Renzi e Gelli, i gemelli del Sì

Perché?
(il Fatto Quotidiano, 11 ottobre 2016)
Flessibilità, il vero voto di scambio.
La Ue dà un po’ di soldi al premier per convincere gli italiani a votare contro i populisti.
(ibidem)
Manovra, spunta il “premio mamma-domani”.
(la Repubblica, 14 ottobre 2016)
Renzi e Gelli, troppe idee simili.
(il Fatto Quotidiano, 14 ottobre 2016)
Tagli, bonus e fantasia: la manovra elettorale.
(il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2016)

Renzi e Gelli, i gemelli del Sì

Con un memorandum sconcio
la peggiore del bigoncio,
J P Morgan, pronunciò
il suo più convinto No

contro le Costituzioni
delle libere Nazioni
che in Europa stanno al sud:
“Stop a questi Robin Hood

che, risorti dal fascismo,
puzzano di socialismo
e difendono il lavoro,
voglion farsi i fatti loro

con Regioni e sindacati
ogni giorno scatenati
con politiche sociali
contro quei poter centrali

che son per l’integrazione
nel grandioso carrozzone
che dev’essere la Ue!
Stop a deboli premier,

al diritto di protesta
ed al welfare, se ne resta!
Cambiam le Costituzioni
a ‘sti popoli terroni!”

Questa è la filosofia,
stop alla democrazia,
tutto in mano alla finanza.
Il toscan uomo di panza,

burattino in verità
di chi ben più in alto sta,
vuole realizzare il piano
caro a Gelli e l’italiano

voterà la gran riforma
sostenuta da una torma
di burocrati europei,
di politici babbei,

di industriali inquinatori,
di potenti ambasciatori,
brutal multinazionali,
finanziarie criminali,

giornaloni del potere,
maneggioni di mestiere,
Confindustria e BCE.
L’ineffabile premier

cerca di comprare il voto
con l’inganno molto noto
degli impegni elettorali:
mini aumento agli statali,

una mancia ai pensionati,
ai precari e agli esodati,
oboli alla povertà,
alla produttività,

a famiglie numerose,
agli sposi ed alle spose
per il latte ei pannolini,
un po’ d’euro ai celerini,

taglio all’Ires, nuova Iri,
nuovo ponte…dei sospiri,
da Equitalia tutti indenni,
bonus per i diciottenni,

buoni nido quotidiani,
premi per mamma-domani
con quattrini per chi scopa
per figliar come in Europa.

Renzi in stil Babbo Natale
va su e giù per lo Stivale
fra gli applausi e gli alleluia
per dar nella notte buia

i suoi doni a amiche e amici
che lo votano felici.
E l’Europa chiude un occhio
su ogni trucco del marmocchio

che la vuol fregar sui conti
come ragionieri tonti.
Ma attenzion! Se vince il Sì
giungeranno i tristi dì

che voleva Licio Gelli,
con potere ai tirannelli,
Libertà fuor della porta
e Costituzione morta.

blog MicroMega, 17 ottobre 2016

Un suk a Palazzo Chigi

Ritorna il suk (e il Nazareno sotto banco)
(il Fatto Quotidiano, 16 settembre 2015)
La riforma si fa di corsa, Renzi sgambetta Grasso.
(il Fatto Quotidiano, 17 settembre 2015)
Mostri leggendari, pastori erranti, fauni: è la Costituente renziana.
(il Fatto Quotidiano, 18 settembre 2015)
Alfano, Verdini & Tosi: “Il Pd è la nostra casa”.
Il Partito della Nazione è cosa fatta: “Rimangono solo posti in piedi”.
(il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2015)
Metamorfosi. La neorottamatrice Finocchiaro. Dall’Ikea a Zia Costituente, ecco “Annuzza”, la renziana.
(il Fatto Quotidiano, 20 settembre 2015)
Attacco al Senato. Il premier dà ordini anche alla seconda carica dello Stato.
(il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2015)

Un suk a Palazzo Chigi

La riforma del Senato
è un ignobile mercato
nel qual Renzi, italo faro,
da perfetto pataccaro

infinocchia ogni cliente,
come a un suk nel Medio Oriente.
Seggi, cariche, favori,
posti dove non lavori

pur se incassi le prebende,
offre a chi l’anima vende
e con l’anima il suo voto.
Già il caimano fu ben noto

per gli orribili intrallazzi
con gli Scilipoti e i Razzi,
ma al confronto con Matteo
era un onest’uomo il reo.

Il Nonnin Costituente,
con passato che non mente
sulla sua democrazia,
a Matteo mostra la via.

Grazie a Re Napolitano
il Senato del toscano
sarà lurida schifezza,
dove brilla la sconcezza

di un bel po’ di celestiali
consiglieri regionali
con lo splendido passato
di campion di peculato.

Per portar la legge in porto
c’è il lavoro molto accorto
di un terzetto fra i più loschi:
la ministra Monna Boschi

che difende questa legge
come un can difende il gregge.
Col sorriso più splendente
per incoraggiar la gente

ogni critica rintuzza.
Il timone tiene Annuzza
Finocchiaro, siciliana
che con Renzi si scalmana

contro il Presidente Grasso.
Ha compiuto il grande passo
e oggidì, renzianamente,
fa la Zia Costituente.

