Let’s tweet again

Manovra, sotto l’Imu niente, a parte i tagli e le misure spot.
(il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2015)
Aumento mancia agli statali: 8 euro al mese.
(ibidem)
Slide, tweet e buone notizie. A Palazzo Chigi va in scena il marketing del turbo banditore.
(la Repubblica, 16 ottobre 2015)
Non solo fantasma, la manovra è anche fuori legge.
(il Fatto Quotidiano, 20 ottobre 2015)
Così il controllo del riciclaggio sarà più difficile.
(il Fatto Quotidiano, 21 ottobre 2015)
Affitti e autotrasporti, porte aperte al nero.
(il Fatto Quotidiano, 22 ottobre 2015)
Manovra, asili e Sanità: in arrivo la batosta di Renzi.
(il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2015)
Gran Macelleria Manovra: in Senato arriva solo lunedì.
(il Fatto Quotidiano, 24 ottobre 2015)

Let’s tweet again

Legge di stabilità,
venticinque tweet…voilà!
Slogan, claim, brand, paroloni,
renziting da fanfaroni,

marketing alla toscana
di ascendenza americana,
fatto di chiacchiera pura
che usa per punteggiatura

solo punti esclamativi
molto in uso fra i creativi
con lo spirito impostore,
come il turbo banditore.

A ogni tweet la slide adatta,
colorata: blu, scarlatta,
rosa shocking o arancione,
piena di notizie buone

e di magiche virtù.
#èl’italiaconilpiù
che dà a tutti gli italiani
il destino fra le mani

per cui la stabilità
la fiducia produrrà.
Che la legge non sia pronta,
è una cosa che non conta.

Che sol dopo dieci giorni
il Tesoro ce la sforni
e la porti al Quirinale,
è del tutto naturale.

Che vi arrivi a pezzettini
come un puzzle da bambini
che incazzar fa il Presidente,
è del tutto indifferente.

Che sia poi molto cambiata
dalla bozza un dì approvata
dal Consiglio dei ministri,
nessun v’è che lo registri.

Che avvantaggi gli evasori,
i padron, gli imprenditori,
il pagar l’affitto in nero,
delle slot machine l’impero,

che trascuri i pensionati,
che danneggi gli ammalati
con i tagli sanitari,
che con i tagli lineari

gravi sugli Enti locali,
che sbeffeggi gli statali
con aumenti barzelletta,
è di Renzi la ricetta

e perciò non può stupire,
perché quel che dice il Sire
in Italia è ormai vangelo.
Sul doman si stenda un velo:

grazie a Re Napolitano,
all’ignobile toscano
ed alla stabilità
un doman non ci sarà.

blog MicroMega, 26 ottobre 2015

Dal garofano al giglio magico

Arraffael.
(il Fatto Quotidiano, 18 ottobre 2015)

Dal garofano al giglio magico

L’han chiamato Berluschino,
ma da sosia di Bettino
certamente non sfigura,
quasi uguale, addirittura.

Oggidì e trent’anni fa
in assai giovane età
ecco i nostri due compari
del partito segretari.

Due politici aggressivi,
disinvolti, sbrigativi,
sbruffon, bulli, baldanzosi,
arroganti e presuntuosi.

Sempre avversi al Parlamento
sia d’ostacolo che lento.
Ostil ai contro poteri:
giornalisti battaglieri,

sindacati, oppositori
e piemme indagatori.
Contro saggi e intellettuali,
detti un dì “dei miei stivali”

con disprezzo da Bettino,
mentre il guitto fiorentino
li chiamò professoroni
nonché gufi coi suoi cloni.

Di sinistra sedicenti,
ma in realtà destri fetenti
circondati da stilisti,
riccon, giovani affaristi,

da damazze e nobilastri
sempre in vena di disastri.
Come capi di governo
cantor d’ottimismo eterno,

di sviluppo, di ripresa,
sempre lì, ma sempre attesa
da chi nella merda arranca.
Campion in camicia bianca

che confondono il privato
con il senso dello Stato,
l’un con Bobo e Pillitteri,
come Craxi l’altro ieri,

l’altro, il mentitor brighella,
con il babbo e la sorella.
Ambedue contro il partito
con destrezza convertito

in club di lacchè, questuanti
e di femmine adoranti:
giglio magico di qua
e garofano di là.

