Ti conosco, mascherina!

Quirinale, l’offerta di Bersani. “Si scelga tra una rosa di candidati”. Il Pdl: ma non può essere ostile a noi.
IL segretario Pd incontra Berlusconi: sul governo nessuna trattativa.
(la Repubblica, 10 aprile 2013)
Nell’eterno carnevale italiano Berlusconi diventa una mascherina.
Bersani lo battezza e Silvio chiede chiarimenti.
(ibidem)
B & B, mezzo patto per il voto subito.
Il segretario democratico e il caimano a colloquio: l’inciucio su Colle e governo non decolla.
(il Fatto Quotidiano, 10 aprile 2013)
Il segretario accelera, vuole un solo nome. Fra i papabili anche Severino e Grasso.
(la Repubblica, 11 aprile 2013)
E noi, che ci garantisce?
(il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2013)
Inciucio Quirinale: meglio sia amico di B. e ostile ai pm.L’accordo Pd.-Pdl e la candidatura del guardasigilli e di De Rita.
(ibidem)
Ti conosco, mascherina!

Ci promisero al debutto
trasparenza innanzi tutto
e poi gran rinnovamento
in risposta allo scontento

che non può essere eterno.
“A partire dal governo
fino al nuovo presidente
sarà tutto trasparente!”

Trasparenza? Con il cazzo!
Senza il minimo imbarazzo
Pierluigi e Berlusconi,
perfin senza testimoni, Continua a leggere

Dopo il boom sento un cri cri

Gli insulti e gli esorcismi di chi aveva capito tutto.
(il Fatto Quotidiano, 26 febbraio 2013)
Gli ingrillati.
(il Fatto Quotidiano, 28 febbraio 2013)

Dopo il boom sento un cri cri

Del caimano nei vent’anni
dei politicanti i danni
han raggiunto un tal livello
che un politico novello,

nato attore, si conquista
la patente di statista.
Insultato fino a ieri
con epiteti severi:

Stercorario scarabeo.
Demagogo, un antiebreo.
Stalin, Duce, affamatore.
Rosicon, ladro, impostore.

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Il pifferaio di Arcore

Monti accusa Berlusconi: “Pifferaio magico, tasse colpa sua”. La replica: parole da mascalzone.
(la Repubblica, 15 gennaio 2013)
“Nei prossimi giorni un nuovo contratto con gli italiani.
Abbiamo commesso degli errori, ma i nostri elettori torneranno a votarci”.
(ibidem)
Bugia del giorno. Il caimano: promesse sempre mantenute.
(il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2013)
B e Schettino: la colpa è sempre degli altri.
(ibidem)

Il pifferaio di Arcore

Dodici anni son passati
da che il re dei processati
ebbe un lampo eccezionale:
un contratto elettorale!

Fu di Vespa la regia:
una grande scrivania,
carta in bollo, testimoni
e di palle tre vagoni.

“Gli obiettivi sono cinque:
riduzion di chi delinque,
per il fisco meno tasse,
più lavoro per le masse,

forti aumenti alle pensioni,
ponti, strade e costruzioni.
Tre soltanto ne realizzo?
Vado via, mi polverizzo!”

Così con Vespa notaio
esordì quel pifferaio,
copyright Monti in tivù,
nel magar topi in tribù:

carampane religiose,
malfattor, schiere mafiose,
anzianotti senza denti,
preti e suore dei conventi,

evasori, piduisti,
creduloni, camorristi,
ladri, zoccole, ruffiani,
faccendier, vip vaticani

han seguito il pifferaio,
per promesse marinaio.
E sappiam come finì.
Il signor Ghepensimì

non ha mantenuto un cazzo
e con sordido strombazzo
ne spiegò pure la causa:
magistrate in menopausa

toghe rosse e femministe,
tivù e radio disfattiste,
Corte Costituzionale,
Parlamento demenziale,

alleati, partitini,
traditori come Fini,
Angie Merkel, Sarkozy,
banche crucche e del Malì,

quotidiani, opposizione
e, infin, la Costituzione
fatta da politicanti
con dei vincoli aberranti

per i qual non può un premier
farsi i fatti suoi per sé.
Nonostante ciò che avvenne,
il caiman, quasi ottantenne,

al suo ruolo è ritornato,
imbolsito, restaurato,
non più l’Unto del Signore,
ma ancor grande mentitore.

Gnocche, servi, piduisti,
carampane ed affaristi
a lui tornano entusiasti
in attesa dei suoi guasti

e di scarsi guiderdoni.
Torneranno i creduloni
a seguire il pifferaio.
Ma è successo un grosso guaio

che può l’uomo dei prodigi
privar di Palazzo Chigi,
la vittoria decretando
di un oppositor nefando.

Non lo vuol più Benedetto
e ha un dilemma il poveretto:
o ad Antigua col suo amore
o in galera a San Vittore.

blog MicroMega, 21 gennaio 2013

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