Meno male che Silvio c’è

16 maggio 2010

Per l’euro si appropinqua la rovina,
la Grecia sta per far crollar la Ue,
la Merkel corre su una brutta china,
Nicolas Sarkozy è fuor di sé.

Crolla l’Europa, crolleranno gli Usa
ed il Celeste Impero trionferà,
del capital la storia sembra chiusa,
quello di Marx non era un bla, bla, bla.

La trattativa Ue si è già fermata,
la lotta contro il tempo è ormai perduta,
la borsa del Giappon cadrà in picchiata,
non resta che inghiottire la cicuta.

A questo punto arriva il Cavaliere,
chiama la Merkel: “Angie, sono qui,
questa è la bozza con il mio parere,
a salvare la Ue ghe pensi mi!”

Detto fatto, si approva un compromesso
sottoscritto da tutti i capoccioni,
l’Europa si è salvata e del successo
il merito va a Silvio Berlusconi!

Viene svegliato il capo dello Stato
che ancor confuso detta il suo parere:
“L’Italia ha molto bene lavorato,
giunga il mio plauso al prode Cavaliere!”

Ottocento milardi o giù di lì
ci voglion contro la speculazione,
dove trovarli? Silvio: “Sono qui!”
Il capo alla Civile Protezione

chiama Anemone, suo vecchio compare,
il qual ha per amico un missionario:
Don Bancomat. L’assegno circolare
è già pronto, nascosto nel breviario.

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