Il pifferaio di Arcore

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Monti accusa Berlusconi: “Pifferaio magico, tasse colpa sua”. La replica: parole da mascalzone.
(la Repubblica, 15 gennaio 2013)
“Nei prossimi giorni un nuovo contratto con gli italiani.
Abbiamo commesso degli errori, ma i nostri elettori torneranno a votarci”.
(ibidem)
Bugia del giorno. Il caimano: promesse sempre mantenute.
(il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2013)
B e Schettino: la colpa è sempre degli altri.
(ibidem)

Il pifferaio di Arcore

Dodici anni son passati
da che il re dei processati
ebbe un lampo eccezionale:
un contratto elettorale!

Fu di Vespa la regia:
una grande scrivania,
carta in bollo, testimoni
e di palle tre vagoni.

“Gli obiettivi sono cinque:
riduzion di chi delinque,
per il fisco meno tasse,
più lavoro per le masse,

forti aumenti alle pensioni,
ponti, strade e costruzioni.
Tre soltanto ne realizzo?
Vado via, mi polverizzo!”

Così con Vespa notaio
esordì quel pifferaio,
copyright Monti in tivù,
nel magar topi in tribù:

carampane religiose,
malfattor, schiere mafiose,
anzianotti senza denti,
preti e suore dei conventi,

evasori, piduisti,
creduloni, camorristi,
ladri, zoccole, ruffiani,
faccendier, vip vaticani

han seguito il pifferaio,
per promesse marinaio.
E sappiam come finì.
Il signor Ghepensimì

non ha mantenuto un cazzo
e con sordido strombazzo
ne spiegò pure la causa:
magistrate in menopausa

toghe rosse e femministe,
tivù e radio disfattiste,
Corte Costituzionale,
Parlamento demenziale,

alleati, partitini,
traditori come Fini,
Angie Merkel, Sarkozy,
banche crucche e del Malì,

quotidiani, opposizione
e, infin, la Costituzione
fatta da politicanti
con dei vincoli aberranti

per i qual non può un premier
farsi i fatti suoi per sé.
Nonostante ciò che avvenne,
il caiman, quasi ottantenne,

al suo ruolo è ritornato,
imbolsito, restaurato,
non più l’Unto del Signore,
ma ancor grande mentitore.

Gnocche, servi, piduisti,
carampane ed affaristi
a lui tornano entusiasti
in attesa dei suoi guasti

e di scarsi guiderdoni.
Torneranno i creduloni
a seguire il pifferaio.
Ma è successo un grosso guaio

che può l’uomo dei prodigi
privar di Palazzo Chigi,
la vittoria decretando
di un oppositor nefando.

Non lo vuol più Benedetto
e ha un dilemma il poveretto:
o ad Antigua col suo amore
o in galera a San Vittore.

blog MicroMega, 21 gennaio 2013

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