L’ottimo fuggente

Trattativa, Colle a porte chiuse. Sì alle domande di Riina. Martedì l’udienza con Napolitano testimone.
Non ammessi computer né cellulari, giornalisti esclusi.
(il Fatto Quotidiano, 25 ottobre 2014)
Giudici da Napolitano, Quirinale blindato. Stato-mafia, oggi in 40 da Palermo per la deposizione.
Vietati tablet e cellulari
(la Repubblica, 28 ottobre 2014)
Al Quirinale senza testimoni. Oggi Napolitano depone, esclusi i giornalisti, nessun filmato.
L’audio lo registrerà il Colle.
(il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2014)
Il fronte dei direttori: “Meglio la trasparenza”.
(ibidem)
Napolitano: “Sì nel ’93 la mafia ricattò lo Stato, ma non ho mai saputo di accordi con i clan”.
(la Repubblica, 29 ottobre 2014)
Napolitano finalmente parla e conferma il ricatto mafioso.
(il Fatto Quotidiano, 29 ottobre 2014)

L’ottimo fuggente

“Fu una brutta vicenda, Presidente.
Dapprima con l’aiuto per Mancino
che, tramite D’Ambrosio suo assistente,
ha scatenato proprio un gran casino.

Non fu bello che un Capo dello Stato
abbia potuto dare l’impressione
di prestare attenzione a un imputato
con l’accusa di falso testimone.

Il qual, Mancino, ebbe pur l’ardire,
oltre a D’Ambrosio, di chiamare Lei
trascinandola in grane a non finire.
Perché non dirgli: “Bando ai piagnistei,

non mi coinvolgere nei tuoi intrallazzi!”,
così evitando quell’azione oscena
di un Presidente che, senza imbarazzi,
vuol far sparire i nastri dalla scena?

Fu poi penoso pure l’affermare,
al processo citato testimone:
“Io nulla so di questo brutto affare,
perciò annullate la convocazione!”

Pessimo esempio per i cittadini
i qual nella Giustizia faidate
vedono dei piemme burattini
condotti dal burattinaio Re.

Sarebbe stato meglio, Presidente,
invece di star chiuso al Quirinale,
testimoniare, come fa la gente,
nell’aula pubblica di un tribunale.

In tempi in cui la Casta e i privilegi
non son dal popolo tanto ben visti
favori e condizioni quasi regi
non si addicono a nobili statisti.

Per non parlare dell’imposizione
dell’assenza di tutti gli imputati,
come se li temesse il testimone
quasi quasi ancor più dei magistrati.

E per finir l’arbitrio più indecente:
televisione, tablet, cellulari,
microfoni nonché cronisti, niente…
come di norma avvien fra i carbonari.

Da che dipese tanta segretezza?
Non siamo in Russia né in Kazakistan
e sono abituati a ogni schifezza
ormai da tempo i poveri italian.

Furono i precedenti comunisti,
un comunismo degno di Baffone,
a far tener lontani i giornalisti
ed a temer la pubblica opinione?

Fu il timore dei biechi magistrati
che osavano volerla interrogare
e per tale ragion considerati
gente che il Re non vuole rispettare?

Ebbene, adesso ha visto, Presidente,
che l’han trattata con gran deferenza,
mancanza di rispetto men che niente
e non la minima irriverenza.

Perfino il deprecato Di Matteo,
ritenuto da Lei grande nemico,
della Giustizia usando il galateo,
non le ha dato nemmen del bolscevico.

Renzi veleggia con il vento in poppa
e sulla trattativa mafia-Stato
Lei è riuscito a mettere un toppa.
Forse è tempo di fare il pensionato”.

blog MicroMega, 30 ottobre 2014

Grazie, Clio!

Il Pdl in pressing su Napolitano. “Agibilità politica per Berlusconi”. Il Colle:esaminiamo ogni aspetto.
Il capo dello Stato riceve Brunetta e Schifani e allontana la crisi.
(la Repubblica, 6 agosto 2013)
Berlusconi ricatta il Colle: “Grazia o mi faccio arrestare”.
(il Fatto Quotidiano, 6 agosto 2013)
L’indiscrezione. “Clio durante una cena ha detto al marito: o me o la clemenza”, rivelano i falchi al loro leader.
(ibidem)

Grazie, Clio!

Mentre finge il Capellone
di volere la prigione
con la Santanché che scoppia,
i Renati vanno in coppia

a trovare il Presidente
che li accoglie amabilmente.
Per il boss, Sua Impunità,
voglion l’agibilità,

lo special salvacondotto
che trasforma un galeotto
in onesto cittadino
che non ha nessun casino

con le Corti e la Giustizia.
Nonno Giorgio è una delizia:
“Voi sapete che in passato
mi son sempre adoperato

per salvare il malfattore.
Non si contano le ore
dedicate al vostro amico.
Io da vecchio bolscevico,

che affrontar sa la realtà
con napoletanità,
non avrei nulla in contrario
a salvare dal calvario

questo vecchio fuorilegge
che comanda il vostro gregge.
Ma stavolta al voler mio
si frappon quello di Clio

che a una cena in compagnia
disse senza ipocrisia:
“Giorgio non darà la grazia
ad un che le leggi strazia,

altrimenti, mio malgrado,
lo saluto e me ne vado”.
Al sentir questo verdetto
l’indagato ed il nanetto

sono corsi in via Grazioli
dal campione dei mariuoli,
signor della malavita.
Si è l’intelligence riunita

per studiar che cosa fare.
Han chiamato al cellulare
la Minetti, Mora e Fede,
che, sfogliate alcune schede,

hanno scelto tre olgettine,
tricolor le mutandine,
da scambiar con Donna Clio.
All’inizio fu restio

l’uom che vive al Quirinale,
ma il vessillo nazionale,
come sempre, lo arrapò.
E non seppe dir di no.

6 agosto 2013

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