L’ultimo saluto

Il sistema Napolitano: garante della partitocrazia (e dell’inciucio)
(il Fatto Quotidiano, 2 gennaio 2015)
“Comunque resterò vicino”.
(ibidem)
Ora Napolitano vuole un erede che gli somigli.
(ibidem)
La Carta maltrattata in nome di un unico valore: il governo.
(ibidem)
Così il governo cancella i reati per l’evasione e la frode fiscale.
Il sottosegretario: “Norma scritta male, sana anche le ruberie più gravi.
(il Fatto Quotidiano, 3 gennaio 2015)

L’ultimo saluto

Fine dell’anno, parla il Presidente
e a tutti fa ciao ciao con la manina,
si toglie dalle palle finalmente
dopo averci portati alla rovina.

“La costituzional normalità
ritorna a questo punto nel Paese,
ma la violai per la stabilità”
ha detto agli italiani il Vecchio Arnese.

Della stabilità la prova è Letta
col suo governo morto ancora bambino
grazie alla vile e ignobile staffetta
con Pittibimbo, il guitto fiorentino.

“L’auspicio di un avvio delle riforme
si è andato realizzando col toscano…”
che ha avuto il merito, non grande, enorme
di fare comunella col caimano

che sarà pure un vero delinquente
che ha truffato alla grande il suo Paese,
ma diventò Papà Costituente
grazie a Re Giorgio ed alle larghe intese.

Con il Senato delle autonomie
diventeranno presto senatori
gli autori di maneggi e ruberie
i qual saran pertanto gli elettori

dei Capi dello Stato del domani.
Così della Nazion sull’alto seggio
potran vedere i poveri italiani
qualcuno che di Giorgio è pure peggio.

L’Italicum, la legge elettorale
studiata dalla Boschi e da Verdini
con l’aiuto regal del Quirinale,
farà di noi dei sudditi tapini

del cosiddetto Team della Nazione.
Con alti premi e false preferenze,
di nuovo contro la Costituzione,
sarà ducetto il Nostro di Firenze.

Eppure è soddisfatto il Presidente
poiché ci lascia proprio in buone mani:
“E’ vero, c’è il degrado dell’ambiente,
consumi e produzion sono da nani,

della famiglie il reddito va giù,
si perdon tanti posti di lavoro,
lavora sempre men la gioventù,
c’è il debito che sal, ma di straforo

poiché nessun ne parla, sai com’è…,
ma con il Bomba che l’Italia guida
in un semestre sol cambiò la Ue
e con l’Europa abbiam vinto la sfida”.

“E’ vero che la criminalità
che vien dal mondo sotto sopra sale,
ma Renzi il sotto bonificherà…”
con il sopra che resta criminale

in attesa dell’anticorruzione,
mentre è risolto il falso nel bilancio
con gli sconti a favor dell’evasione
decretati con natalizio slancio.

Ha fatto una promessa il Presidente
che molti han preso come una minaccia:
“Vicino a voi sarò sempre presente!”
“Scappiam, per fargli perdere ogni traccia!”

L’ultimo monito è per l’erede:
“Spero che il nuovo Capo dello Stato
con la Costituzione sotto il piede
continui nel disastro che ho causato”.

blog MicroMega, 5 gennaio 2015

Bello ciao

Perché Napolitano ha già deciso di lasciare il Colle alla fine dell’anno.
(la Repubblica, 8 novembre 2014)
Via alla battaglia del Quirinale.
(la Repubblica, 9 novembre 2014)
Emanuele Macaluso: “Non gli si possono chiedere altri sacrifici”.
(ibidem)
Re Giorgio saluta.
(il Fatto Quotidiano, 9 novembre 2014)
Napolitano: “Dimissioni? I limiti del mandato erano noti”.
(la Repubblica, 10 novembre 2014)
Smetto quando voglio.
(il Fatto Quotidiano, 11 novembre 2014)
Dimesso a metà, così il Colle ricompatta i “Nazareni”.
(ibidem)
Italicum. Il premier: “Sì definitivo a marzo, così potrò chiedere a Napolitano di restare”:
(la Repubblica, 13 novembre 2014)
Berlusconi: Ho salvato la faccia e l’unità del partito. Con il Pd dirò la mia anche sul Quirinale”.
(ibidem)

Bello ciao

Viviamo in un Paese sfortunato
che è sempre stato oggetto di iatture,
così è avvenuto spesso nel passato,
così avverrà pur nelle età future.

Terremoti, barbariche invasioni,
inondazioni, frane, pestilenze,
governi Renzi, Letta e Berlusconi,
crolli, attentati, ignobili eminenze,

guerre civili, economia in rovina,
leggi razziali, mafia, dittatori…,
ma una nuova disgrazia si avvicina,
capace di ferire i nostri cuori:

le dimissioni di Napolitano.
Si sa che quanto prima le darà,
che il triste giorno ormai non è lontano,
ma il non sapere quando è crudeltà.

Ne parlano i giornali di ogni parte
ed i commentator di ogni colore,
gli amici suoi ed i marzian su Marte,
ma il Presidente va al rallentatore.

“Non abbiam proprio nulla da smentire
e nulla c’è neppur da confermare.
L’ultima decisione spetta al Sire!”,
inutile piantar tante cagnare.

