Parla Mister Duepercento

Renzi. “Così il governo calpesta la Costituzione. Faccia un decreto vero e il Parlamento lo voti”.
(il Fatto Quotidiano, 28 aprile 2020)
La golpubblica.
(il Fatto Quotidiano, 29 aprile 2020)

Parla Mister Duepercento

Cianciano a giorni alterni i due cazzari
ed il 28 aprile, giorno pari,
è il turno del toscano pifferaio
il qual partito da burattinaio

a imitazion di Silvio Berlusconi
adesso è il burattino dei padroni.
Il suo bersaglio resta sempre quello:
fare di Conte carne da macello.

Mentre ogni dì ne muoion quattrocento
ed i contagi son sempre in aumento
la fase due è in cima ai suoi pensieri
da fine marzo e non solo da ieri.

“Apriamo tutto!” è il demenziale motto
che continua a lanciare il giovanotto.
“I cinema, i teatri, le palestre,
parchi, musei, qualche circo equestre,

le fabbriche, i negozi, i ristoranti,
le chiese, i bar ed ovvio i camposanti!
Dobbiamo aprir le scuole e a metà maggio
tutti fuori di casa, tutti in viaggio”.

“Conte calpesta la Costituzione!”
arriva a blaterare il fanfarone
che l’avrebbe abolita bellamente
se non avesse detto No! la gente.

“I tecnici, gli esperti, gli scienziati?
Parlino pur, ma non vanno ascoltati.
Che c’è il coronavirus dice un saggio?
Tu, da politico, non sei il suo ostaggio

e il tuo dovere è prender decisioni.
Apri tutto, lo vogliono i padroni!”
“Guardare gli indici di gradimento
vuol dir del proprio ruolo il tradimento:

vanno difesi i posti di lavoro
e se ci son più morti mi addoloro!”
“La libertà di culto è garantita,
vale la messa il rischio della vita

e prender l’ostia dalla man di un prete
è meglio del mojito del Papeete.
Conte che non rispetta il Concordato
alla prima occasione va cacciato!”

“La libertà non vuole un funerale,
basta con il lockdown che ci fa male:
mascherina ed un metro di distanza
e poi fa quel che vuoi senza esitanza.

Mamma, papà, ex coniuge o cugino?
Barbiere o confessor benedettino?
Morosa stabile o saltuaria?
Vacanza itinerante o balnearia?

Bar, ristorante oppure pizzeria?
Son solo cazzi nostri. E’ una follia
dover aver la certificazione
da presentare a qualche pizzardone!”

“Laureato con tesi su La Pira,
non posso che essere soggetto all’ira
nel veder che la Costituzione
vien manomessa da qualche cialtrone.

Io quando da cialtrone ci ho provato
con il voto son strato massacrato.
Facciamo uscir di casa gli italiani
e poi con Bellanova e i miei scherani

usciremo da questa maggioranza
per ridare all’Italia la speranza!”
Ed ecco all’orizzonte il Cavaliere,
di Forza Italia le sbandate schiere,

Carlo Calenda, Toti, Gianni Letta
e di Gelli sol una immaginetta,
ma Il patto di rinascita è già pronto.
Attenzione, democrazia al tramonto!

blog MicroMega, 30 aprile 2020

Renzi, dopo il picco la discesa

Il secondo tragico Renzi (all’1,9 per cento).
(il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2020)
La renziana commedia di Carlo Cornaglia Aliberti editore 2016

Renzi, dopo il picco la discesa

Per il tosco fanfarone
del consenso l’ossessione
è un problema esistenziale:
super ego quando sale

ed autor di mosse orrende
allorché il consenso scende.
Partì sindaco a Firenze
ed in tre, quattro sequenze

azzerò i suoi concorrenti
con primarie, tradimenti
e spinton di Giorgio Re
fino a diventar premier.

Con programma eccezionale.
Nuova legge elettorale.
Stop alle pensioni d’oro.
Un Jobs Act per il lavoro.

Scuola buona e foraggiata,
soprattutto la privata.
Alt a mafia e compagnia.
Stop alla burocrazia.

Grande lotta all’evasione.
Stupro alla Costituzione
con Senato più efficiente.
Più rispetto per l’ambiente.

Basta col falso in bilancio.
Per i gay fiori d’arancio.
Più attenzione al cittadino.
A chi ha fame pane, vino

e bistecche da sei etti
grazie ad Oscar Farinetti.
Furon tanti i creduloni
e il campione dei bricconi

è arrivato in quel momento
al quaranta e più per cento.
Ma si sa, fra il dire e il fare
sempre c’è di mezzo il mare.

