Saggi, parola grossa

Napolitano: resto fino all’ultimo giorno.
Nomina dieci saggi per risolvere la crisi e rassicura l’Europa: un governo c’è e lavora.
(la Repubblica, 31 marzo 2013)
Donne assenti, protestano anche Camusso e Pisapia.
(ibidem)
Napolitano non si dimette e s’inventa dieci “saggi”.
(il Fatto Quotidiano, 31 marzo 2013)
Non è un paese per donne, neppure per giovani.
(ibidem)
Napolitano stoppa le polemiche. “Basta sospetti e reazioni sconcertanti, i saggi al lavoro per 8-10 giorni”. “Non intralceranno i partiti”. E si scusa con le donne.
(la Repubblica, 3 aprile 2013)
“I saggi una perdita di tempo”. Gaffe di Onida, poi le scuse. Ma il Pdl attacca: si dimetta.
(la Repubblica, 5 aprile 2013)
IL saggio Onida disse: “Il nostro lavoro è intile”. Il giurista vittima di uno scherzo di Radio 24. “Copriamo un periodo di stallo”. Il Colle frena le sue dimissioni.
(il Fatto Quotidiano, 5 aprile 2013)

Saggi, parola grossa

Nonno Giorgio ha riflettuto
ed ha emesso un altro acuto:
“Dopo Monti è ben che ingaggi
non sol un ma dieci saggi

e l’Italia sarà indenne”.
Ma la scelta mal gli venne,
dieci saggi nominò
e le donne si scordò,

grande sdegno suscitando
ed i “Se non ora, quando?”
Ma poi scandalo, perché?
Primo, lui saggio non è Continua a leggere

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