marzo 2008
Canzoniere
Chi lo fece finì male
“Nella lotta al francescano
non farò mai più il caimano!”
disse il solito malfido
che poi ieri al Palalido
ha smentito quella mossa
e l’ha fatta proprio grossa.
“Il programma che per me
e Gianfranco mio lacché
è un impegno sull’onore,
per quel falso innovatore
ch’è Veltroni è vil cartaccia:
al poter giunto lo straccia,
proprio come io faccio qui.”
E il programma del Pd
strappò Silvio ignobilmente
fra gli applausi della gente.
Queste vil provocazioni
prima ancor di Berlusconi
le hanno fatte già i nazisti.
Or ch’è pieno di fascisti
il cattolico partito,
così Silvio ha definito
il neonato Pdl,
tornan quelle marachelle
che riportano all’antico.
Non per niente Ciarrapico
ha trovato un posto in lista.
Anno primo, era fascista.
Se si strappano le idee
per scaldare le assemblee,
si finisce malamente.
Lo ricordi, Presidente.
9 marzo 2008
Una rondine non fa primavera
Per il boss di Ceppaloni
troppe son le migrazioni:
è una rondine che arriva
se c’è la stagione estiva,
è una rondine che va
non appena freddo fa.
Ha capito il furbacchione
che ci son tante poltrone
quando il tempo volge al bello,
ma si rischia lo sgabello
quando il tempo è brutto assai
e i padron sono nei guai.
Perciò il capo da oratorio,
baciapile migratorio,
ha lasciato Mortadella
e con Sandra, la Nutella,
per aver proficuo il viaggio
fece un bel pellegrinaggio
da san Pio, a Pietrelcina.
“A me ed alla mogliettina –
disse nel pregar l’icona –
fai trovare una poltrona
a due piazze, coniugale…”
Al momento è andata male.
Provò con il Cavaliere
che dà a tutti da sedere:
“Sai, m’intriga il Ppe
e perciò verrei con te…”
“Tu con me? Ne sarei lieto,
ma la Lega ha posto il veto
e son tanti gli invitati
di voi due ben più fidati.”
Provò con la Rosa Bianca:
“Non c’è posto su una panca,
una sedia, un cadreghino?”
“Non per te, – disse Savino
con Baccini e con Tabacci –
torna a Ceppaloni e stacci!”
Provò con Pier Ferdinando:
“Tu di Centro stai parlando
e hai l’appoggio di Ruini.
Noi per te, caro Casini,
siam la giusta soluzione.
Bastan sol poche poltrone
per me, Sandra, mio cognato,
qualche mio raccomandato
ed il Centro… eccolo qua!”
Ma Casini non ci sta:
“Fino a ieri concorrenti,
abbiam storie differenti
e di sedie sei vorace.
No, Clemente, mi dispiace…”
Mentre infuria la procella
della rondine Mastella
porta l’eco il triste grido:
“Padre Pio, trovami un nido!”
19 febbraio 2008
Un passo dopo l’altro
“Chi ha commesso marachelle
anche noi del Pdl
non accetteremo in lista”
disse un Bondi moralista
per rispondere a Veltroni
che bandiva i mascalzoni
dalle liste del Pd.
Dopo il panico, chiarì:
“Con le debite eccezioni:
chi subì le vessazioni
di un politico processo,
ovvio, è nelle liste ammesso.”
Ma di destra i condannati
sempre son perseguitati,
è una cosa che si sa
e perciò…eccoli là:
c’è Berlusca, l’ex caimano
con Dell’Utri, il siciliano,
della Fininvest c’è Sciascia
con Berruti che non lascia,
c’è Farina, il giornalista
per il Sismi sceso in pista
con il nome di Betulla,
c’è chi in Puglia si trastulla
con le norme del diritto,
come Raffaele Fitto.
Ma hanno fatto ancor di peggio,
riesumando un vecchio aggeggio
dal passato più impudico,
quel Giuseppe Ciarrapico
squallido mussoliniano
già andreottiano, già craxiano,
già nostalgico editore,
già potente mediatore
fra un astuto Cavaliere
ed un candido Ingegnere,
già associato alla prigioni
causa giudici demoni.
Per gli affar sempre sul ring:
aerotaxi, catering,
cliniche, stazion termali,
caffè storici, giornali,
borsa, carta all’Unità,
intrallazzi in quantità.
Alla fin del Novecento,
crisi mistica e il convento
rasentò: da fascistone
a adorato fratacchione.
Fu un acrobata ruspante,
un prezzemolo costante
negli affari finanziari
con final fallimentari,
Parmalat, Banco Ambrosiano,
dove lui dette una mano.
Il curriculum è tale
che con mossa eccezionale
l’ha arruolato il Cavaliere
nelle sue voraci schiere
e sarà questo signore
apprezzato senatore.
Per il massimo sconquasso
manca sol l’ultimo passo
per il qual già il piede è alzato:
Silvio capo dello Stato.
11 marzo 2008