Monitar, che vale?

Articolo 18, vince Renzi.
(la Repubblica, 30 settembre 2014)
Passo dopo passo, niente dopo niente.
(il Fatto Quotidiano, 30 settembre 2014)
Sulla Consulta è il caos. I franchi tiratori di Fi affondano Caramazza.
(la Repubblica, 3 ottobre 2014)
Italia a rischio bocciatura. Barroso tenta l’ultimo blitz, ma Juncker frena i falchi.
(ibidem)
Cara Mazza.
(il Fatto Quotidiano, 3 ottobre 2014)
Re Giorgio depone il 28. Riina si invita al Colle.
(ibidem)
Monito a vuoto, le Camere azzoppano ancora la Consulta.
(ibidem)
Asse di ferro Renzi-Napolitano, stabilità di governo contro i falchi Ue.
(la Repubblica, 4 ottobre 2014)
Orlando si arrende al Patto. “Niente falso in bilancio”.
Il guardasigilli si piega a Berlusconi: impossibile anche l’autoriciclaggio.
(il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2014)

Monitar, che vale?

Comincia a fare pena il Presidente
che tornò al Colle molto baldanzoso
convinto d’essere l’Onnipotente
e si ritrova come un vecchio astioso

il quale parla, ma non è ascoltato.
Ricorda ancora che all’investitura,
dopo aver tutti quanti ben cazziato,
fu applaudito, osannato addirittura.

Era il segnal di un’ottima partenza,
ma ormai, passati ben diciotto mesi,
constata che ogni ingiusta interferenza
servizi alla Nazione non ne ha resi.

Stretta è la via che porta alle riforme
e il governo non compie gran progressi:
mentre l’Italicum tranquillo dorme,
vive il nuovo Senato in catalessi.

Il vil reato del falso in bilancio,
che han preannunciato mille volte mille,
ha perso ormai l’originario slancio
poiché i destri al governo fan scintille

e non ne vogliono proprio sapere.
E’ in grave stallo l’autoriciclaggio,
non lo vogliono Alfano e il Cavaliere.
Le larghe intese pagano pedaggio…

Lo sblocca-Italia, ahimè, non sblocca nulla:
serve soltanto a rovinar l’ambiente
strozzando ogni controllo nella culla
e a millantar denaro inesistente.

Han finto di concedere alla scuola
qualche quattrino per fare i rappezzi,
ma è chiaro ormai trattarsi di una fola
poiché ne han dati la metà di mezzi.

“Centomila precari assumeremo, –
scompisciandosi ha detto la Giannini –
ma fra un anno, quando i quattrini avremo”.
Saran precari a vita, i poverini.

Per fare la riforma del lavoro,
così che siano tutti quanti eguali,
purtroppo non aiutano coloro
che non ce l’han, con nuovi capitali

ma, abolendo l’articolo diciotto,
lo fanno perdere a chi ce l’ha.
E con questa riforma il ragazzotto
al vero socialismo arriverà.

Per non parlare dell’economia:
discende il Pil, il debito s’innalza,
modificar la Ue fu pura ubbia,
l’Europa inesorabile c’incalza.

“Non si vergogna, illustre Presidente,
dei risultati avuti sino a qui
da un fanfaron che quando parla mente,
con le riforme sempre all’abc?

Ne avesse tratto almen qualche vantaggio…
Dopo il trionfo dei nastri distrutti,
grazie al buon Caramazza e al suo coraggio,
non son più maturati buoni frutti.

Le han bocciatogli amici alla Consulta,
tanto Violante come Caramazza,
e per l’indegna trattativa occulta
la Corte di Palermo la imbarazza

col rischio che Riina e Bagarella
siano al suo fianco lì, sull’alto Colle,
mentre Lei quel che sa non lo spiattella.
Ventotto ottobre, vecchia data folle.

Sarebbe stato meglio, Presidente,
a fine del mandato andare via
ed ora passeggiare fra la gente
con la sua Clio in dolce compagnia”.

blog MicroMega, 6 ottobre 2014

Meno quindici

Riforme a rischio rinvio. Il governo punta su Pa e sulla legge di stabilità.
L’Italicum “superato”al Senato dal testo Madia.
(la Repubblica, 9 settembre 2014)
Diritti civili, quanto è timido il “rivoluzionario” Renzi.
(il Fatto Quotidiano, 9 settembre 2014)
I decreti restano al palo. Il Colle attende ancora sblocca-Italia e giustizia.
(la Repubblica, 10 settembre 2014)
Sanità, via ai tagli.
(la Repubblica, 11 settembre 2014)
Renzi ispira meno fiducia e perde 15 punti in tre mesi.
(la Repubblica, 12 settembre 2014)
Bce: l’Italia sempre peggio.
(il Fatto Quotidiano, 12 settembre 2014)
Riforme, scatta il controllo Ue sull’Italia: “Subito lavoro, giustizia e burocrazia”.
(la Repubblica, 13 settembre 2014)
Cottarelli: “Lascio a ottobre, ma i tagli devono continuare”. Dalla Sanità 900 milioni.
(ibidem)
Anche Renzi fa regali al Vaticano.
(il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2014)
La scuola al via senza professori, da Torino a Palermo è già caos cattedre.
(la Repubblica, 15 settembre 2014)

Meno quindici

Siamo a settembre, si ritorna a scuola.
Anche Matteo, il primo della classe,
indossando una bianca camiciola,
corre nell’aula come se volasse,

lieto di ritrovare la maestra
alla qual raccontar la sua vacanza.
Smartphone nella sinistra, iPad a destra,
le mostra selfie e foto in abbondanza.

