Renata, così carina, così educata

24 settembre 2012

Corre il terrore alla Regione Lazio
poiché la Polverini si è incazzata
nel vedere le foto dello strazio.
Documenti di un’orrida ammucchiata,

di un groviglio di corpi seminudi,
di facce da maiale e gnocche bionde,
di messaline con i loro drudi,
di mani sulle cosce come sonde,

di ninfe, ancelle in peplo e prodi arcieri,
di guerrieri con scudo ed armatura,
di tette al vento e turgidi sederi,
di Giovi e di Vulcani addirittura.

Pur la scenografia desta attenzione,
fatta del Capellon con le ricette:
un cavallo di Troia, un Partenone,
un monte Olimpo, fulmini e saette.

Ma lo spettacolo non è finito:
ci sono cornucopie con i frutti,
giare piene di vodka e di mojito,
flauti, tridenti e tuniche per tutti.

Stupisce che Renata Polverini
nel veder queste foto sui giornali
si metta a protestar con gran casini
per i soldi sprecati dai sodali.

In mezzo a quelle foto giganteggia,
fra la Calabria e un biondo parruccone,
la nostra Polverini che festeggia
De Romanis, l’Ulisse alla Regione.

Colei che nei lontan giorni felici
per dare un buon esempio adamantino
con gran disinvoltura evase l’Ici,
che andò alla fiera del peperoncino

a Rieti in elicottero volando,
che tutti gli anni spende tre milioni
per il gruppo di fasci al suo comando,
ora finge di dar le dimissioni

per i troppi quattrini sputtanati.
“Me so’ rotta, mo’ basta, via le tende!
I mercanti dal tempio van cacciati!”
E nel gridarlo a calci in cul si prende.

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