Vladimiro, addio!

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Salvini porta i profughi ucraini “a casa sua”.
(il Fatto Quotidiano, 8 marzo 2022)

Vladimiro, addio!

Quando in febbraio Putin Vladimiro
mette a un tratto l’Ucraina sotto tiro
si affanna per celare l’amicizia
che sbandierò in passato con dovizia.

“Io preferisco Putin all’Europa!”
“Sull’Italia vorrei lanciasse un’opa!”
“Con Putin sempre il buco ha la ciambella!”
“Per mezzo Putin do due Mattarella!”

Sono frasi da far scordare in fretta
come il regalo della statuetta
di Alberto da Giussano a quel titano
e il Savoini a Mosca a cercar grano.

Et voilà, pacifista diventato,
non ha più Vladimiro nominato.
“Sto pensando di andare in Ucraina
per rendere la pace più vicina

e frappormi fra il popolo e le bombe
mentre il pericolo di morte incombe!
Con me la Caritas e Sant’Egidio”.
Di panzane è il normale stillicidio

poiché Matteo vuole di fandonia.
Il sette marzo poi vola in Polonia:
“Ritornerò con vedove e bambini!”
Teresa di Calcutta è ormai Salvini!

8 marzo 2022

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