Il governo fa da balia
alla legge Sblocca Italia,
un aggeggio che consente
la rovina dell’ambiente.

La sua legge elettorale,
anticostituzionale,
è un porcellum trasformato
in maial beneducato.

Il Jobs Act di quel briccone
è il trionfo del padrone:
“Via l’Articolo diciotto,
pochi soldi e fai fagotto!”

La Giustizia? Eccola qua!
La responsabilità
civil per i magistrati
che saranno processati

e i prescritti delinquenti
diverran tutti innocenti.
Poi la Buona scuola appare:
la riforma del compare

fa dei presidi i padroni
con frustino e stivaloni,
una scuola autoritaria.
La riforma sanitaria?

Tagli a medici, ospedali,
visite e medicinali.
Infin la Costituzione
fu nell’occhio del ciclone,

ma l’Italia disse:”No!”
e il cialtrone licenziò.
Dopo un anno si è votato
e il quaranta è diventato

un ridicolo diciotto.
Non contento il giovanotto
col suo No! spedì i grillini
fra le braccia di Salvini.

Poi fu sol grazie al mojito,
al Papeete e alle infradito
che il padan si è suicidato
e il boy scout è ritornato

al timon, ma non da solo.
Non gli basta. Tenta il volo
inventando Italia viva
per tornare all’offensiva.

Un trionfo: è al tre per cento
nei sondaggi. Non contento
va all’attacco del governo:
ogni giorno un nuovo inferno

con minacce, sabotaggi,
con ricatti ed arrembaggi.
Giunge a vertici sublimi:
piace men di Vito Crimi

e sprofonda all’uno e nove,
tutto intento a far le prove
per raggiungere lo zero.
Una prece, un fiore, un cero.

blog MicroMega, 10 aprile, 2020

La voce del padrone

Pliiiss to my frend”, il gran “tiater” di Renzi sulla Cnn.
(il Fatto Quotidiano, 17 marzo 2020)
Corona virus. Renzi controcorrente: apriamo, col virus bisogna convivere.
(Avvenire, 28 marzo 2020)
Quoziente zero.
(il Fatto Quotidiano, 29 marzo 2020)

La voce del padrone

Parlar male dell’Italia?
E’ una cosa che lo ammalia.
Parlar male del governo?
Con gran gioia e grande scherno.

Parlar male del premier?
E’ più dolce di un bignè.
Giorni fa alla Cnn
col suo inglese non indenne

mise in guardia il mondo intero:
“Se l’Italia è un cimitero
è il governo che ha sbagliato
ed ha sottovalutato

questo virus sconosciuto,
troppo tempo si è perduto!
Se non fate i nostri errori
riuscirete a starne fuori.”

Il toscan grillo parlante
col suo ego tracotante
e i suoi sfoghi fanfaroni
ha stancato i giornaloni

che lo fanno stare zitto.
Angosciato, il tosco guitto
si è rivolto con ardire
nientemen che all’Avvenire

il qual con pietà cristiana
veramente sovrumana
ha lanciato Renzi in scena:
“Basta con la quarantena

o la vita n’è sconvolta
ed arriva una rivolta,
canti e suoni sui balconi
diverran presto forconi

con la speme trasformata
in protesta disperata!”
Dei padroni il servitore
blatera senza pudore:

“Basta braccia al sen conserte,
Pasqua con fabbriche aperte
e una gran scossa fiscale
per il lucro padronale!

Dopo Pasqua stop agli ozi!
Tutto deve aprir: negozi,
bar, parrocchie, ristoranti
e una manna di contanti

giunga a pioggia a chi n’è senza.
Mutui? C’è la Provvidenza
come per bollette e tasse”.
E se ancora non bastasse:

“Scuole aperte il quattro maggio!
E’ il momento del coraggio,
non della burocrazia.
Moduli e permessi: via!

Meno certificazioni
e per tutti più tamponi,
una punturina al dito
e il controllo è garantito!

Maschere, gradualità
ed il metro che si sa
saran l’assicurazione
contro il virus mascalzone”.

Giungon tal pareri accorti
col feral record dei morti,
mille, in cerca di una tomba
mentre a cazzo ciancia il Bomba.

Più che il Bomba questo è un bamba
e un dottore molto in gamba
serve al baldo giovanotto.
“Pronto, hello, 118?”

blog MicroMega, 2 aprile 2020

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