Lecca lecca

23 gennaio 2011

“Pettegolezzi, polvere, illazioni”.
“Invito a scomparir per il premier”.
“Dei magistrati erotiche ossessioni”.
“Blitz militar”. “La concussion dov’è?”

“Sputtanamento osceno ed eversivo”.
“Bombe a tempo”. “Procure talebane”.
“Vogliam vedere il preservativo!”
“Stupro d’Arcore”. “Chiacchiere, panzane”.

Dei servitor la furia si scatena
nel veder che l’amato presidente
può finire davvero alla catena
per concussione e per trombata ardente.

Rotondi, Stracquadanio, Santanché,
Prestigiacomo, Alfano, Quagliariello,
la Gelmini e Cicchitto, suoi lacchè,
straparlan per salvare il santerello

da una Giustizia che ci scalda i cuori.
Dobbiam scusar le gravi intemperanze
di questi suoi fedeli servitori
consci che qui finiscono le danze.

Gente che può affermar senza imbarazzo,
ma suscitando un po’ di compassione:
“Ad Arcore lavoro e mai sollazzo…”,
copyright del ministro all’Istruzione.

Gente che vive in case senza specchio
per la vergogna di guardare il viso
di chi leccò il sedere a questo vecchio,
convinto di abitare in paradiso.

Gente che, ritornata fra i mortali,
un giorno capirà quanto fu sciocca
a pensar che leccate magistrali
dopo non lascino gustacci in bocca.

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