.Il M5S crolla pure in Sicilia. Letta: confermate le larghe intese.
(la Repubblica, 11 giugno 2013)
Il Pdl non funziona, va cambiato. Ma senza di me nessuno ce la fa.
Berlusconi: basta partito pesante, torniamo a Forza Italia.
(ibidem)
Il Pd conquista il regno di Scajola. “Stop alla politica fatta per gli amici”.
(ibidem)
Treviso. Canti, balli e grida. “La città è libera”. E la Lega picconata.
(il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2013)
Assemini e Pomezia, 5 Stelle in comune.
(ibidem)
Lo spreco del comico. Una strepitosa guerra-lampo e in tre mesi ha perso tutto.
(la Repubblica, 12 giugno 2013)
Rinasce la Cosa nera. Così tutti gli ex di An si rimettono insieme.
(ibidem)

Dov’è la Vittoria?

Hanno perso proprio tutti,
i dabbene e i farabutti,
i leghisti e i pidiellini,
i fascisti ed i grillini.

Ed ha perso pur chi ha vinto:
fino a ieri caro estinto
stramazzato sul traguardo,
oggi Lazzaro gagliardo.

Alemanno piange a Roma,
capital che ha messo in coma
con imbrogli, nepotismi
e nostalgici attivismi. Continua a leggere

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