Del poter la bulimia
li ha portati sulla via
di pinguedine accentuata.
Per entrambi una brigata,

non di alpini con i muli,
ma di servi, leccaculi,
bambole d’aspetto bello:
le Boniver, le Cappiello,

le Madia-Boschi-Moretti.
Ugual per i due soggetti
la grandeur che il volgo acceca:
la piramide Panseca

quando Craxi stava in tolda
ed adesso la Leopolda
e l’aereo del ducetto.
Per i due stesso difetto:

stare a sbafo a casa altrui.
Craxi al Raphael, tempi bui,
Matteo Renzi chez Carrai,
l’uomo che i salvadanai

colma per il fanfarone.
L’un di Silvio testimone
alle nozze con la Lario,
Renzi dell’ottuagenario

lo spregevole figlioccio,
fin da quando era un bamboccio
con il culo nell’ovatta.
Ora Renzi ce l’ha fatta

a arrivare all’apogeo,
ma al confronto con il reo
e con Craxi Benedetto
è il peggiore del terzetto.

blog MicroMega, 23 ottobre 2015

La panzana delle Unioni civili

Io, lei e loro.
(il Fatto Quotidiano, 1 ottobre 2015)
Unioni civili, scontro premier-Alfano.
(la Repubblica, 13 ottobre 2015)
Il “risultato” di Renzi: i cattolici fermano ancora le Unioni civili.
(il Fatto Quotidiano, 13 ottobre 2015)
Unioni civili in aula e sulle adozioni subito lite con l’Ncd.
(la Repubblica, 14 ottobre 2015)
Le finte Unioni e i soldi veri.
(il Fatto Quotidiano, 14 ottobre 2015)

La panzana delle Unioni civili

Ma da quanto questi guitti
parlan di civil diritti?
“Se al governo arriverò
entro cento dì farò

una legge. E’ necessaria
e mi viene l’orticaria
a veder che solo noi
alziam ponti levatoi

contro le coppie di fatto.
Dei bigotti me ne sbatto!”
Diventato poi premier,
tutto fece meno che

mantener quanto ha promesso.
Angelin gli è stato appresso
con ricatti da bigotto
e il bugiardo giovinotto

con la Boschi sua diletta
si è scordato di aver fretta.
“Entro marzo” la promise
ed in marzo poi sorrise

e corresse: “In primavera”,
ma non era cosa vera.
In aprile disse: “A maggio”,
poi l’astuto personaggio,

giocoliere delle date,
la promise entro l’estate.
La diletta dal suo scanno
annunciò: “Entro quest’anno”,

precisando giorni fa:
“In ottobre, alla metà”.
Metà ottobre è già arrivata
e la cosa è ritardata,

“Entro l’anno” per la Boschi.
Ma, si sa, son tempi foschi:
con la legge finanziaria
che i programmi manda all’aria

già del sedici si parla.
Non c’è fretta di vararla.
Con il Sinodo che al Papa
fa venire il mal di crapa

è opportuno rimandare.
Poi vien l’anno giubilare
e sarebbe grave offesa
verso nostra Madre Chiesa,

le parole dei vangeli
ed il gregge dei fedeli
consentire a coppie gay
di due lui o di due lei

di imitare un matrimonio
con azione da demonio.
Non parliam delle adozioni…
Poi verranno le elezioni

per il sindaco di Roma
e il Pd, partito in coma
di fantasmi derelitti,
con la legge sui diritti

perderebbe molti voti
dei suoi elettor devoti.
Perciò, cara Cirinnà,
questa legge non si fa

per un anno per lo meno.
Matteo Renzi tira il freno
mentre mente a più non posso,
Monna Boschi accende il rosso,

godon Giovanardi e Lupi:
son tornati i tempi cupi
di un poter falso e bigotto.
E digiuna Scalfarotto.

blog MicroMega, 14 ottobre 2015

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