Referendum, Renzi nel panico: se lo chiede il Pd, non si ritira più.
(il Fatto Quotidiano, 23 giugno 2016)
L’ultima tegola su ottobre. Ora il Sì è per l’Europa.
(il Fatto Quotidiano, 25 giugno 2016)
Renzi diventa il preferito di Draghi, Merkel e Juncker.
(il Fatto Quotidiano, 26 giugno 2016)
Il Signor Stabilità
Quando aveva il vento in poppa
da campione con la coppa
Renzi andava a tavoletta
illustrando la ricetta
con cui la Costituzione
che fa bella la Nazione
si trasforma in abominio.
Col Senato condominio
di condomini briganti
per l’immunità festanti,
ovviamente non eletti,
bensì scelti fra gli abietti
consiglieri regionali.
Con tragitti demenziali
per ratificar le leggi
fra i rimbalzi ed i volteggi.
Con un uom solo al comando.
Con Regioni messe al bando.
Del potere all’apogeo,
la sparò grossa Matteo:
“Da magnanimo premier
offro un referendum che
metta in grado gli italiani
di decidere il domani”,
ma celò che non è un dono
fatto al popolino prono,
ma è la legge che lo impone,
come da Costituzione.
Inguaribile bugiardo.
Poi, giocando anche d’azzardo,
disse: “Vinceranno i Sì
grazie a me, a Boschi e al Pd,
ma, qualora uscisse il No,
a Rignano tornerò
dalle mie persone amate.
Perciò attenti a quel che fate!”
Da giornal, poteri forti,
creduloni malaccorti,
da affaristi e faccendieri,
da politici e banchieri
s’alzò un coro, un inno al santo:
“Matteo devi starci accanto,
tu sei la stabilità!
Con te il Sì trionferà!”
Ma ecco il voto comunale,
più che un voto un funerale:
nel corteo quelli che han vinto
e il Pd che è il caro estinto,
con la scorta di un becchino.
Roma, Napoli, Torino
son la parte più evidente
di un disastro travolgente
con il No che va all’attacco.
Renzi ad evitar lo smacco
cambia subito ricetta:
“Referendum? Non c’è fretta!”,
perché passi la buriana.
Poi, cos’è questa panzana
che abbia detto Renzi un dì
che se perderanno i Si
se ne andrebbe al suo paese
coi ragazzi e con Agnese?
E’ una balla bella e buona:
chi mai lascia la poltrona?
Dir vorrebbe aver fallito,
ma qualcuno ha mai sentito
che Matteo possa sbagliare?
E poi c’è l’ultimo affare,
questa Brexit maledetta
con l’Europa che cinguetta:
“Occhio alla stabilità!”
Grazie a Renzi, eccola qua:
stabili nella melassa.
Coi banchier che fan man bassa
dei risparmi della gente.
Con Re Giorgio onnipotente.
Con il welfare che sparisce.
Col Jobs Act che impoverisce.
La Giustizia che va a troie.
Con le mille mangiatoie
di una casta che imperversa.
La ricerca che si è persa.
Con Capo dello Stato
che da quando si è insediato
di continuo par che dorma.
Con la Boschi che riforma.
Con l’addio alla libertà.
Questa è la stabilità!
Carlo Cornaglia
blog MicroMega, 4 luglio 2016