Terzo è Lotti, il lampadina,
il qual grazie all’agendina
ed al suo pallottoliere
tiene conto delle schiere

di chi è contro e chi è a favore,
assordato da clamore
di chi vuol salire a bordo,
ad un triste avviso sordo:

“Ci son solo posti in piedi!”
Guardi i nuovi arrivi e vedi:
Tosi con la sua pulzella,
senatrice Bisinella,

ex grillin, falsi statisti,
verdinian, fittian, forzisti,
vecchi mostri leggendari
come Vìllari o Villàri.

E’ lunghissimo il corteo
che santifica Matteo,
il qual da novel ducetto
sta marciando a busto eretto.

La pugnace minoranza
del Pd isolata avanza,
pronta a far la sua sommossa.
Ha già un piede nella fossa,

ma si finge battagliera:
“Scateniamo la bufera!
e al brillar del primo lampo
impaurita cerca scampo

sotto l’accogliente ombrello
del partito del pivello.
Renzi vince un’altra volta:
la Democrazia è sepolta,

la sinistra ormai allo sbando,
con un sol uomo al comando,
seduttore di cervelli.
Renzi, in stile Licio Gelli.

blog MicroMega, 23 settembre 2015

L’amara cura di Nonno Sciagura

Il Presidente fuori ruolo.
(il Fatto Quotidiano, 15 luglio 2014)
Stato-mafia, la Procura insiste: “Sia ascoltato Napolitano”
(la Repubblica, 18 luglio 2014)
Il raglio del ventaglio.
(il Fatto Quotidiano, 23 luglio 2014)
Editto del Colle. Vietato parlare di autoritarismo.
(ibidem)
Napolitano fuori controllo. Commissaria Senato e Csm.
(il Fatto Quotidiano, 24 luglio 2014)
Ossessione trattativa. Il Colle blocca il Csm sulle nomine in Sicilia.
(ibidem)
Il patto del Nazareno è anche di Re Giorgio.
(il Fatto Quotidiano, 25 luglio 2014)
Il caimano a cena con Francesca si gode la Giustizia nel patto.
L’ex Cavaliere: l’accordo del Nazareno è fatto per questo e per l’Italicum.
(ibidem)

L’amara cura di Nonno Sciagura

Ma fino a quando il boss del Quirinale
della pazienza nostra abuserà?
Ma fino a quando riterrà normale
intervenire con autorità

su ciò che sta facendo il Parlamento?
Nel dì della consegna del ventaglio
col suo presidenziale accanimento
ha ordinato di mettere il guinzaglio

a chi difende la Costituzione
sulla quale giurò più d’un volta.
Affermar che la Boschi e il fanfarone
non ci stanno portando ad una svolta

che dire autoritaria è dire niente,
è una menzogna ignobile ed infame.
I codici cambiar col delinquente,
il qual della Giustizia ha fatto strame

mandando la Nazione alla deriva,
come vorrebbe il timonier del Colle
con Berlusconi sempre in trattativa,
sembra un progetto quanto meno folle.

Parlan del patto arcan del Nazareno
sottoscritto da Renzi e dal caimano,
ma pare esista un patto ben più osceno
fra Silvio, il guitto e Re Napolitano:

il Patto di Rinascita di Gelli,
con dittatura della maggioranza,
un ducetto al comando a far macelli
e la democrazia che va in vacanza.

Chi si stupisce è corto di memoria.
Non ricorda che l’uomo al Quirinale
di Bettino falsificò la storia,
chiamandolo statista eccezionale

trattato con severità e durezza.
Si scorda che parlando di Almirante
in un convegno ha detto con saggezza
che il personaggio fu molto zelante

nel gran rispetto per le Istituzioni.
Non tenne conto, nel parlar di lui,
che fu un fascista, e di quelli buoni,
superattivo in tempi molto bui

con Mussolini e leggi sulla razza.
Non si ricorda che Napolitano
da lungo tempo con Silvio intrallazza
dalle prigion tenendolo lontano.

Non si ricorda della trattativa
fra Stato e mafia né di quel Mancino
il qual sovente al cellulare ardiva
richiedere di Giorgio un aiutino

per l’accusa di falso testimone.
Aiuto che è arrivato puntuale
tirando alla Giustizia un bel bidone.
Non solo, intercettato col sodale

volle distrutti i nastri Giorgio Re
con altra infame offesa alla Giustizia.
Chi si stupisce non ricorda che
della condanna di Silvio alla notizia

il tribunal fu invaso dai suoi fan
e, come niente fosse, il Presidente
al Colle detta udienza l’indoman
a una delegazion del delinquente.

Chi si stupisce si è dimenticato
che al fine di evitare le elezioni
Napolitano il popolo ha fregato
scegliendo i professor della Bocconi

che non hanno risolto alcun problema,
come poi Letta e il guitto fiorentino.
E’ tempo di lanciare un anatema:
“Dal Quirinal cacciamo l’inquilino

se vogliamo por fine ai nostri guai!
Pur se il peggior di tutti sarà eletto,
peggiore non sarà, mai e poi mai,
dell’antidemocratico nonnetto”.

blog MicroMega, 25 luglio 2014

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