Il nuovo Manifesto del Pd

I saggi del Pd si buttano a sinistra, i riformisti si allarmano. Che fare?
(Domani, 2 dicembre 2022)
I gattopardi del Pd al varco. Cambi il segretario purché nulla cambi.
(la Repubblica, 2 dicembre 2022)
Pd, non bastano 87 saggi: dem a pezzi su lavoro e armi.
(il Fatto Quotidiano, 3 dicembre 2022)
Pd senza bussola fra Blair e Togliatti. Il nuovo manifesto nasce già morto.
(Domani, 6 dicembre 2022)
Maurizio De Giovanni: “Confronto ombelicale ed elefantiaco. Lascio la costituente di Letta”.
(il Fatto Quotidiano, 17 dicembre 2022)

Il nuovo Manifesto del Pd

Son passati tre lustri e ci risiamo,
gli elettor del Pd son presi all’amo
con la preparazion di un Manifesto
che col Fiat lux! fin ponga al buio pesto.

Hanno invitato ottantasette saggi
che con il copia-incolla e gli aggiustaggi
novella linfa offrano a un partito
che a prima vista sembra già stecchito.

Pur se la squadra par qualificata
l’impresa sembra proprio disperata
poiché il melange fra saggi e gattopardi
ha effetti quanto men dinamitardi.

Il Manifesto di tre lustri fa
per i saggi più saggi fa pietà:
“Illeggibile, bolso, veltroniano,
burocratese, orribile, blairiano,

antipolitico, neoliberista”.
Mezzo Pd, indignato, scende in pista:
“Quei falsi saggi appena messi lì
cambiano la natura del Pd.

Un torsion gauchista qui si mostra,
no alla rottamazion, fermiam la giostra!”
Pur se sconfitto in elezioni a iosa
con tutti ha governato: in giallo-rosa

col premier Conte e Gigi il bibitaro,
con Mario Draghi dell’Italia il faro,
con i fenomenal Salvini e Alfano,
con Calenda, con Renzi, col caimano

ogni volta perdendo più elettori
dal turpe governismo fatti fuori
correndo dritto dritto alla malora.
Ma il vecchio Manifesto vale ancora.

Abbiam vissuto in mala compagnia:
climatiche emergenze, pandemia,
crisi epocali, guerra, recessione
ma il vecchio Manifesto ancor s’impone.

Non vi si deve proferire motto
sulla scelta fra articolo diciotto
od il Job’s Act, fra il vecchio garantismo
od il bieco contian giustizialismo,

fra pubblica finanza o fondazioni
per fornire i partiti di dobloni,
fra sviluppo o decrescita felice,
se il presidenzialismo ci si addice.

Lo scegliere fra queste alternative
porrebbe le correnti sul chi vive
col solito terror di una scissione.
Elencheran perciò sol parolone

con l’accento finale sulla a:
creatività, lealtà, identità,
legalità, social mobilità,
qualità, libertà, comunità,

civiltà, umanità, prosperità,
dignità, altolà alla povertà,
equità, onestà, modernità
ed altre esilaranti amenità.

Sol così approveranno il Manifesto
sia Bonaccini che la Schlein che il resto.
Morale: per guarire le sue bue
è ben che da un Pd ne nascan due.

28 dicembre 2022

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