I ruggiti di Minniti

Vicenza, il sindaco ai mendicanti: “Niente deformità in mostra”.
Ordinanza del forzista Hullweck per le regole di accattonaggio.
(la Repubblica, 4 settembre 2003)
“Città più sicure con i superpoteri ai sindaci”.
Sì al decreto Maroni: ora sono ufficiali di governo, mi aspetto ordinanze creative.
(la Repubblica, 6 agosto 2008)
Il Daspo ai poveri è diventato di sinistra.
(il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2017)
Sicurezza, dal decreto Maroni a quello Minniti: l’arte della fotocopia.
(il Fatto Quotidiano, 22 marzo 2017)
Indagato per aver dato da mangiare ai migranti.
(la Repubblica, 25 marzo 2017)

I ruggiti di Minniti

Hullweck, sindaco a Vicenza
del caiman Sua Presidenza,
nel lontan duemilatré
emanò un editto che

imponeva ai mendicanti
di non esser ributtanti:
“Van dal centro allontanati
gobbi, storpi e mutilati!”

Stabiliva l’ordinanza
pur la minima distanza
per un buon accattonaggio
e che il minimo passaggio

per i cittadin pedoni
fosse un metro e gli accattoni
stessero a ogni costo fuori
dalla Piazza dei Signori.

Fu Maroni poi nell’otto
che con bando galeotto
dette ai sindaci i poteri
per gestir meglio i quartieri

e i più biechi fra i califfi
diventarono sceriffi
disumani e assai spietati
contro i tanti emarginati.

Chi fa guerra ai lavavetri,
chi vuol che il barbone arretri
dal bel centro cittadino,
chi non vuole che un tapino

mangi il pane per la strada.
Chi con attenzione bada
che la panca comunale
non diventi a un letto eguale

per un povero barbone,
chi va a caccia di battone,
chi non vuol che un cassonetto
offra cibo a un poveretto.

Ogni sindaco imbecille
nel vessar fece faville.
Il Pd, già allor bollito,
si opponeva a primo acchito

e, ancor fuori dal Palazzo,
criticava il triste andazzo
promettendoci un domani
con politici più umani.

Il domani adesso è qui,
ma cambiò molto il Pd.
E’ un suo sindaco che vieta,
per la salutare dieta,

di dar del cibo ai migranti,
poiché non ci sono santi
devon smetter di migrare
ed a casa lor crepare.

E’ successo a Ventimiglia
dove un poliziotto striglia
chi ai migranti il cibo ha dato
e perciò viene indagato.

C’è di peggio nel partito
con Minniti che ha esordito
da ministro dell’Interno.
Della sicurezza il perno

ha varato il suo decreto
per celar sotto il tappeto
chi fa scempio del decoro
ed è causa di disdoro.

Bando per i vagabondi
e per gli straccioni immondi,
i questuanti ed i barboni
stian lontan dalle stazioni

e dai luoghi di cultura.
Col decreto vita dura
per beoni, prostitute
e per zingarelle astute.

Dagli stabili occupati
siano in fretta allontanati
anche puerpere, minori
e disabili. Sciò, fuori!

I turisti e i residenti
dal fastidio siano esenti
del vedere i poveracci
che vestiti sol di stracci

vanno in giro mendicando.
Saran tutti messi al bando
e cacciati oltre i confini
dei bei centri cittadini,

verso le periferie.
Sembrerebbero follie,
ma il decreto vuol così.
Con Minniti ed il Pd

giunge all’ultimo passaggio
verso destra il lungo viaggio,
il cammino è completato
e Maroni è superato

.In nom della sicurezza
si può fare ogni schifezza
visto che governi e media
han pompato con perfidia

nella gente la paura.
Qui finisce l’avventura
della solidarietà,
vanto di sei Pd fa.

blog MicroMega, 29 marzo 2017

I gemelli del flop

“Otto milioni a Formigoni in viaggi, banche e contanti”. E’ associazione a delinquere.
Sanità lombarda, i pm contestano anche la corruzione.
(la Repubblica, 13 febbraio 2013)
Finmeccanica, vertici in manette.
(ibidem)
Finmeccanica, arrestato Orsi. Maroni trema, Monti nei guai.
(il Fatto Quotidiano, 13 febbraio 2013)
Maroni disse: “Sei l’uomo migliore per questo ruolo”.
(ibidem)
La banda Formigoni. I pm: viaggi, yacht e contanti. Sanità, chiuse le indagini.
“Al vertice di una associazione a delinquere ha vissuto dieci anni coi soldi di Daccò e Simone”.
(ibidem)
Consulenze e favori, così il giro delle tangenti ha toccato anche la Lega.
(la Repubblica, 14 febbraio 2013)
Champagne e creme per il viso, ma dal conto di Formigoni non usciva neanche un euro.
(ibidem)
Il patto indecente.
(ibidem)
Formigoni, i contanti anche all’ex fidanzata. Lei ammette: mi aiutò a comprare casa.
(la Repubblica, 15 febbraio 2013)
Sarti, cuochi e viaggi gratis. La vita di Celeste Formigoni.
(il Fatto Quotidiano, 15 febbraio 2013)

I gemelli del flop

Per voler del Cavaliere
assetato di potere
Pdl e verde Lega
fanno ancor mesta congrega.

“Conquistiam la Lombardia!”
ed in lieta compagnia
ecco che Bobo Maroni
e il Celeste Formigoni

fan la coppia che ributta.
L’uno la Sanità sfrutta,
a parer della Procura,
con ciellina mungitura

a mo’ di mandrian leghista.
L’altro, Bobo il moralista,
impugnando una ramazza
dalla Lega fuori spazza

chi ha rubato a piene mani,
non a caso sol bossiani.
L’uno vive da mendico
con l’aiuto di un amico,

che di nome fa Daccò,
che lo aiuta come può:
con vacanze tropicali,
con menù internazionali

e champagne millesimato,
con gli yacht dov’è ospitato
con l’amor che ha appena colto,
con le creme per il volto

e all’amica ricche doti.
Alla faccia dei suoi voti
di purezza e povertà.
L’altro è in gran difficoltà

per il dubbio sui quattrin
che Orsi, detto Mister Clean,
dal padan sonsorizzato
sembrerebbe avergli dato.

Il boiardo sta i galera
mentre Bobo si dispera
perché teme l’uragan.
Bossi con i suoi padan

si son già messi in cammino
per cacciare il netturbino
che brandiva la ramazza,
se Ambrosoli via non spazza.

Il Celeste non sta meglio:
un piemme troppo sveglio,
con elettoral complotto,
gli sta dando del corrotto

a delinquere associato.
Il caiman che si è affidato
a Maroni ed al Formiga
non poteva aver più sfiga.

“Sta svanendo il suo potere,
non le restan, Cavaliere,
che due opzioni: o dritto in cella
o ad Antigua con la bella!”

blog MicroMega, 16 febbraio 2013

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