Il pastorello di Fatima

Il pastorello del Papeete
(il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2021)
Benedetto Salvini, non andare in giro a pregare per conto mio o a mio nome
(ibidem)
Verso la federazione. Guerra interna a Forza Italia.
(il Fatto Quotidiano, 6 giugno 2021)
B al Colle è un vero scandalo e i tre giornaloni stanno zitti
(il Fatto Quotidiano, 18 giugno 2021)

Il pastorello di Fatima

Per Salvini pur con le acrobazie
i sondaggi non sono sinfonie
e fanno prevedere qualche intoppo
poiché Giorgia Meloni va al galoppo.

Il far l’opposizione al mago Draghi
in termini di voti par che paghi
ed è in pericolo la leadership.
Si fionda a Fatima il nostro vip

e a Maria Vergine lancia un appello
nelle vesti del quarto pastorello.
Tre ceri accende con le proprie mani,
due per i figli ed un per gli italiani

e supplica la Vergine Maria:
“Aiutami a evitar che quell’arpia
nei sondaggi continui ad aumentare.
Se mi supera vuole diventare

il capo della destra al posto mio
e al premierato dovrei dar l’addio”.
“Presto fatto – la Vergine gli spiega –
Se aggiungi Forza Italia alla tua Lega

la Meloni non ti raggiunge più
e il capo della destra resti tu!
Fa una federazion col Cavaliere
e non avrai più nulla da temere.

Tieni conto che è un po’ rincoglionito
e accetterà di certo a primo acchito
se gli doni un rosario benedetto
e una promessa di sicuro effetto:

che diverrà il capo dello Stato
anche se è un delinquente patentato”.
Soddisfatto Salvini torna a Roma
e per dirla con finanziario idioma

lancia un Opa sul team del Cavaliere
e dei fantasmi delle antiche schiere
e promette l’ascesa al Quirinale
al gran campione di evasion fiscale.

Il caiman presidente diverrà?
Dice il proverbio: “Chi vivrà vedrà”,
ma da quanto si è visto fino ad ora
non potrem che finire alla malora.

blog MicroMega, 25 giugno 2021

Salvini fa Salvini

Salvini ora sogna i sovranisti d’Europa con Orbàn e Kaczynski.
(la Repubblica, 10 marzo 2021)
Salvini con Orbàn sogna l’ultra destra Ue. “Noi il Rinascimento”.
(la Repubblica, 2 aprile 2021)
Il disagio di Giorgetti e della Lega di governo: “Così Salvini ci spiazza”.
(la Repubblica, 4 aprile 2021)

Salvini fa Salvini

Il lupo perde il pelo, non il vizio,
l’Europa di Salvini è un artifizio.
Entrato nel governo europeista,
in fondo al cuor rimane sovranista

e per il compleanno il capitan
si fa il regalo di Kaczynski e Orbàn:
“Lavoriam con polacchi ed ungheresi
a un nuovo gruppo che in Europa pesi,

lontan dal Ppe, banda di ometti
che coi sinistri tien contatti stretti.
Con il Front National della Le Pen
di sovranisti Ue faremo il pien!”

Salvini vola a Budapest contento
di annunciare il suo neo Rinascimento
che in concorrenza con l’altro Matteo
non è saudita ma bensì europeo.

“Il nostro eroe – lo definisce Orbàn –
che tutti gli immigrati tien lontan!”
Giorgetti che voleva il Ppe
viene costretto a fare marcia indré:

la Lega che in Italia è europeista
all’estero rimane sovranista.
Un partito di lotta e di governo:
da un lato l’ex ministro dell’Interno

che nel governo fa l’oppositore
con un casin ogni ventiquattr’ore.
Un giorno dice ch’è tutto da aprir,
nel secondo non molla il Copasir,

il terzo giorno impone un bel condono,
il quarto vuol Fontana assiso in trono.
Mentre fa il premier di un governo ombra
sogna il Papeete con Draghi che sgombra

e ghiottone festeggia la pasquetta
con pan, cipolla, asparagi e pancetta.
Dall’altro lato il mediator Giorgetti
che in linea col governo dei perfetti,

i cervelloni messi insiem da Draghi,
fa ‘sì che ogni casin non si propaghi
e spiega a Mario, fra leccate e inchini:
“Che ci vuoi far? Salvini fa Salvini!”

In mezzo stanno Draghi, il salvatore
ed un alpino, l’affabulatore:
un general che torna colonnello
perché i vaccini mancano all’appello.

blog MicroMega, 14 aprile 2021

Prima gli europei!

“Prima gli europei!”

Con Renzi, Draghi e Sergio Mattarella
alla fine il sistema si ribella
e azzera Conte coi suoi giallo rosa.
Ritorna la melassa appiccicosa

che prigionier ci fa della finanza:
arriveranno soldi in abbondanza
e la loro gestion tocca ai padroni.
Il presidente non ha esitazioni:

“L’alto profilo d’un governo Draghi,
il miglior fra i migliori nostri maghi,
richiede una policroma ammucchiata!”
Nessuno fa domande, nessun fiata.

Draghi spiega: “Governo europeista,
deve saperlo chi si mette in lista”.
Il più svelto è Salvini, il poltronaro;
“L’Europa? È sempre stata il nostro faro!”

Chi con la Ue è sempre sceso in guerra
le frasi storiche lesto sotterra.
“Nell’Unione europea viver crediamo
ma in un gulag sovietico noi stiamo!”

“A Bruxelles sono peggio dei fascisti,
una banda di sordidi affaristi!”
diventano “Noi siamo per la Ue!
Migliore soluzion certo non c’è!”

“Come confini abbiam quelli europei.
A Karola i migranti, faccia lei!”
Non più selfie col cibo dall’Italia,
sol quello dall’Europa ormai lo ammalia.

I wurstel, non la cima col ripien.
Non la pastiera ma la tarte tatin.
Non più la pizza margherita in teglia,
adesso preferisce la paella.

Non più le sette salse col bollito,
ma una porzion di bacalhau frito.
All’improvviso, in un battibalen
Orban addio! Saluti alla Le Pen!

Ben vengan la Boldrini e la Rackete.
Addio alla bella spiaggia del Papeete,
or gelide e spettral spiagge fiamminghe.
No infradito ma sneakers con le stringhe.

Saluti alle baldracche leopardate,
or solo nordiche ben più arrapate.
I passi di Salvini son perfetti
ma c’è un problema e ha il nome di Giorgetti.

È lui che fa politica europea,
è lui che sa infiammare la platea
di padroncini e di partite Iva,
è grazie a lui se tanta grana arriva.

Un Salvini europeo non serve a nulla,
val sol se con la ruspa si trastulla.
Se la ruspa non serve addio Salvini!
Val come l’ultimo dei meneghini.

15 febbraio 2021

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