Il Giustiniano del Valdarno

Riforma in 2 mesi. Così Renzi vuole cambiare la giustizia.
Carriere, prescrizioni, falso in bilancio: i 12 punti del governo.
(la Repubblica, 1 luglio 2014)
Rivoluzione virtuale.
(ibidem)
Giustizia, una paginetta spot per poi discutere con Silvio. Il governo presenta le “linee guida”.
Due mesi di chiacchiere in arrivo.
(il Fatto Quotidiano, 1 luglio 2014)
Baci alla francese.
(il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2014)
B. va da Renzi, l’inciucio regge.
(il Fatto Quotidiano, 4 luglio 2014)
Il caimano ai ribelli: “Ho vinto sulla giustizia”.
(ibidem)
Orlando lo ammette: riforma della giustizia anche con B.
(il Fatto Quotidiano, 5 luglio 2014)

Il Giustiniano del Valdarno

Un altro exploit del tosco parolaio.
Nominato premier dal Vecchio Arnese,
in data diciassette di febbraio
ci assicurò una riforma al mese,

con un crono programma dettagliato.
Prevedeva la legge elettorale
e delle autonomie il neo Senato
come suo primo impegno personale.

Entro marzo il mercato del lavoro.
Burocrazia statal per fine aprile.
A maggio, con l’impegno del Tesoro,
la partenza di un fisco meno ostile

e in giugno la Giustizia rinnovata.
“Io di un millimetro non cederò!”
La legge elettorale è congelata,
sepolta da polemiche a gogò.

Il Senato bivacca in commissione.
I precari son sempre più precari,
il suo Jobs Act fu solo una visione
ed è fuori da tutti i calendari.

Quanto al bubbon della burocrazia,
impegnata a svezzare il suo bebè,
ha fatto poco o nulla la Madìa,
finché intervenne al Colle Giorgio Re.

Un fisco meno ostile? Ai sacerdoti,
con Renzi che persin Prodi oltrepassa,
gli ottanta euro come acchiappa voti,
mentre chi evade in grande se la spassa.

Non si scherza, però, sulla Giustizia:
“La riforma entro giugno si farà!”,
ha dato mille volte la notizia,
nulla al mondo può dargli l’altolà.

Arriva il trenta giugno e, puntuale,
Renzi ne parla in conferenza stampa:
la presa per il culo è eccezionale,
ma il guitto di vergogna non avvampa.

Sono dodici palle la riforma
buttate in campo dal ministro Orlando,
son le dodici slide ormai di norma
da quando Matteo Renzi sta al comando.

Sono frasi da baci perugina,
slogan pieni di nulla e d’ovvietà
che nemmeno un cervello di gallina
è in grado di sparare là per là.

“Entro un anno il processo in primo grado”.
“Riduzione a metà dell’arretrato”.
“Per la famiglia e tutto il parentado
il tempo del processo è dimezzato”.

“Per meritocrazia si fa carriera”.
“Respònsabilità modello Ue”.
“Prescrizion più lontana. Nuova era!”
“Torna il falso in bilancio … un, due, tre!”

“Sarà integral l’informatizzazione”.
“Sarà il penal processo più veloce”.
“Del personal riqualificazione”.
“Informazione? Sì, ma se non nuoce”.

Che riforma della Giustizia è questa?
E’ l’elenco di annunci sul domani
al qual ci ha abituato il capintesta.
Spiega infatti il più falso dei toscani:

“Il dibattito è aperto per due mesi
per la democrazia partecipata.
Scriveteci una mail e siamo intesi
che ogni buona idea sarà accettata”.

Non ha detto ai cronisti il fanfarone
alcune cose che tenne per sé:
“Non ero pronto e questa soluzione
dà due mesi di tempo ai miei lacchè”.

“Ho il tempo per trattar col galeotto
la riforma che più gli può piacere”.
“Della vostre opinioni me ne fotto
e con le mail mi pulirò il sedere!”

blog MicroMega, 7 luglio 2014

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