Com’è umana Lei…

Cancellieri e l’intervento per Giulia Ligresti. “In cella non mangiava più, chiesi umanità”.
Telefonate dei famigliari al ministro. Dopo dieci giorni la scarcerazione.
(la Repubblica, 31 ottobre 2013)
Bufera sul caso Cancellieri-Ligresti.
La promessa del ministro al telefono: “Farò ogni cosa che possa servire”.
(la Repubblica, 1 novembre 2013)
“Intervenire era mio preciso dovere, l’ho fatto in decine di altri casi”.
Cancellieri prepara la difesa in aula.
(ibidem)
La ministra dei Ligresti. Cancellieri non si dimette.
(il Fatto Quotidiano, 1 novembre 2013)
La ministra guarda-Ligresti. Cancellieri: “Conta su di me”.
(ibidem)
Non si dimette: “Riferisco in Parlamento, se volete”.
(ibidem)
Piergiorgio, il figlio che ha preso 3,6 milioni dall’azienda degli amici di famiglia.
(ibidem)

Com’è umana Lei…

La ministra Cancellieri,
pur coi suoi modi severi
e la voce un po’ maschile,
mostrò un animo gentile

nei confronti dei Ligresti,
la famiglia degli onesti.
Per i casi della vita
la Giustizia si è accanita

e aprì loro le galere:
finì il padre, l’ingegnere,
una vita in dubbi affari,
per l’età ai domiciliari.

Dei figliol, Giulia e Jonella
son finite dritte in cella
e Gioacchin Paolo, che pacchia,
restò in Svizzera, alla macchia.

Al sentire la notizia
la ministra alla Giustizia
si rivolse alla famiglia:
“Dell’orrendo parapiglia

sono proprio dispiaciuta.
Tutto avvenne a mia insaputa
ed a mio parere augusto
non è giusto, non e giusto!

Ma contate su di me!”
Dopo un po’ si scoprì che
Giulia soffre la prigione
e per la disperazione

ogni dì il cibo rifiuta.
Chi fin lì se l’è goduta
fra una cena e un intrallazzo,
fra un inghippo ed un sollazzo

in galera non vuol stare
ed a casa vuol tornare.
Il fratello dell’onesto
disse a Cancellieri: “Presto,

sta assai male la pulzella,
falla uscire dalla cella!”
Dal ministro col vocione
parton senza esitazione

solo due telefonate,
ma assai ben indirizzate
ed in men che non si dica
l’anoressica sua amica

giunge al fin del suo calvario.
“Fu intervento umanitario!”
proclamò la Cancellieri
che, sebbene lo sbandieri,

mai intervenne per nessuno
che in prigion stesse a digiuno.
Un dettaglio va annotato:
mesi fa fu liquidato

dall’impresa dei Ligresti,
la famiglia degli onesti,
della Cancellieri il figlio
che, con mano fatta artiglio,

prese più di tre milioni
dagli splendidi padroni,
una buonuscita d’oro
dopo un anno di lavoro.

“Sì ma di lavoro duro!”
precisò il tristo figuro
a chi protestava: “Basta
privilegi della casta!”

La morale è sempre quella:
“Solo il povero sta in cella,
mentre i ricchi malfattori
dalle carceri stan fuori.

Sui riccon piovon quattrini,
mentre i poveri tapini
restan sempre in povertà!”
Chiamasi stabilità!

blog MicoMega, 3 novembre 2013

Amato…il nuovo che avanza!

Amato giudice alla Corte Costituzionale.. La scelta di Napolitano. L’ok di Pd e Pdl.
M5S e Lega: una vergogna.
(la Repubblica, 13 settembre 2013)
Da Bettino alla Consulta, la nuova vita del Dottor Sottile, l’uomo per tutti gli incarichi.
(ibidem)
Orgasmo da Rotterdam.
(il Fatto Quotidiano, 13 settembre 20113)
Napolitano manda alla Consulta l’uomo di Craxi.
(ibidem)
Nel Regno di Napolitano Amato va alla Consulta.
(ibidem)
L’ennesima poltrona per il signore della casta.
(ibidem)

Amato…il nuovo che avanza!

Manca un membro alla Consulta?
Re Napolitano esulta
ed avvezzo a fare il peggio
va a cercare un vecchio aggeggio

detto Sederinodoro,
visto che fu il suo lavoro
dar la caccia a ogni sedile.
Fu pur il Dottor Sottile,

per la peculiarità
di chi i propri affari fa
surfeggiando fra le leggi
con armonici volteggi.

Per lo smisurato ingegno
grazie al quale il tipo indegno
arrivò sempre alla meta
lo chiamarono Eta Beta.

Uom per tutte le stagioni,
colse tutte le occasioni
per piazzare il suo sedere.
Esordì pro Cavaliere

già dai tempi di Bettino
quando, con cervello fino,
evitò coi suoi decreti
la chiusura delle reti

decretata dai pretori.
Di Bettin fra i servitori
fu infedele e pur con l’arte
di guardar dall’altra parte

al passar delle tangenti
e da quei duri momenti
la carriera di Giuliano
salì come un aeroplano

che al decollo punta in alto.
Finché salto dopo salto,
arrivò alle grandi vette.
Al Tesoro si sedette,

andò agli Esteri, all’Interno,
fece il capo del governo,
l’Antitrust, l’Aspen, la Ue,
le riforme fino a che,

per le tante sue poltrone,
di pension la collezione
giunse ad euro mille al giorno.
Ed adesso il gran ritorno

che dal Tennis di Orbetello,
quale giudice modello
il campione catapulta
nientemen che alla Consulta.

“Presidente, adesso basta
con difesa della casta
e con moniti a gogò
per salvar lo statu quo!

Basta al regno del cavillo
per timor di Beppe Grillo!
Basta a stare zitti e buoni
per timor di Berlusconi!

Basta a un Colle pien di muffa
che ha paura della zuffa!
Vogliam fare un’altra strada,
Presidente se ne vada!”

blog MicroMega, 17 settembre 2013

Vieni avanti, Schettino!

Il bis di Napolitano al Quirinale. Primo presidente rieletto, accetta dopo il pressing di Pd e Pdl.
(la Repubblica, 21 aprile 2013)
Alfano e Grasso ministri e l’ipotesi di due vice premier. Il programma sarà quello dei dieci saggi.
(ibidem)
Pd nel caos. E’ rischio scissione. Via la Segreteria, ora il congresso.
(ibidem)
In ginocchio da Re Giorgio. Il vincitore è Berlusconi.
(il Fatto Quotidiano, 21 aprile 2013)
A 88 anni “rimango per responsabilità”. Governissimo servito.
(ibidem)
Governo: inciucio con saggi.
(ibidem)

Vieni avanti, Schettino!

Pierluigi fu un pilastro,
ma ogni dì fece un disastro
prima e dopo le elezioni.
Col caimano Berlusconi

ritornato sulle vette,
il Pd tagliato a fette,
Matteo Renzi minaccioso
ed un Grillo vittorioso,

fu stratega straordinario
nell’ascesa al suo Calvario.
Alla caccia di un governo
che lo avesse come perno, Continua a leggere

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