Mai dire mai

Mai dire mai

Il mai è un’assai strana parolina
che detta spesso poi cosa combina?
In tempi brevi vien dimenticata
e a chi la disse viene rinfacciata.

Non è un patrimonio personale
ma viene ripetuta tale e quale
da tutti quanti al centro, a dritta e a manca
e nessun di ripeterla si stanca.

L’ha usata Zingaretti. I suoi obiettivi?
“Mai più con Renzi e con gli italovivi!”
L’ha usata pure contro i sovranisti:
“Mai con Salvini e coi suoi leghisti!”

Adesso arriva Draghi e si è scordato
i mai che aveva forte pronunciato.
L’ha usata Renzi: “Mai con i grillini!”
Se ne scordò e andò coi birichini.

“Con Salvini mai più!” Lo disse Grillo.
“Mai più con l’euro!” disse ancor più arzillo.
Disse di più. “Giammai con i banchieri!”,
poi si è inchinato a Draghi e ai suoi voleri.

Fra i più patetici Gigi Di Maio
che sceso in campo disse al primo abbaio:
“Noi mai con il partito di Bibbiano!”
e dopo qualche anno, caso strano,

a quelli di Bibbiano disse Sì
ed un governo fece col Pd.
Un’altra volta disse quel balordo:
“Mai auto blu! Se mi vedete a bordo

linciare mi dovete sull’istante”.
Poi di auto blu ne ha prese proprio tante
ma purtroppo nessuno lo ha linciato.
E quante volte ha detto a perdifiato:

“Mai l’Ilva, mai la Tav, la Tap giammai!”
e poi si trangugiato ‘sti troiai?
“Mai col caimano!” disse molte volte,
giammai parole furono più stolte.

Or grazie a Draghi e al saggio Mattarella
farà con Berlusconi comunella
per salvare l’Italia da quel Conte
che dicon la portasse all’Acheronte.

Il Cavaliere, l’uomo dei processi,
ha detto dei grillin: “Pulisci cessi,
io mai mi metterò certo con loro
almeno per questioni di decoro”.

Ora con Draghi è tutta un’altra cosa,
la compagnia non è così schifosa.
Infin Salvini, forse il più loquace
ma senza dubbio alcuno il più mendace,

fece del mai un uso straripante:
l’ha usato contro tutti in ogni istante.
“Mai più con Grillo e con i cinque stelle!”
“Giammai con Renzi e con le sue pulzelle!”

“Mai col Pd e il turpe Zingaretti!”
“Giammai con la sinistra e i suoi progetti!”
Ora che arriva Draghi il sovranista
è pronto a tutto pur d’essere in pista.

Starà con Zingaretti e con Speranza,
lingua in bocca farà con Renzi a oltranza,
abbraccerà Di Maio e Beppe Grillo
e chiuderà i suoi mai con un sigillo.

Al Tg1 ha detto il parolaio:
“Non dico: mai con Tizio, mai con Caio
perché io sono una persona seria”.
Ci prendon per il cul, porca miseria!

10 febbraio 2021

Vade retro Cinque Stelle!

M5S, viva l’incoerenza.
(la Repubblica, 11 gennaio 2017)
Eppur si muove, anche se in modo piuttosto maldestro.
(il Fatto Quotidiano, 11 gennaio 2017)
M5S, la sfida che il Pd non sa cogliere.
(il Fatto Quotidiano, 13 gennaio 2017)
La riperdita.
(il Fatto Quotidiano, 18 gennaio 2017)
Da dove viene il Movimento 5 Stelle.
(la Repubblica, 21 gennaio 2017)

Vade retro Cinque Stelle!

Per la casta è brutta gente,
ma chi sono veramente
i grillin? Sono arroganti,
sulla rete martellanti,

verso gli altri sospettosi,
assai poco rispettosi
delle competenze altrui,
troppo sottomessi a Lui,

padre dedito al dileggio
e al sistema Casaleggio.
Dilettanti, assemblearisti,
un mix di verdi leghisti,

aspiranti libertari
e temibili avversari
di chi vive d’intrallazzi
fra i segreti dei Palazzi.

