Agnese fa la first lady: “Ma mi manca la scuola”.
(la Repubblica, 20 giugno 2014)
Il premier. La cyclette nell’appartamento, le cene con Lotti e Del Rio a base di pizza e le partite di calcetto.
(la Repubblica, 12 luglio 2014)
Questa è una Repubblica fondata sul Caro Leader.
(il Fatto Quotidiano, 13 luglio 2014)
Avanti popolo, datti una mossa
Siamo ridotti veramente male
con il ritorno ai tempi del fascismo
se tutti i dì la stampa nazionale
fa profession d’ignobile renzismo.
Con un coro di lodi sperticate
son diventate un Istituto Luce
oramai quasi tutte le testate,
beatificando lady Agnese e Duce.
“La sveglia è molto presto la mattina
con un tweet che cinguetta tempestivo,
sull’iPad dà ai giornali un’occhiatina,
trangugia, col suo fare sbrigativo,
un’arancia spremuta con Del Rio
e sull’amato smartphone poi si avventa
facendo di chiamate un turbinio
tale che il cellulare si arroventa.
Saggio, bypassa la segreteria
risparmiando così tempo e denari.
Dei centurioni mangia in compagnia,
il giglio magico dei suoi compari,
Del Rio, Guerini, Monna Boschi e Lotti,
che per voler del guitto fiorentino
alla pizza coi wurstel son ridotti,
accompagnata da un bicchier di vino.
Renzi nei suoi governativi studi,
dove s’aggira fra tivù e internet,
si muove senza scarpe, a piedi nudi.
Usa le sneakers sol per la cyclette
sulla quale pedala ogni mattina.
Niente più jogging per il neo ducetto,
ma, in nome dell’amata Fiorentina,
al venerdì partita di calcetto.
Chi sta al suo fianco dice: “Scrive tanto,
ma soprattutto sottolinea i testi
e gli evidenziator sono il suo vanto.
Li adopra con decisionali gesti
e coi colori dà le priorità.
A tutti ha imposto l’essenzial virtù
di un’assoluta sinteticità:
dossier, una paginetta, non di più”.
Pare un portento pur la sora Agnese,
meritevole di ben altri aedi:
“Da donna semplice, senza pretese,
è diventata a un tratto una first lady
vamp in bikini sulla copertina
d’Oggi, settimanale gossipparo
o alla cena di Ricci sta in vetrina
con un completo bronzo e col suo caro.
All’ultima edizion di Pitti Uomo
partecipa con mise in pizzo rosa
oppur da sola, senza il suo bel tomo,
ma non per questo meno giudiziosa,
assiste alla sfilata di Scervino,
lo stilista che veste lei e il messia
per i galà del meglio fiorentino”.
La first lady ha anche detto una bugia
dopo le dimissioni da insegnante:
“Non ho cambiato vita, son la stessa,
ma soffro dalla scuola star distante.
Prima o poi tornerò professoressa”.
Che dir di questo elenco di cazzate,
del culto della pérsonalità
che inonda quasi tutte le testate
di un giornalismo senza dignità?
Che dir di questa casta micidiale,
sempre più imbelle, sempre più mostruosa,
che si traveste ma rimane eguale
con le chiappe del cul fatte a ventosa?
Colpa di Renzi o del Presidente?
Colpa di Enrico Letta o Berlusconi?
Dobbiamo confessarlo, brava gente:
“La colpa è nostra che siam dei coglioni!”
blog MicroMega, 20 luglio 2014