Qui il giorno del carretto coi gelati,
quelli buoni, con panna artigianale,
nel pieno dell’estate ingurgitati
per rispondere a un orrido giornale.

Là la foto con il secchiello in testa,
non per sembrare un matto in libertà
che in tal modo che è strano manifesta,
ma per offrire gli euro per la Sla.

Poi la serie di foto dell’Iraq
dove è volato in veste di sceriffo
per salvar da un orrendo patatrac
le vittime del perfido Califfo,

rifornendole d’armi arrugginite
che faran tutto meno che sparare
anche perché non sono ancor partite.
In verità Matteo si dà da fare

per evitar che la maestra chieda
se ha fatto i compiti delle vacanze.
Ma la maestra incalza la sua preda
e di salvarsi non ci son speranze.

Per il Senato ha fatto una porcata,
per il lavoro non ha fatto nulla.
La legge elettoral? Se l’è scordata!
Lo sblocca Italia? Lo ha strozzato in culla,

con tre miliardi invece di quaranta.
Centomila assunzioni per la scuola?
E’ solo la Giannini che millanta,
quest’anno neanche un decimo ne arruola.

La crescita? Al momento ancor non c’è
e certamente non arriverà
fino a quando non ci darà la Ue
la tanto attesa flessibilità.

“Hai fatto i compiti sulla Giustizia,
la prescrizione, l’auto riciclaggio
e del falso in bilancio la nequizia?”
“Maestra, c’è un orrendo personaggio

il qual proprio non vuole che li faccia.
E’ un delinquente che mi fa paura
e se dovessi farli poi mi caccia!”
“Di preti e monache hai preso cura?”

“Ho fatto un buon lavoro lì, direi:
i preti pagheran men Imu e Tasi,
alle scuole private ho dato sghei,
sui diritti civili piena stasi

e l’eterologa l’ho rimandata”.
“Per i tagli alle spese come va?”
“A Cottarelli la prima tagliata,
poi conto di tagliar la Sanità!”

La maestra non sembra soddisfatta
e glielo dice molto chiaramente:
“Dopo tante promesse, gratta gratta,
hai fatto poco, per non dire niente…”

“Maestra, mi ci voglion mille giorni
perché alla fine qualche cosa spunti…”
“Caro Matteo, soltanto palle sforni,
comincio a toglierti quindici punti”.

blog MicroMega, 16 settembre 2014

Casella zero

Angelino Alfano. “L’articolo 18 va abolito entro la fine di agosto, è solo un totem anni 70.
Servono atti straordinari.
(la Repubblica, 11 agosto 2014)
Alfano fa il Tavecchio: “Spiagge, basta vu cumprà!”
(il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2014)
Aule a pezzi. “I soldi promessi dal governo? Mai visti”.
(ibidem)
Caro Renzi, l’Italia va disincagliata dalle secche della crisi.
(la Repubblica, 13 agosto 2014)
Expo, il ministro apre al trasloco dei Bronzi. “Deciderà un pool di super esperti”.
(la Repubblica, 18 agosto 2014)
Pensioni nel mirino, ma salve sotto i 2000 euro.
(ibidem)

Casella zero

Per evasion fiscal siam terzi al mondo,
peggio di noi sol Messico e Turchia,
grazie a uno Stato sempre tremebondo
nel curare la grave malattia.

Per libertà di stampa siam finiti
terzultimi in Europa, nientemeno,
nonché nel mondo con Burkina e Haiti.
Il suolo consumiamo senza freno,

ben più del doppio della media Ue,
mentre non investiam nella cultura,
dell’Europa i più avari di dané.
Quarantatre per cento è addirittura

la disoccupazione giovanile,
della Germania cinque volte tanto.
La fuga dei cervelli è in grande stile
e nessun mostra il minimo rimpianto

per quanto abbiamo speso in formazione.
Per la ricerca siamo sotto zero
e le Università fan compassione.
Le imprese son bottin dello straniero

che vien dal Medioriente, dalla Cina,
dal Sudamerica, dalla Corea.
Per corruzion l’Italia è birichina
e dei peggiori abbiamo la nomea

con Bulgaria, Namibia, Grecia e Ruanda
e sessanta miliardi sgraffignati.
L’ingiustizia sociale è ormai nefanda
e dei politici si son stufati

metà italian che al voto fan cucù.
La crescita del Pil è un’illusione,
è il debito che sal sempre di più
come fa la fiscale imposizione.

La crisi dell’Italia sembra tale
che servirebbero riforme vere
e non la truffa costituzionale
concordata fra Renzi e il Cavaliere.

Se son riforme questo neo Senato,
una nuova porcata calderola,
l’eterno inciucio col pregiudicato,
e una falsa elemosina alla scuola,

se son riforme quella alla Giustizia,
fatta sotto il ricatto del caimano
e le cazzate dette con dovizia
dal morto che cammina, Angelo Alfano,

se son riforme i tagli ai pensionati,
gli ottanta euro con un pagherò,
la presa per il cul degli esodati
e i bronzi di Riace per l’Expo,

nell’eterno italian gioco dell’oca
grazie al toscano ciarlatan nocchiero
che solo a ciance le riforme invoca,
siam ripiombati alla casella zero!

19 agosto 2014

Nota. Il sito di MicroMega è in vacanza

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