6 marzo 2011
“Cavalier, guardi in faccia la realtà!
Il fatto che sia un premier contumace
non sembra tanto bello, in verità,
ma è ben peggio il veder quant’è incapace
di governare una nazion moderna.
Da quindici anni, ormai, Lei cerca scuse
ed alibi incredibili squaderna
per difendersi dalle giuste accuse
d’aver tradito mille e una promessa.
E’ peggio dell’alunno che, trombato,
ne dà la colpa alla professoressa
che tutti i giorni l’ha perseguitato,
al compagno di banco ch’è un monello
e causa di continue distrazioni,
al vecchio zio che a casa fa bordello
seguendo il festival delle canzoni.
Fu la magistratura a aprir la danza,
poi l’Europa con uno stop al dì,
poi fu l’opposizion, con titubanza
e infin Gianfranco Fini che tradì.
Adesso che ha comprato a destra e a manca
ploton di deputati e senatori
le ragioni per cui il governo arranca
son gli errori dei Padri fondatori:
un capo dello Stato che s’impiccia
nelle leggi votate in Parlamento,
una Consulta troppo pappa e ciccia
coi magistrati sempre in gran fermento.
Rifletta, Cavalier, sui tanti errori,
sulla sua più totale inefficienza
e vada in fretta dalle palle fuori,
con cento troie in sana convivenza!”