Ben dotati di ignoranza,
ma anche fonte di speranza
per milioni di elettori
che i partiti traditori

han deluso con menzogne
e politiche vergogne.
Hanno un merito: il passato
non vien loro rinfacciato

perché ieri inesistenti
e pertanto oggi innocenti.
Altro merito: son nuovi
cosicché non te li trovi

negli scandali più attuali
dei qual parlano i giornali.
Pagano l’inesperienza
nonché la tronfia insistenza

di voler fare da soli:
“Gli altri son tutti mariuoli,
solo noi siamo puliti!”
Ne vien l’odio dei partiti,

di ogni centro di potere,
di ogni turpe gazzettiere
che li voglion sputtanare
con il fin di dimostrare

che non son certo la crema,
ma fan parte del sistema,
della putrida melassa
che la nostra vita abbassa

a un’infam precarietà,
grazie alla stabilità.
Se la direzion malefica
cambia il codice dell’etica

perché sia più garantista
anziché giustizialista,
incominciano i linciaggi:
“Lo fan sol perché la Raggi

sta per essere indagata!
Tiran su la barricata
per salvarle la cadrega!”
Il sistema se ne frega

che la scelta del papà
sia un segnal di civiltà.
Stessa cosa per la Ue.
Non è forse un bene che

Grillo lasci l’Aventino
e Farage al suo destino
e si allei coi liberali?
“Incoerenti, demenziali,

son le scelte dei grillini!”
Stiano fuori dai confini
stabiliti dal sistema
che al sentire Grillo trema

nel timor venga il momento
di spartir col Movimento
il governo del Paese.
Solo con le larghe intese

fra la destra e la sinistra
la Nazione si amministra
sotto il giogo della Ue,
del Pd e di Giorgio Re.

“Vade retro Cinque Stelle!
Sui bastion le sentinelle
sono pronte a dar lo stop.
Portiam noi l’Italia al flop!”

blog MicroMega, 22 gennaio 2017

Ballottaggio con sorpresa

I segnali di Renzi all’ex Cavaliere nascosti nell’Italicum.
(la Repubblica, 6 maggio 2015)
Senato, il governo è appeso a un filo.
(la Repubblica, 8 maggio 2015)
Si salvi chi può: Forza Italia al 4%.
(il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2015)

Ballottaggio con sorpresa

Or che l’Italicum è in cassaforte
coi nani di sinistra strapazzati
si dà da fare l’uomo della sorte
per scansar del Senato gli attentati.

Senza il Senato delle autonomie
non è l’Italicum il toccasana
poiché solo il sommar due porcherie
al fanfaron toscano la via spiana.

I voti del Senato son preziosi
e il golden boy corteggia Berlusconi
perché compensi quanto i rivoltosi
gli negheranno nelle votazioni.

Ma c’è un’altra ragion per aiutare
quello ch’è ormai il fantasma del caimano:
fare sì che riesca a trasformare
Forza Italia in un team repubblicano.

Fra cerchio magico, Verdini e Fitto
di Forza Italia non rimane niente,
men del dieci per cento e Renzi è fritto
se Silvio non sarà il miglior perdente

nel caso si proceda al ballottaggio.
Una cosa è lottar col Cavaliere
quasi ridotto all’accattonaggio
con le distrutte e vagolanti schiere

ad ogni inciucio sempre ben disposte
in cambio di brandelli di ingiustizia,
di qualche forte sconto sulle imposte
o di qualche cadeau sull’edilizia.

Altra cosa è affrontare il ballottaggio
con un nemico vero come Grillo,
i cinque stelle pronti all’arrembaggio
e un verdetto final niente tranquillo.

Poiché a tutto ha pensato il fanfarone
nello studiar la legge elettorale
nonché lo stupro della Costituzione,
meno che a un ballottaggio nel finale

con chi senza conflitti d’interessi,
senza gli scheletri dentro l’armadio,
senza gli scandali dei mille amplessi,
senza televisioni e senza radio,

senza amici mafiosi e delinquenti
possa dare battaglia in campo aperto.
Arruolando i delusi, gli scontenti,
tutti i precari dal futuro incerto,

i giovani idealisti, gli astenuti,
i pensionati senza più pensioni,
tutti coloro che Matteo ha fottuti.
Sicuro che sian men dei creduloni?

“Caro Matteo, la legge elettorale
che con la Boschi avete messa al mondo
ti fa dormir tranquillo sul guanciale
sol se il caimano arriverà secondo.

Devi perciò pregar tutte le sere
sia la Madonna che il Bambin Gesù
che il Signor ti conservi il Cavaliere,
il cerchio magico, Toti e Dudù”.

blog MicroMega, 13 maggio 2015

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