Gioco di mano, gioco di villano

Evasione fiscale e frode, condono di Palazzo Chigi.
(il Fatto Quotidiano, 3 gennaio 2015)
Frode fiscale, Renzi salva Berlusconi.
(il Fatto Quotidiano, 4 gennaio 2015)
La mano morta.
(il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2015)
Falso in bilancio, la manina e il reato che si annacqua.
(ibidem).
L’emendamento firmato Renzi e gli stessi limiti agli illeciti.
(ibidem)
Alessandro Pace. “La manina di Renzi salva-B è un reato di falso”.
(il Fatto Quotidiano, 17 gennaio 2015)

Gioco di mano, gioco di villano

Con le fanciulle di buona famiglia
che un tempo non mostravano le tette
le madri per dir bene della figlia
spiegavan: “Ha le mani benedette,

all’uncinetto fa tanti centrini,
in cucina è la maga della torta,
con i ferri fa i golf ai nipotini,
ceramiche dipinge di ogni sorta”.

Ebbene, l’ineffabile premier
fu allevato all’antica da mammà
poiché si è visto chiaramente che
con le sue mani sol prodigi fa.

“La manina a favor di Berlusconi,
lo dico espressamente, fu la mia.
Quell’uomo mi riempie di emozioni
e con lui sono in piena sintonia”.

“Ogni volta che stringo la sua mano
dopo avere firmato un patto osceno
mi prende un batticuore molto strano,
come d’amore che non viene meno”.

“Quando firmo la legge elettorale
che finge di ridar le preferenze,
ma in realta è al Porcellum quasi eguale,
salgono del mio cuore le frequenze

al pensiero che Silvio n’è contento”.
“Quando pugnalo Letta all’improvviso
quello che chiaman tutti tradimento
non è che il primo passo al paradiso

dove voglio portar ogni italiano”.
“Quando sbianchetto il nome di Gratteri
per il volere di Napolitano
il qual non vuole aver ministri seri,

e tanto meno poi per la Giustizia,
apprezzo la mia man per il bel gesto
di averglielo proposto con furbizia
certa di sbanchettarlo molto presto”.

“Quando la mano mia firma con slancio,
mentre il cervello pensa al delinquente,
la nuova norma sul falso in bilancio
che sembra nuova ma non cambia niente,

mi prende quasi voglia di baciarla
pensando agli evasor che stan godendo”.
“Quando dell’uomo al Quirinal si parla
dopo che se n’è andato quello orrendo

e la mia man cancella Rodotà
con Zagrebelsky e Prodi Mortadella,
graditi per saggezza e qualità
e scrive Finocchiaro, Mattarella

e Amato, come Berlusconi detta,
mi prende un’emozion grande così
pensando alla mia mano benedetta
ed alla mamma che la costruì”.

Nessuno dice che la sua manina,
che a molti pare quella di un santone,
qualche grave reato, ahimè, combina
e un dì, chissà, lo porterà in prigione.

Prendendogli le impronte digitali
il Ris di Parma ci farà sapere
che stranamente sono tali e quali
a quelle del furfante Cavaliere.

blog MicroMega, 18 gennaio 2015

Monitar, che vale?

Articolo 18, vince Renzi.
(la Repubblica, 30 settembre 2014)
Passo dopo passo, niente dopo niente.
(il Fatto Quotidiano, 30 settembre 2014)
Sulla Consulta è il caos. I franchi tiratori di Fi affondano Caramazza.
(la Repubblica, 3 ottobre 2014)
Italia a rischio bocciatura. Barroso tenta l’ultimo blitz, ma Juncker frena i falchi.
(ibidem)
Cara Mazza.
(il Fatto Quotidiano, 3 ottobre 2014)
Re Giorgio depone il 28. Riina si invita al Colle.
(ibidem)
Monito a vuoto, le Camere azzoppano ancora la Consulta.
(ibidem)
Asse di ferro Renzi-Napolitano, stabilità di governo contro i falchi Ue.
(la Repubblica, 4 ottobre 2014)
Orlando si arrende al Patto. “Niente falso in bilancio”.
Il guardasigilli si piega a Berlusconi: impossibile anche l’autoriciclaggio.
(il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2014)

Monitar, che vale?

Comincia a fare pena il Presidente
che tornò al Colle molto baldanzoso
convinto d’essere l’Onnipotente
e si ritrova come un vecchio astioso

il quale parla, ma non è ascoltato.
Ricorda ancora che all’investitura,
dopo aver tutti quanti ben cazziato,
fu applaudito, osannato addirittura.

Era il segnal di un’ottima partenza,
ma ormai, passati ben diciotto mesi,
constata che ogni ingiusta interferenza
servizi alla Nazione non ne ha resi.

Stretta è la via che porta alle riforme
e il governo non compie gran progressi:
mentre l’Italicum tranquillo dorme,
vive il nuovo Senato in catalessi.

Il vil reato del falso in bilancio,
che han preannunciato mille volte mille,
ha perso ormai l’originario slancio
poiché i destri al governo fan scintille

e non ne vogliono proprio sapere.
E’ in grave stallo l’autoriciclaggio,
non lo vogliono Alfano e il Cavaliere.
Le larghe intese pagano pedaggio…

Lo sblocca-Italia, ahimè, non sblocca nulla:
serve soltanto a rovinar l’ambiente
strozzando ogni controllo nella culla
e a millantar denaro inesistente.

Han finto di concedere alla scuola
qualche quattrino per fare i rappezzi,
ma è chiaro ormai trattarsi di una fola
poiché ne han dati la metà di mezzi.

“Centomila precari assumeremo, –
scompisciandosi ha detto la Giannini –
ma fra un anno, quando i quattrini avremo”.
Saran precari a vita, i poverini.

Per fare la riforma del lavoro,
così che siano tutti quanti eguali,
purtroppo non aiutano coloro
che non ce l’han, con nuovi capitali

ma, abolendo l’articolo diciotto,
lo fanno perdere a chi ce l’ha.
E con questa riforma il ragazzotto
al vero socialismo arriverà.

Per non parlare dell’economia:
discende il Pil, il debito s’innalza,
modificar la Ue fu pura ubbia,
l’Europa inesorabile c’incalza.

“Non si vergogna, illustre Presidente,
dei risultati avuti sino a qui
da un fanfaron che quando parla mente,
con le riforme sempre all’abc?

Ne avesse tratto almen qualche vantaggio…
Dopo il trionfo dei nastri distrutti,
grazie al buon Caramazza e al suo coraggio,
non son più maturati buoni frutti.

Le han bocciatogli amici alla Consulta,
tanto Violante come Caramazza,
e per l’indegna trattativa occulta
la Corte di Palermo la imbarazza

col rischio che Riina e Bagarella
siano al suo fianco lì, sull’alto Colle,
mentre Lei quel che sa non lo spiattella.
Ventotto ottobre, vecchia data folle.

Sarebbe stato meglio, Presidente,
a fine del mandato andare via
ed ora passeggiare fra la gente
con la sua Clio in dolce compagnia”.

blog MicroMega, 6 ottobre 2014

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