Restare ancor sul trono è faticoso,
ma l’andarsene senza risultato
avrebbe ahimè un effetto disastroso
sulla storia del Capo dello Stato.

Chi fa il padrone dell’esecutivo,
del Parlamento e del Csm,
chi coi suoi moniti è sempre attivo,
chi fa e disfa governi lemme lemme,

chi detta legge sia sulle riforme
che sulla nuova legge elettorale,
chi ha imbalsamato questo inciucio enorme
fra il caiman, per sentenza criminale

e il giovane arrogante ch’è il suo erede,
chi fa il monarca e non il presidente,
a quanto pare proprio non si chiede
se il suo preannuncio, chiaro ma silente,

non sia dannoso assai per il Paese.
Ogni azione politica è legata
a questa decision del vecchio arnese
e la Costituzion viene violata.

Non è che il Presidente stia aspettando
un qualche risultato purchessia,
anche il più misero, il più nefando,
per finger da vincente di andar via?

Non è che stia cercando, zitto zitto,
il degno successore di se stesso
il quale, condannando ogni conflitto,
eternerà l’inciucio che c’è adesso?

A noi può già bastare quanto ha fatto,
la generosità del suo ritorno
nonché del Nazaren l’orrendo patto
e non vediamo l’ora arrivi il giorno

in cui potremo dir con deferenza:
“La ringraziamo, egregio Presidente,
per questi nove anni, una presenza
che non rimpiangeremo certamente!”

blog MicroMega, 21 novembre 2014

Re Mida non abita più qui

izneR oettaM.
(il Fatto Quotidiano, 4 novembre 2014)
“Il patto del Nazareno sta scricchiolando”. Renzi apre a M5S e Lega.
(la Repubblica, 7 novembre 2014)
Capodanno, l’ultimo discorso per colpa di Renzi, B. e Clio.
(la Repubblica, 9 novembre 2014)
Renzi, ultimatum a Berlusconi.
(la Repubblica, 10 novembre 2014)
Berlusconi alla resa dei conti con Fitto.
(ibidem)
La Ue avverte l’Italia: pronti alla procedura.
(ibidem)

Re Mida non abita più qui

Com’è cambiato il tosco fanfarone
da quando trasformava tutto in oro
quel che toccava col suo far gigione
e far Re Mida era il suo lavoro.

La trasparenza e la democrazia
promise con estrema sicurezza,
la partecipazion, la pulizia
ci garantì con massima certezza.

“Sol colpa mia sarà se falliremo!
Se non avremo buoni risultati
me ne ritorno a casa…Li otterremo!”
Soltanto nove mesi son passati

e lo statista, ormai fatto macchietta,
ogni giorno moltiplica i nemici,
combina quanto ha combinato Letta
e i dì di Monti fa sembrar felici.

Promesse al vento, logorrea smodata,
rancorosa arroganza, tanti flop,
buchi nell’acqua, slogan a cascata
ed una delusione giunta al top.

Dopo il grande trionfo nell’Europa,
con meno voti d’un Walter perdente,
pur se ogni dì col quarantun si dopa
si fa tanti nemici incautamente:

costituzionalisti, sindacati,
mezzo Pd, tutti i lavoratori,
senator, Della Valle, magistrati.
A suo favore son gli imprenditori,

Marchionne in testa, il caiman, Verdini
le giovani leopolde, i suoi lacché,
coi loro manganelli i celerini
nonché Napolitano, nostro Re.

Governa come governò Benito
con il Porcellum che gli dà una forza
come avesse ottenuto un plebiscito,
ma in verità è solo una scamorza.

Malgrado le fiducie ed i decreti
da approvare che piaccia o che non piaccia,
nonostante i ricatti consueti
dei servitor: “Occhio, il Pd ti caccia!”,

sta in piedi con l’aiuto del caimano,
per il momento ancora un delinquente
nonché del senza quid Angelo Alfano
che si finge di Silvio concorrente.

Or le cose si stanno complicando:
il semestre europeo sta per finire,
ma, malgrado l’impegno memorando
di cambiar tutto quanto, si può dire

che il fiorentin non ha cambiato niente
e vive col terror che all’improvviso
dall’Europa gli arrivi un gran fendente
che metta in luce i trucchi del Narciso.

Il caimano, compagno di merende,
sta purtroppo invecchiando a vista d’occhio
e le sberle che in Forza Italia prende
minacciano l’accordo con Pinocchio.

Il suo sponsor che siede al Quirinale
sembra ormai logorato dall’attesa
di riforme e di legge elettorale
e dalla tarda età che assai gli pesa.

L’eroismo del suo doppio mandato
a quanto par non è servito a nulla
e dopo Monti e Letta l’han fregato
il bullo Renzi con Boschi, la bulla.

Meglio fare i bagagli e traslocare,
prima che tutto crolli intorno a lui,
con l’adorata Clio in riva al mare.
Ritorneranno dunque i tempi bui

od allo specchio Renzi si dirà:
“L’uomo solo al comando, ahimè, falli?”
Fra gli schiamazzi dei quaraquaquà
lontan si sente già qualche cri cri.

blog MicroMega, 10 novembre 2014

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