Renzi, servitore di due padroni

Ecco i vice impresentabili. Berlusconi torna al governo.
(il Fatto Quotidiano, 1 marzo 2014)
Il pm no, gli inquisiti sì.
(ibidem)
Renzusconi.
(il Fatto Quotidiano, 2 marzo 2014)
Un caso è stato risolto, ma rimangono cinque indagati.
(il Fatto Quotidiano, 4 marzo 2014)

Renzi, servitore di due padroni

Chi si ricorda cosa disse il Bomba?
“Far le riforme con quel vecchio arnese
serve per sistemare in una tomba
ogni governo dalle larghe intese!”

Infatti, oltre al governo con Alfano,
fino a ieri lacchè del Cavaliere,
il fiorentin lo fa con il caimano
e con le sue berlusconiane schiere.

Denis Verdini n’è prova evidente
e da bancarottiere è diventato
per Renzi un apprezzato consulente,
da Berlusconi tele pilotato.

Matteo pertanto serve due padroni:
uno è quello di sempre, il malfattore
che Letta si era tolto dai coglioni
e l’altro è Senzaquid, il traditore.

Berlusconi dirige la Giustizia
da dove Sua Maestà cassò Gratteri
e Renzi ha messo, in segno di amicizia,
con Costa e Ferri, due sodali veri.

Trasporti e Infrastrutture? Stessa cosa:
grazie a Lupi, il ciellin degli alfaniani,
fra due guanciali il mascalzon riposa,
sognando i grandi affari del domani.

E allo Sviluppo? Guidi Federica
di Berlusconi è più berlusconiana,
di Maurizio Sacconi grande amica,
euroscettica, supertatcheriana,

della Trilateral, imprenditrice,
coi sindacati ultrabellicosa,
all’estero delocalizzatrice,
quota azzurra assai più che quota rosa.

Anche l’altro padrone è soddisfatto.
Da Renzi giudicato un gran pistola
in occasion del vergognoso ratto
della kazaka e della sua figliola,

“Ministro dell’Interno da cacciare
e in fretta, caro Enrico, dal governo!”
Ma nell’esecutivo del giullare
è rimasto Ministro dell’Interno…

Restano sullo stesso cadreghin
dove li aveva messi Enrico Letta
Maurizio Lupi con la Lorenzin,
mentre, per fare posto alla diletta

del fiorentin campione Elena Boschi,
all’uscita si avvia sol Quagliariello.
Fra i sottosegretari no ai disboschi
e numeroso assai resta il drappello,

con tanto di inquisiti e incompetenti,
come da sempre in un governo nuovo
e han ben poco da essere contenti
gli entusiasti osannanti: “Renzi approvo!”

La moral della storia allor qual è?
Quello che luccica non è tutt’oro.
Oro non sono né il nuovo premier
né tutti quanti gli altri eroi del coro.

Renzi il Bomba, toscano parolaio,
sta raccontando un mucchio di panzane.
Un salvator? No, un ulteriore guaio
successo agli italiani alle italiane.

blog MicroMega, 4 marzo 2014

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